Talee di oleandro, come e quando si fanno

L'oleandro è il fiore più bello dell'estate, uno spettacolo di colori e di profumi: come fare le talee di oleandro e in quale periodo

Foto di Serena De Filippi

Serena De Filippi

Lifestyle Editor

Lifestyle e Content Editor che scrive da tutta la vita: storie, racconti, libri, articoli, con una passione per i trend del momento.

Tra i metodi di propagazione della pianta di oleandro c’è la talea: i passaggi sono semplici e per nulla complessi. E ci sono tanti vantaggi: di fatto, l’oleandro è il fiore dell’estate, perfetto da coltivare per chi vive in un’area calda e piuttosto soleggiata. Per piante fiorite per tutta la stagione estiva, scopriamo insieme come fare le talee di oleandro e qual è il periodo migliore. Grazie al profumo e alle colorazioni caratteristiche – la fioritura è un tripudio di rosa, bianco, rosso e giallo – arricchiamo le nostre verande, terrazzi o balconi.

Cos’è l’oleandro, il fiore dell’estate

Mediante la talea di oleandro, possiamo, dunque, ottenere una nuova pianta. Ma, prima di concentrarci sulla tecnica in sé, vogliamo approfondire le caratteristiche dell’oleandro: in questo caso è importante sapere che l’oleandro è tanto bello quanto velenoso, per tutti gli organismi, quindi ingerirlo fa male a noi esseri umani quanto ai nostri amici pelosi, come cani e gatti. Fiore simbolo delle zone di mare e di lago, con i suoi colori vivaci è in grado di rendere molto più grazioso il nostro balcone o la veranda.

Nerium oleander appartiene alla famiglia delle Apocynaceae, è una pianta dalle caratteristiche ben precise: resiste ai picchi di calore, tollera l’inquinamento ed è una specie autoctona che prosperava ben… 23 milioni di anni fa! Moltiplicare l’oleandro non è affatto difficile, come abbiamo anticipato: il periodo migliore è proprio l’inizio dell’estate, ed è possibile mettere un rametto in acqua a radicare, ovvero la talea. Ma vediamo il procedimento nel dettaglio con trucchi e consigli indispensabili.

Come eseguire la talea di oleandro

Pianta esotica e rustica che si caratterizza per la facilità di coltivazione, realizzare una talea di oleandro non è per nulla difficile. Come anticipato, è una pianta resistente: ciò significa che si può coltivare in vaso o in piena terra, avendo però cura di scegliere sempre una posizione soleggiata e calda, perché solamente così prospera e fiorisce al meglio. Ma se ne avete già una che vi piace molto, per il colore o per la bellezza della fioritura, sappiate che la riproduzione e moltiplicazione è altrettanto facile.

Il metodo migliore è la moltiplicazione per talea, perché tra l’altro permette di ottenere una pianta (o più, in base a ciò che desideriamo) più fedele possibile all’originale. Sebbene possa essere riprodotto anche per seme, confermiamo che per talea rimane sempre la soluzione migliore per una questione di velocità.

Il primo step? Scegliere la piantina che più ci piace, perché vogliamo riprodurle fedelmente (è questo lo scopo). Una volta scelta, possiamo prelevare uno o più rametti, avendo cura di prediligere quelli più giovani. Devono essere rametti con almeno 3-4 nodi, oltre che sani e dritti. Per procedere con il taglio, soprattutto per ottenerne uno più netto e preciso possibile, suggeriamo di usare le forbici da potatura. Dal momento in cui l’oleandro è velenoso, è molto importante usare degli appositi guanti protettivi: suggeriamo di sterilizzare le mani prima e dopo il taglio dei rami. Per ottenere un ramoscello da trapianto, ora dobbiamo procedere con la pulizia del rametto: in questo modo la crescita delle nuove radici sarà forte e vigorosa.

Radicazione della talea di oleandro

Ora abbiamo la possibilità di iniziare a moltiplicare l’oleandro: prima di passare alla coltivazione, è importante mettere un ramo a radicare in acqua: prepariamo un semplice barattolo di vetro in cui mettere i rametti in un luogo luminoso, ma che non riceva i raggi diretti del sole. Attenzione a usare la bottiglia di plastica: non farebbe circolare l’ossigeno. L’acqua va cambiata ogni giorno per evitare la proliferazione batterica, o quanto notiamo l’acqua più torbida intorno ai rametti. Nel giro di dieci giorni, ovvero quando le lenticelle si trasformeranno in radici, saremo pronti per procedere alla coltivazione. Per favorire uno sviluppo migliore delle radici, è anche possibile usare un ormone radicante.

A questo punto prepariamo un vaso (o più) con composto di terra e di sabbia: i vasi devono avere un diametro di circa 20 centimetri. Per quanto riguarda il terriccio, la scelta si suddivide tra il terriccio per semina o terriccio di tipo universale mischiato con la sabbia. Le talee vanno sempre mantenute in una posizione molto luminosa. Per quanto riguarda il terreno, invece, deve essere umido, ma non eccessivamente: come sempre, il ristagno dell’acqua è un problema, poiché potrebbe far marcire tutto. Come capire se l’attecchimento è avvenuto? Nel momento in cui potremo osservare nuovi germogli. I vasi vanno spostati al sole in modo graduale e mai troppo brusco: circa dopo un mese dal trapianto in terra.

Il periodo migliore per fare la talea di oleandro

Primavera ed estate. Diciamo che sarebbe preferibile la primavera, in realtà, ma nulla vieta di sfruttare la riproduzione dell’oleandro mediante talea agli inizi della stagione estiva.

Il rinvaso a fine estate: come prendersi cura dell’oleandro in inverno

Quando si rinvasa l’oleandro? Alla fine dell’estate o all’inizio dell’autunno. Una volta che le talee avranno attecchito, infatti, saranno delle piante giovani di cui prendersi cura con estrema attenzione. Questa pianta ornamentale non sopporta molto bene le temperature rigide. L’importante è metterla al riparo dagli agenti atmosferici, come neve, pioggia o vento forte, possibilmente in un luogo asciutto e soleggiato, dove, quindi, le temperature sono generalmente più alte e controllate.

Il TNT è un ottimo modo per mettere in sicurezza le piante di oleandro: è una copertura che consente alle piante di ripararsi dal freddo e dall’umidità, ma al tempo stesso permette loro di beneficiare della luce solare. L’oleandro non può andare in “letargo” nelle nostre case. Non commettiamo questo errore, poiché altrimenti le sue condizioni di stress potrebbero portarlo a essere attaccato da parassiti e malattie.

Per quanto riguarda irrigazione e concimazione, possiamo farlo ma in modo molto più sporadico e soprattutto in quantità minori rispetto alla sua stagione, che è l’estate. In tutto questo, ricordiamo ancora una volta che è molto importante indossare guanti protettivi e sterilizzare le mani prima e dopo ogni cura dedicata alla pianta. Ora sappiamo tutto sulle talee di oleandro: queste piante si alzeranno di un metro l’anno, o forse più, quindi teniamoci pronte per prendercene cura al meglio, accompagnandole nella loro crescita.