Si dovessero consigliare delle piante in grado di resistere a proprietari privi di pollice verde, di certo la malva troverebbe spazio nell’elenco. Ciò perché si tratta di un esemplare che vanta una grande adattabilità. È in grado infatti di resistere a temperature molto fredde e, al tempo stesso, al caldo, anche se non estremo (necessita in questo caso di piccole attenzioni). È facile capire come possa essere coltivata in tutt’Italia. Come se non bastasse quanto già detto, è anche in grado di sopravvivere sino a 1200 metri d’altitudine.
Di fatto non ci sono scuse per non avere una malva in casa, magari come prima pianta per arredare il proprio balcone. Se a ciò si aggiunge la bellezza dei suoi fiori, rappresenta anche il regalo ideale per chi si è da poco trasferito in una nuova abitazione. Foglie con 5-7 lobi arrotondati, con fiori viola arricchiti da striature, che si mostrano tra aprile a ottobre. Si tratta di una pianta spontanea, facile da trovare allo stato selvatico, anche nei pressi delle città. Ciò perché si riproduce molto facilmente.
Indice
Il terreno giusto
La malva è una pianta officinale che vanta numerose proprietà. Generalmente la si acquista per preparare decotti e tisane. Con un minimo di pollice verde, si sarà in grado di avere la propria dispensa personale, ben decorata da fiori per buona parte dell’anno. Al di là dei preparati indicati, si può usare anche come ortaggio nei minestroni, a seconda dei gusti.
Il suo estremo grado di adattabilità non riguarda soltanto il clima, bensì anche il terreno. I proprietari un po’ pigri, che non intendono fare particolari ricerche, non avranno dunque alcun problema. Chi volesse però prendersi davvero cura della propria malva, farà bene a procurarsi un suolo ricco di sostanze organiche. Un terreno in grado di trattenere a lungo l’umidità.
Una pianta poco esigente, nella valutazione complessiva, per la quale si consiglia però di mettere del compost maturo prima di seminarla. A seconda della propria disposizione casalinga e degli spazi, si potrà liberamente optare per un’esposizione al sole o un angolo riparato e all’ombra. In caso di periodi di caldo torrido, per quanto ben resistente, sarebbe il caso di aggiungere una rete ombreggiante. Un modo per tutelarla dall’afa eccessiva, soprattutto ad agosto.
Come seminare la malva
Anche quando si parla di semina, la malva garantisce numerose opzioni. In pratica ce n’è per tutti i gusti, verrebbe da dire. È possibile seminare questa pianta officinale in primavera, a dimora, ovvero all’interno dell’orto o delle aiuole, o in semenzaio, dunque in terreno preparatorio al trapianto a dimora.
Alla fine dell’inverno, invece, si può optare per un vaso, per poi trapiantare il tutto in un’aiuola oppure un orto, volendo. Una pianta estremamente indipendente, verrebbe da dire, considerando quanto i semi siano molto semplici a germinare. La malva si risemina da sola, se lasciata a sé. Con grandi spazi a disposizione e senza limitazioni date da controlli regolari, di anno in anno si espanderà in terreni incolti.
Ecco una mini guida per la semina:
- preparare il terreno con una normale lavorazione;
- concimazione organica moderata;
- distanza di 25-30 cm tra una pianta e l’altra;
- poche piante per un raccolto in un orto domestico;
- aggiungere sabbia in caso di suoli troppo compatti.
Considerando quanto sia semplice la semina e come la pianta sia resistente e autonoma, si consiglia caldamente questa soluzione. In caso contrario, però, si può optare per una malva acquistata in vivaio. Pagherete un po’ di più ma di certo farà scena in caso di regalo.
Guida alla coltivazione
Coltivare la malva è molto semplice e, dunque, consigliato a tutti i tipi di proprietari, dai più attenti ai più distratti o pigri. Una volta sviluppata, la pianta richiede inoltre di pochissime cure e la frequenza di malattie o parassiti è bassissima.
È bene ricordare come si debba annaffiare regolarmente una pianta giovane. In seguito, invece, si può intervenire anche soltanto quando si registra scarsità eccessiva di precipitazioni. Un consiglio utile è quello di sarchiare il terreno, ovvero sminuzzarlo fino a una profondità minima di 3-4 cm, così da liberarlo dalle erbe infestanti. Ciò soprattutto quando le piantine sono molto piccole e giovani. La crescita dell’arbusto darà il via a una serie di azioni difensive. Di fatto la malva diventa estremamente competitiva e pronta a sopravvivere. Bastano così soltanto delle operazioni sporadiche di pulizia, principalmente nel caso di orti o aiuole esterne di medie e grandi dimensioni.
Cosa fare con la malva
Spiegato come seminare e coltivare una malva, ma cosa farne una volta ottenuta la fioritura? Come detto, la tradizione vuole se ne facciano tisane e decotti, garantendosi tutte le proprietà officinali di questo esemplare.
Non mancano però tradizioni culinarie che fanno della malva uno dei componenti per insaporire i minestroni di verdure o anche le zuppe. È possibile inoltre assaggiarla lessata e ben condita. Si procede con la raccolta dei fiori ancora in bocciolo e delle foglie più giovani. Il tutto andrà poi fatto seccare, per ottenere una buona tisana.
In cucina, invece, si prendono le foglioline e si cucinano direttamente, senza passaggi intermedi. Nel caso dei decotti, invece, bisogna cogliere fiori, boccioli e foglie. Andranno posti in un essiccatore o in un luogo buio, per una conservazione in vasetti di vetro. Un’essiccazione al sole andrebbe invece a impoverire di molte proprietà il tutto.
È naturale chiedersi che proprietà abbiano i preparati con a base di malva. Qualora si decida di optare per un decotto, questo vanterà proprietà calmanti, regolatrici dell’intestino e antinfiammatorie. La tisana di malva invece è ben nota per riuscire a intervenire sulle tossi secche e grasse, calmando il soggetto. Ideale per chi non riesce a prendere sonno, di notte, a causa del continuo tossire. Utile inoltre contro il raffreddore. I fiori di malva, se non bastasse quanto detto per convincere anche i più scettici, hanno proprietà emollienti. Proprio per questo motivo c’è chi coltiva questa pianta con chiari intenti cosmetici.