Alice Guerra: ironia e intelligenza in dialetto veneto

Alice è diventata famosa per i video ironici in dialetto, il suo primo libro "10 cose che ho imparato da Jessica Fletcher" è un bestseller

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Irene Vella

Giornalista, Storyteller, Writer e Speaker

Scrive da sempre, raccogli emozioni e le trasforma in storie. Ha collaborato con ogni tipo di giornale. Ha fatto l'inviata per tutte le reti nazionali. È la giornalista che sussurra alle pasticcerie e alla primavera.

Pubblicato: 22 Gennaio 2025 10:38

Se non conoscete Alice Guerra vi consiglio di aprire il vostro Instagram, di cercarla, e di scorrere a ritroso i suoi video: lei è quello che si può definire un ciclone di simpatia, potrebbe diventare la vostra pillola di buonumore quotidiano. E no, non sono pagata per sponsorizzarla, oltretutto io sono toscana e lei veneta, eppure la sua parlata l’ho amata fin da subito, ho imparato che lei è la dea dei pareci e strafanti, che adora buttare le scoasse (spazzatura) in pigiama, che mangia strachinea (stracchino) sul divano e che riesce ad essere ironica e sorridente anche parlando di tematiche serie, dall’importanza della psicoterapia all’accettazione del proprio corpo. Dopotutto proprio come mi ha detto lei in quest’intervista “noi siamo i nostri traumi, per guarire bisogna imparare ad amarsi come si è. Un passo alla volta.” Perché Alice è molto di più di una risata strappata, è una ragazza profonda ed intelligente, che riesce a curare e a curarsi sdrammatizzando le situazioni, ed è anche in questa chiave che voglio raccontarvela. Ecco le nostre quattro ciacole (chiacchiere).

Chi è e come nasce Alice Guerra sui social?
Sono una trentenne mestrina che un bel giorno ha iniziato a fare dei video sui social parlando veneto. Le persone hanno iniziato a seguirmi, loro si divertivano, io mi divertivo, poi nel giro di due mesi dal primo post (2022) mi sono accorta che stavo avendo successo perché i video giravano, funzionavano e in sessanta giorni sono arrivata a 100.000 follower. Mi sono fermata e mi sono detta: “ok sta succedendo qualcosa, andiamo avanti e vediamo dove posso arrivare”. Ho iniziato per divertimento, e continuo con lo stesso mood: se una cosa non diverte per prima me, non la pubblico.

Come è nata l’idea di scrivere un libro e di chiamarlo Dieci cose che ho imparato da Jessica Fletcher?
La scorsa estate mi ha contattato Rizzoli e mi ha chiesto se mi sarebbe piaciuto scrivere un libro. Io già in passato avevo buttato già qualcosa, ovviamente sul mio pc, poi non ero andata avanti, avevo scritto giusto due cose, perché sono sempre stata una persona molto creativa, mi piace inventare storie, ho preso la palla al balzo e così è nato il tutto. Volete sapere il perché del titolo? Perché amo Jessica Fletcher, la guardo da sempre in televisione e quando dico sempre è la verità eh, figuratevi che la guardavo anche dalla pancia della mia mamma, ed abbiamo continuato, alle scuole elementari, alle medie, ci sono cresciuta. È un mio momento, la mia pausa pranzo, la guardo mentre mangio, magari seduta sul divano e mi fa sempre sentire un po’ a casa. Jessica Fletcher è il sottofondo della mia vita, fa parte della famiglia.

Nel libro oltre alla storia romanzata racconti anche un po’ di te, per esempio del disturbo provocato dall’ansia. Come va adesso, hai imparato a gestirlo?
Sì, nel libro oltre alla storia romanzata racconto anche di me e del disturbo che ho, l’ansia generalizzata che è quello che mi ha influenzato di più nella vita, perché provoca uno stato ansioso continuativo. Poi dipende anche molto dai periodi, ovviamente ci sono dei giorni dove mi sento meglio, altri dove sto peggio. Ho imparato a gestirlo grazie alla psicoterapia alla quale mi sono avvicinata  quando di anni ne avevo 15, al consultorio, grazie alle sedute gratuite, poi a 22 anni ho conosciuto la mia attuale psicologa. Adesso sono 11 anni che la frequento, la mia relazione più lunga eh, ovviamente a periodi, dipende sempre un po’ dalle situazioni della vita. L’ansia ho imparato a gestirla, anche se alcune volte lei gestisce me, però ho capito che di base lei c’è, è inutile continuare a demonizzarla perché più io ho paura di lei, peggio è, così ho iniziato ad accettarla, ad ironizzarci sopra per sdrammatizzare, perché ho notato che sdrammatizzare mi aiuta tantissimo.

Nel libro (ma anche su Instagram) racconti anche dei tuoi ex, di storie d’amore disfunzionali. Come se ne esce? Ma soprattutto, si guarisce?
Sempre con la psicoterapia. Diciamo che la psicoterapeuta mi ha aiutata ad analizzare i miei comportamenti, in questo modo riesci a capire perché scegli determinate persone e magari non ne vedi altre. Riesci a capire che alla fine noi siamo i nostri traumi in un certo senso. Quindi come se ne esce? Si guarisce? Sicuramente la terapia è una cosa fondamentale, soprattutto per capirci e per andare ad analizzare per quale motivo accettiamo determinate cose, che non ci fanno bene. L’importante è raggiungere la consapevolezza del nostro valore, secondo me si guarisce nel momento in cui iniziamo ad amarci. Diciamo che volendosi bene e lavorando su noi stessi si possono riuscire a creare delle dinamiche sane.

Ad un certo punto, sui tuoi social, hai parlato del tuo rapporto con il cibo e con il tuo corpo, dopo un dimagrimento evidente. Sei stata costretta a farlo perché ti intasavano con domande inopportune sulla tua dieta?
In un certo senso sono stata intasata di domande, e lo sono ancora, da parte di persone che mi chiedevano perché fossi dimagrita, o che affermavano che lo fossi per adeguarmi al mondo di Instagram, La verità è che ho passato un periodo terribile e quindi per forza di cose mi era passata la fame. È stato un periodo estremamente complicato e sì, ho ricevuto molte domande, alcune inopportune sicuramente, però non solo, nel senso che ho notato che anche tante persone proprio mi chiedevano se stessi bene perché erano veramente preoccupate. Non mi ha dato fastidio parlarne, perché nel mio profilo non faccio solo video ironici, parlo anche di temi un po’ più importanti  perché comunque ci tengo anche a far capire determinate cose. Nel senso che sia sulla salute mentale, sia sui disturbi alimentari, c’è ancora tanta ignoranza e a me piace parlarne per far capire che esistono determinate situazioni e che nella vita ci sono periodi belli e periodi brutti, che è normale che sia così e che non puoi mai sapere quello che c’è dietro ad un profilo e ai cambiamenti di un corpo, e non puoi scrivere ad una persona che non conosci, ‘eri più simpatica quando eri grassa’, senza sapere le cause del suo dimagrimento. Tirando le somme però posso dire che dai miei follower ho ricevuto più sostegno che critiche, facciamo un 90% di sostegno ed un 10% di critiche, posso quindi ritenermi soddisfatta.

E per finire, quattro domande random: cosa sogna Alice? Quando uscirà il secondo libro? I gatti conquisteranno il mondo? Tinder ti ha “sbannata”?
Sogno la serenità, a me non interessa fare grandi cose, sogno una casetta in campagna con un giardinetto, un posticino nel verde per stare con i miei animali e svegliarmi rilassata, un tè caldo e la serenità, Non mi interessa nient’altro, cioè voglio proprio “solo” essere serena, tirare un sospiro di sollievo e dire ok “come sto bene”,  ecco questo mi piacerebbe. Per quanto riguarda il secondo libro posso solo dire che lo sto scrivendo, ma, per contratto, non posso dire le date dell’uscita. Se i gatti conquisteranno il mondo? Ovviamente sì, soprattutto Camillo, il mio, è tremendo ha già conquistato casa mia, è lui che comanda tutto, a che ora devo svegliarmi, quando devo andare a letto, a che ora devo alzarmi per dargli da mangiare. In ultimo: no, Tinder mi ha bannata e resto bannata, niente da fare. Si vede che non siamo compatibili.