Pothos, come farlo arrampicare: trucchi infallibili

Il pothos, bellissima pianta tropicale dal portamento rampicante, è l'ideale per chi non ha proprio il pollice verde: ecco alcuni trucchi per coltivarlo

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Giulia Sbaffi

Web Content Editor

Appassionata di belle storie e di viaggi, scrive da quando ne ha memoria. Quando non è in giro o al pc, riempie di coccole i suoi amati gatti.

Pubblicato: 16 Aprile 2024 10:00

Se amate le piante da interno ma non avete il pollice verde, nessuna paura: alcune varietà tropicali sono davvero molto resistenti e possono sopportare persino periodi non troppo lunghi di siccità, l’ideale per chi è smemorato e non sempre si ricorda di bagnare i vasi. Tra le specie più belle c’è sicuramente il pothos, che ha un portamento rampicante e si adatta benissimo a vivere in appartamento, senza richiedere troppe cure. Scopriamo come coltivarlo e in che modo aiutarlo ad arrampicarsi.

Pothos, le caratteristiche della pianta

Il pothos (Epipremnum aureum), conosciuto anche come potos o potus, è una pianta sempreverde tropicale appartenente alla famiglia delle Aracee. Originario dell’Asia sud-orientale, è diffusa soprattutto in Australia, in alcune isole del Pacifico e in Madagascar. Tuttavia, riuscendo ad adattarsi bene ad una grande varietà di climi ed essendo molto resistente, è possibile coltivarlo in molte parti del mondo – tra cui anche l’Italia. Nel suo habitat, questa pianta ha un portamento rampicante: tende infatti ad avvolgere i suoi steli attorno agli alberi più alti, per poter raggiungere la luce del sole.

Caratteristiche del pothos sono le sue foglie a forma di cuore, di un bellissimo verde intenso con striature bianche. I rami, in natura, possono raggiungere addirittura i 5 metri di lunghezza: ovviamente, se coltivata in casa la pianta rimane di dimensioni molto più ridotte. Può inoltre crescere con gli steli pendenti o arrampicarsi anche in vaso, purché si adottino alcuni semplici stratagemmi per sviluppare il portamento prescelto. Infine, il pothos è davvero molto facile da coltivare: basti pensare che viene chiamata anche “pianta degli smemorati”, proprio perché può sopravvivere anche se ci si dimentica di prestarle alcune cure.

Il terreno e l’esposizione giusta

Iniziamo con alcuni consigli di base per crescere un pothos in casa: quali sono il terreno e l’esposizione ideali per questa pianta? Preparate un vaso di dimensioni non eccessivamente grandi, meglio se di terracotta, e riempitelo con uno strato drenante (come l’argilla espansa). Ricoprite poi con una miscela di torba, sabbia fine e terriccio di foglie, più o meno in parti uguali. Ricordate che la pianta andrebbe rinvasata una volta l’anno, con l’arrivo della primavera: così facendo, avrete l’opportunità di scegliere vasi via via sempre più grandi e di far sviluppare al meglio l’apparato radicale.

Il pothos è una pianta tropicale, quindi ama i climi caldi e umidi: ha bisogno di una buona esposizione, soprattutto affinché le sue foglie assumano le caratteristiche striature bianche, tuttavia è meglio tenerla lontana dai raggi diretti del sole. In natura, infatti, vive all’ombra di alberi altissimi, all’interno delle foreste tropicali. Per quanto riguarda le temperature, può sopravvivere facilmente tra i 13° e i 27°C: l’importante, infatti, è che non si trovi in un ambiente soggetto a sbalzi estremi di temperatura o in presenza di correnti fredde.

Come coltivare il pothos

Coltivare il pothos è davvero molto facile, visto che questa pianta non richiede particolari cure. Innanzitutto, vediamo l’irrigazione: è importante che il terreno sia sempre umido ma non troppo bagnato, per evitare i pericolosi ristagni idrici. Annaffiate ogni 3-5 giorni d’estate e ogni 8-10 giorni in inverno, controllando sempre il terriccio prima di procedere. Deve essere quasi asciutto al tatto, per essere sicuri di non esagerare con l’acqua. Inoltre, periodicamente dovreste nebulizzare le foglie per mantenere l’ambiente umido come quello di una foresta tropicale. Fatelo la mattina presto o dopo il tramonto, per evitare che la luce del sole possa bruciarle.

Anche la concimazione è importante per un’ottima crescita della pianta, seppure quest’ultima non abbia un fabbisogno nutritivo particolarmente elevato. Da aprile a settembre, procedete con il fertilizzante una volta ogni 10-15 giorni, mentre da ottobre a marzo sarà sufficiente ridurre la concimazione ad una volta ogni 20 giorni. Prediligete un prodotto ricco di azoto, rame e zinco, meglio se in formulazione liquida: potete così diluirlo nell’acqua per l’irrigazione ogni volta che ce ne sarà bisogno. Evitate gli eccessi, che possono essere pericolosi per la pianta.

Infine, il pothos ha bisogno di essere periodicamente potato e le sue foglie devono essere pulite. Per quanto riguarda la potatura, eliminate le foglie gialle ogni qualvolta ne trovate una e spuntate la cima dei rami al bisogno, in modo da tenere sotto controllo lo sviluppo e le dimensioni della pianta. La pulizia delle foglie va effettuata con regolarità, almeno una volta al mese. Togliere la polvere permette infatti di aumentare la traspirazione fogliare, riducendo il rischio di sofferenza. Sostenendo dal basso ogni singola foglia, strofinate delicatamente la parte superiore con un panno morbido leggermente inumidito, quindi usate un lucidante per proteggere la pianta.

I trucchi per far arrampicare il pothos

Come abbiamo detto, il pothos può avere un portamento pendente o rampicante. Potete scegliere voi come farlo sviluppare, sfruttando alcuni semplici trucchetti. Innanzitutto è bene sapere che, nei primi mesi del suo sviluppo, la pianta ha rami troppo deboli per potersi arrampicare sui sostegni. Meglio quindi iniziare con un vaso da sistemare in alto, lasciando che i rami sporgano verso il basso. Solo quando si saranno rafforzati abbastanza, raggiungendo almeno i 15-20 cm di lunghezza, potrete decidere di rendere rampicante il vostro pothos.

Sopra abbiamo visto che la pianta tende ad arrampicarsi sui tronchi degli alberi per raggiungere la luce del sole: è dunque questo il fattore fondamentale per il suo sviluppo. Come sfruttare questa conoscenza? Se volete un pothos pendente, sistematelo in un vaso da posizionare in alto, su una mensola o su un pensile. Fate quindi in modo che riceva illuminazione dal basso, in modo che i rami si dirigano naturalmente verso questa direzione. Quando si sarà sviluppata abbastanza, verificate che la pianta abbia il giusto contrappeso per evitare che si sbilanci.

Al contrario, se volete una pianta rampicante, dovrete sistemarla in un vaso posizionato a terra o su un mobile basso. In questo caso, fate in modo che la luce provenga dall’alto: sarà dunque questa la direzione che seguiranno i suoi rami. Ovviamente, il pothos ha bisogno di alcuni sostegni su cui arrampicarsi. Se la pianta è poggiata vicino al muro, potete usare dei ganci da parete sui quali fissare i rami, per direzionarli come meglio preferite. In caso contrario, potete usare dei pali in fibra di cocco (su cui le radici aeree si attaccano facilmente) o le classiche canne di bambù, ben piantate nel terreno.