Chi era e cosa rappresenta la Spigolatrice di Sapri

Voce narrante della rivoluzione risorgimentale, la Spigolatrice di Sapri è il simbolo di valori e ideali che, forse, stanno sbiadendo e si stanno allontanando da noi

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Redazione

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Pubblicato: 28 Settembre 2021 11:27Aggiornato: 19 Febbraio 2024 13:57

Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti! Me ne andavo al mattino a spigolare, quando ho visto una barca in mezzo al mare: era una barca che andava a vapore e alzava una bandiera tricolore… inizia con questi versi La Spigolatrice di Sapri, quella poesia composta nel 1858 da Luigi Mercantini che è tornata qualche anno fa agli onori della cronaca.

Non è stato però il (notissimo) componimento a far parlare di sé, ma la statua inaugurata nel 2021 nella città campana. Una statua che è stata definita sessista, troppo procace e sensuale per la donna che dovrebbe rappresentare. Ma chi era, davvero, la Spigolatrice?

Il senso della poesia di Mercantini

Per dare alla Spigolatrice una dimensione occorre soffermarsi sul testo della poesia di Mercantini. Il componimento si ispirava alla spedizione guidata dal rivoluzionario Carlo Pisacane proprio in quel di Sapri: una spedizione che avrebbe dovuto dare il via un tumulto, a una reazione antiborbonica nel cuore del Regno delle Due Sicilie.

A vedere arrivare la spedizione a Sapri è proprio la Spigolatrice: una lavoratrice dei campi, una donna innocente che per puro caso assiste allo sbarco mentre raccoglie le spighe che si sono allontanate con il vento dai campi.

La spigolatrice di Sapri
Fonte: IPA
Spigolatrice di Sarpi, la statua

Con gli occhi rivolti al mare, la Spigolatrice racconta e definisce una storia, purtroppo, destinata a finire male. Ciò che però rende la sua figura doppiamente interessante è che il suo ruolo non è solo quello dell’osservatrice: lasciate cadere le spighe, la donna si unisce alla rivolta.

Chi era davvero la Spigolatrice di Sarpi?

Dunque, La Spigolatrice diventa parte integrante della rivoluzione. Diventa simbolo di una volontà più forte, di una passione che si muove su più fronti. Da una parte, infatti, la donna si innamora immediatamente proprio di Pisacane, come ci dicono i versi del componimento: Con gli occhi azzurri e coi capelli d’oro un giovin camminava innanzi a loro. Mi feci ardita, e, presol per la mano, gli chiesi: «Dove vai, bel capitano?» Guardommi e mi rispose: «O mia sorella, vado a morir per la mia patria bella». Io mi sentii tremare tutto il core.

Spigolatrice di Sapri
Fonte: IPA
Spigolatrice di Sarpi, la statua

Dall’altra, si innamora anche del suo ideale, dell’idea di difesa della patria. Lasciatasi alle spalle il suo umile lavoro, si unisce ai giovani, ne segue il cammino. Ciò a cui assiste, però, è tutto fuorché un trionfo: è proprio lei ad annunciare che l’intero gruppo, compreso Pisacane, non sopravvive allo scontro con le truppe borboniche.

Pare, infine che anche lei muoia, pur non esimendosi dal lodare il coraggio dei rivoluzionari: Vollero morir col ferro in mano, e avanti a lor correa sangue il piano: fin che pugnar vid’io per lor pregai; ma un tratto venni men, né più guardai. Mercantini, dunque, ci racconta di una donna forte che insegue un anelito di libertà, con coraggio e devozione.

Cosa rappresenta la Spigolatrice di Sarpi e perché la statua ha fatto discutere

Dunque, la Spigolatrice di Sarpi rappresenta il patriottismo, la forza di volontà, il desiderio di essere liberi dall’oppressione perpetuata da chi non si pone scrupoli. Il suo significato è profondo, è denso e intenso. Ed è un significato che nessuno dovrebbe toglierle, a dirla tutta. Eppure, è successo quando le polemiche hanno preso il sopravvento oscurando la nobile storia.

Sì, perché l’ultima statua posizionata a Sapri il 25 settembre 2021, realizzata dall’artista cilentano Emanuele Stifano, è stata reputata sessista e troppo provocante. A renderla tale sarebbero le forme procaci e il vestito che le esalta, rendendole ancora più evidenti.

Non entrando nel merito della polemica (e tenendo presente che esiste già un’altra statua della spigolatrice, posizionata nel 1994 sullo scoglio dello Scialandro), ciò che sarebbe utile è ricordare ciò che la Spigolatrice significa, a prescindere dalle sue forme e dalla sua avvenenza. E soprattutto è utile ricordare, qualora ce ne fosse bisogno, che malizia e cattive interpretazioni sono più spesso negli occhi (e nei gesti) di chi guarda, che nell’arte.