Chirurgia estetica, il business delle scorciatoie che crea solo danni

Il Dottor Paolo Santanchè ci mette in guardia dalle scorciatoie in chirurgia estetica tra interventi alternativi e sconti col rischio di flop e danni

Foto di Federica Cislaghi

Federica Cislaghi

Royal e Lifestyle Specialist

Dopo il dottorato in filosofia, decide di fare della scrittura una professione. Si specializza così nel raccontare la cronaca rosa, i vizi e le virtù dei Reali, i segreti del mondo dello spettacolo e della televisione.

Se la chirurgia estetica non ti salva la vita, te la può rovinare se fatta male. Il Dottor Paolo Santanchè, uno dei più importanti chirurghi plastici estetici italiani di fama internazionale, ci spiega la pericolosità del fenomeno delle scorciatoie in chirurgia estetica, dettate dal business ma anche dall’incapacità e dalla assenza di onestà intellettuale da parte di chi le pratica. E il risultato di queste scorciatoie si rivela nella maggior parte dei casi un flop, se non addirittura un pericolo.

Che cos’è il business delle scorciatoie in chirurgia estetica e perché preoccupa?
In chirurgia estetica, come in tutti gli altri campi della medicina, importante è la diagnosi, ossia capire qual è il problema e di conseguenza trovare una soluzione. In determinate situazioni ci possono essere più soluzioni, definite alternative terapeutiche solitamente della stessa qualità. In chirurgia estetica quando si trova una tecnica più semplice per ottenere lo stesso risultato, il sistema più complicato automaticamente viene abbandonato. Ad esempio, da quando c’è la tossina botulinica non ha più alcun senso fare un lifting frontale. A volte però ci sono medici che, anziché mettere come prioritaria la cura del paziente, si comportano quasi più come dei commercianti che devono per forza vendere qualcosa ai pazienti. Altri invece non sono in grado di eseguire interventi di una certa complessità e pur di non perdere il paziente offrono delle soluzioni alternativi che sono più semplici per loro da eseguire.
Ma in chirurgia estetica le scorciatoie sono il modo più veloce per andare nel posto sbagliato. Quando un mio paziente non vuole fare la cosa giusta, io gli consiglio di non fare niente. Non di cercare un’alternativa. Se ci fosse stata, gliel’avrei già proposta. Al paziente quindi consiglio di non andare alla ricerca di una scorciatoia perché sembra la strada più facile; per quanto riguarda i medici invece devono sempre dare priorità all’interesse del paziente e mai al proprio. L’interesse del paziente resta sempre fondamentale e primario. Il guadagno del medico arriva di conseguenza. Se il medico non è in grado di prendersi cura del paziente in maniera corretta, deve fare un passo indietro e non offrirgli un’alternativa raffazzonata che non è assolutamente valida.

Le scorciatoie riguardano anche il prezzo?
Ci sono alcune strategie di marketing molto sbagliate che insistono sulle debolezze del paziente col miraggio proprio delle scorciatoie sul prezzo. Ma in genere quando viene offerto lo stesso tipo di intervento a un prezzo ribassato è perché quasi certamente dà meno a livello di tecniche e capacità oppure a livello di sicurezza rinunciando a strutture attrezzate  o all’anestesista. Il vero professionista, preparato e competente, difficilmente svende il proprio sapere e il proprio operato. Chi svende è in genere colui che non essendo adeguatamente preparato è costretto a proporre prezzi ribassati se vuole lavorare.

Paolo Santanchè
Fonte: Ufficio stampa
Paolo Santanchè

E le conseguenze possono essere rischiose…
Nei casi più fortunati non si ottiene il risultato sperato. Ma in molti altri casi si subiscono danni che costringono il paziente a ripetere l’intervento, che alla fine si trova a spendere di più e a subire maggiori disagi. E alle volte ci sono anche danni che non si possono riparare.

Come si devono affrontare gli interventi di chirurgia estetica?
Sicuramente con maggiore serietà, anche da parte del paziente. Bisogna sempre considerare gli interventi di chirurgia estetica al pari di qualsiasi altra operazione. È vero che la chirurgia estetica non ti salva la vita, ma è altrettanto vero che te la può rovinare se fatta male. Si tratta sempre di interventi complessi che vanno affrontati con le procedure e le rifiniture corrette. Non va poi dimenticato che la buona riuscita di un intervento non finisce in sala operatoria, perché il paziente va seguito anche nel periodo post-operatorio. La guarigione deve essere pilotata verso la miglior riuscita, sia a livello di sicurezza che di rifinitura. In conclusione, ci vuole maggiore onestà intellettuale e professionale da parte di molti chirurghi e maggior consapevolezza da parte dei pazienti.