Alena Šeredová: “Vi racconto la mia gravidanza in quarantena. Il matrimonio? Per ora può attendere”

INTERVISTA ESCLUSIVA - Alena Seredova parla della sua gravidanza in lockdown, della sua famiglia - in questo momento lontana, ma vicina - e del futuro della televisione

Foto di Andrea Bertolucci

Andrea Bertolucci

Giornalista esperto di Lifestyle

Classe 1990, Andrea Bertolucci è un giornalista e autore specializzato in cultura giovanile, lifestyle, società ed economia dell’intrattenimento. La sua attività professionale lo ha avvicinato negli anni ad alcune tra le principali redazioni televisive e web nazionali. Andrea è considerato uno dei maggiori esperti di cultura Trap nel nostro Paese.

“Normalmente non mi piace condividere l’intimità, ma ad un certo punto ho deciso di fare una scelta diversa. Ricevevo tutti i giorni messaggi di persone che non stanno bene e ho pensato che un pancione – anche se non è il loro – possa aiutare a dar speranza a tutti”. Nelle parole di Alena c’è una invidiabile tranquillità, la stessa di chi crede realmente che un piccolo gesto come il suo, possa regalare un po’ di fiducia in questo momento così difficile.

Ed ecco che, durante una quarantena che per lei ha coinciso con gli ultimi mesi di gravidanza, si è improvvisata fotografa nel giardino di una casa, nella quale lei e il compagno Alessandro sono rimasti bloccati dal lockdown, che non gli ha momentaneamente permesso di trasferirsi nella loro nuova residenza torinese.

42 anni portati straordinariamente e una carriera da modella alle spalle, Alena Seredova ha vissuto una lunga storia d’amore con Gianluigi Buffon, terminata quando lui ha intrapreso una relazione con Ilaria D’Amico. All’epoca lei, che ha raccontato di aver scoperto tutto tramite i giornali, era rimasta in silenzio, impegnata a proteggere i figli e a ricostruire – passo dopo passo – la sua vita.

Oggi abbiamo intervistato Alena per parlare di questa gravidanza in quarantena, della sua famiglia – in questo momento lontana, ma vicina – e del matrimonio con Alessandro, che per il momento può aspettare.

Alena Seredova Alessandro Nasi


Stai approfittando di questo periodo per riposarti un po’?
Insomma, mi sveglio tutti i giorni alle cinque e aspetto che si svegli tutto il resto della famiglia. Anche il cane dorme a quell’ora, perciò non mi muovo dal letto per almeno un paio d’ore.

La tua gravidanza è arrivata in un momento molto delicato: come la stai vivendo?
Devo dire che sono molto fortunata, perché i miei parenti non sono stati colpiti da questo virus, né in Repubblica Ceca né qua in Italia. Io poi ero già abituata a vivere intensamente la famiglia anche prima di questa quarantena, per cui non è stata né una grossa scoperta, né un particolare sacrificio. Quando non stai bene nel tuo nucleo familiare, il lockdown diventa un incubo, ma per fortuna non è il mio caso.

E’ vero, questo periodo è andato ad accentuare le problematiche all’interno delle famiglie.
Ci sono delle situazioni attorno a noi che sono veramente molto gravi, leggevo proprio stamattina dei dati che riguardano la violenza domestica sui minori, che in questo periodo è aumentata del 20%.

I tuoi figli come hanno preso la notizia dell’arrivo della sorellina?
Finché rimane dentro la pancia della mamma, non è una presenza per loro. Io per fortuna sono stata benissimo durante questa gravidanza e non ci sono state quindi particolari limitazioni. Io penso che per loro questa avventura inizierà quando vedranno arrivare a casa la sorellina e quando la sentiranno piangere.

Hai già pensato al nome?
La discussione è ancora aperta in famiglia, probabilmente succederà come con il mio secondo figlio, che abbiamo deciso all’ultimo. Eravamo così tanto indecisi che il documento anagrafico del comune lo ha dovuto compilare l’ostetrica: conosceva le nostre varianti e alla fine ha scelto lei. Non arriveremo a questo punto, però c’è ancora tempo.

Come stai vivendo l’attesa del parto senza la tua famiglia?
Speravo in un’apertura diversa, anche perché – personalmente – non ho congiunti a Torino. In ogni caso, non voglio pensarci troppo perché essere negativa non mi aiuta.

Almeno Alessandro ti potrà stare accanto durante il parto?
Non conosco di preciso le regole, anche perché cambiano con ogni nuovo decreto: è inutile che mi fascio la testa per una situazione che poi magari cambia durante le settimane.

Però avrai pensato all’eventualità di partorire da sola, ti spaventa?
Sì, ovviamente la presenza del papà è importante e rassicurante. Di sicuro ci sarà il pediatra dei ragazzi e l’ho già avvertito che se non faranno entrare Alessandro, sarà lui a tenermi la mano. E’ ovvio che il massimo sarebbe per me sapere che qui a casa c’è mia mamma, mio papà e mia sorella che si occupano degli altri figli e io sono in ospedale serena con il mio compagno. Però ancora non si sa niente su questa situazione, per cui aspettiamo.

Quand’è il termine della gravidanza?
Il termine è fra tre settimane, ma io le ho detto che – secondo me – se esce a settembre è meglio e la situazione sarà più calma, ma non so se mi ascolta.

Sei rimasta in formissima durante tutti questi mesi, per cui aspettare settembre non sarebbe certo un peso per te. Come hai fatto a mantenere la tua beauty routine?
Credo che sia la natura a decidere come starai durante la gravidanza e c’entra poco – almeno nel mio caso – l’alimentazione. Le altre due gravidanze che ho avuto sono state tra loro molto diverse, con una ho preso attorno ai 24 kg e con l’altra solo 9. Nonostante mi sia comportata nello stesso modo, ho avuto uno sbalzo gigantesco e questo mi fa pensare che c’entri davvero soltanto la natura. Adesso sto mangiando molto più del solito, anche perché sono sempre a casa a cucinare per i ragazzi, pranzo e cena. Nonostante questo, ho preso pochissimi chili. Avevo una paura tremenda di non star bene, perché quando superi i 40 e ti appresti ad affrontare una gravidanza, ti poni un sacco di domande. Invece oserei dire che è stata da manuale.

Ti senti meglio delle altre due attese?
Non me lo ricordo molto, devo essere onesta. La prima volta avevo ventinove anni e sicuramente è stata meno faticosa rispetto alla seconda, durante la quale avevo già un bambino piccolo in casa. E adesso è di nuovo diverso, questo lockdown ha alleggerito un po’ i ritmi rispetto alla vita frenetica che avevamo fino a pochi mesi fa.

Alla luce di questa new entry tu e Alessandro avete pensato al matrimonio?
Assolutamente no, in questo periodo è l’ultimo dei miei pensieri. Non a caso quello dei matrimoni è un settore in crisi. Ho una mia amica che organizza eventi tra cui molti matrimoni: non sa quando si potrà riprendere e soprattutto quando la gente avrà voglia di festeggiare. Per non parlare di quando se lo potrà permettere.

Anche lo spettacolo è tra i settori più fermi: come vedi il futuro della televisione?
Da un lato penso che questo lockdown abbia dato più importanza ad un mestiere che è sempre stato un po’ sottovalutato: oggi il cinema, la televisione e la musica stanno intrattenendo la popolazione in questo momento difficile. Pensa a tutti i cantanti che regalano anche solo un attimo di gioia grazie ai concerti su Instagram. Dall’altro lato è purtroppo l’ultimo settore che viene considerato in un momento come questo di difficoltà economica. Personalmente non ci voglio pensare, già mi si era molto scremato il lavoro con la gravidanza e il virus ha dato il colpo finale. Però non vale solo per il nostro settore, pensa ai viaggi. Ho un amico che ha un agenzia di viaggi e in questo momento è tutto fermo. Del resto se anche dovessero riaprire le frontiere, chi avrà coraggio a mettersi in viaggio in questo momento?

A te manca viaggiare?
Tantissimo, sono una che viaggia sempre, per piacere e non solo per lavoro. Per me non poter viaggiare oggi è anche sinonimo di non poter vedere la mia famiglia.

Pensi spesso a loro?
Mi mancano, anche perché in questo momento sarebbero sicuramente tutti qui. Invece chissà quando li rivedrò.

Il giorno della festa della mamma hai pubblicato una bellissima foto con la tua.
E’ stata una mamma giovane, la mia. Anche perché aveva solo 23 anni, mi portava nel pancione quando andava ancora all’università. All’epoca c’era il regime, sicuramente non era un periodo facile. Vivevamo dai nonni e io ero coccolata da loro, fino a quando – all’età di sette anni – ci siamo trasferiti nella nostra casa, un piccolo monolocale.

A quel punto le cose sono andate meglio?
Non molto, eravamo in un piccolo monolocale e ci vivevamo in tre. Mio padre lavorava di notte e questa era la nostra salvezza: quando lui tornava la mattina, io andavo a scuola. Così si prendeva il mio posto nel letto. Però tutti i ricordi legati ai miei genitori sono piacevoli, anche perché mi hanno lasciato sempre molta libertà e non li ricordo mai arrabbiati per qualcosa: si accontentavano di ciò che avevano. Nell’89 come viaggio premio siamo andati in Bulgaria e sono rimasta colpita dalla bellezza del mare e di tutto quello che ho visto, da quel giorno – soprattutto ai miei figli – dico sempre: “Se non sai che esistono le Maldive, ti piace anche la Bulgaria”.