Al largo della penisola sorrentina, in un luogo baciato dal sole e dalle acque cristalline, sorge la splendida isola di Capri: famosa meta turistica, è un vero capolavoro di storia e natura. Proprio qui, immersa in un paesaggio selvaggio e ricco di fascino, si trova Casa Malaparte. Si tratta di una villa dall’aspetto futuristico, realizzata tra gli anni ’30 e ’40 del secolo scorso su un promontorio a picco sul mare. È un posto meraviglioso, dove si può godere di un panorama mozzafiato. Andiamo alla scoperta della sua incredibile storia.
Indice
Dove si trova Casa Malaparte
L’isola di Capri è una rinomata destinazione estiva, presa di mira soprattutto dai turisti stranieri durante i mesi più caldi: le sue spiagge da sogno, i giri in yacht per ammirare i celebri faraglioni e le ville storiche sono tutte attrazioni che catturano l’interesse dei visitatori. Qui, in un angolino riservato e circondato dalla natura incontaminata, sorge Casa Malaparte. L’edificio, risalente al secolo scorso, venne costruito sul promontorio quasi inaccessibile di Punta Masullo, situato nell’estremità orientale dell’isola. È un luogo estremamente panoramico, un punto in cui la roccia sembra emergere dalle acque trasparenti del mar Tirreno, sul quale la casa si incastona perfettamente.
Chi era Curzio Malaparte
A volere questa splendida abitazione fu Curzio Malaparte, un personaggio ambivalente che ebbe grande risalto in Italia durante il ‘900. Il suo vero nome è Curt Erich Suckert: nato a Prato nel 1898 da madre italiana e padre tedesco, fu uno scrittore e giornalista molto famoso, ma anche un diplomatico e un agente segreto, nonché uno sceneggiatore e un regista cinematografico. Fu esponente dell’espressionismo letterario e del neorealismo, correnti in cui divenne ben presto una delle figure di riferimento, dando alla luce numerose opere famose anche al di fuori dei nostri confini.
Il suo nome d’arte venne scelto come una parodia del celebre cognome dell’imperatore Napoleone Bonaparte. In che modo Curzio, nato in Toscana e morto nel 1957 a Roma, fu legato all’isola di Capri? L’artista se ne innamorò durante una visita al suo amico e collega Axel Munthe, tanto da decidere immediatamente di voler stabilire qui la propria residenza. Prese dunque vita una “maison d’artiste” a strapiombo sul mare, che nel corso dei decenni divenne uno dei salotti mondani d’Italia, ritrovo di intellettuali e scrittori.
Casa Malaparte, la storia
Facciamo allora un tuffo indietro nel tempo per capire come nacque Casa Malaparte: nel 1936, Curzio si recò sull’isola di Capri per fare visita al suo amico, e ne rimase affascinato. Decise dunque di acquistare il terreno su Punta Massullo, immaginando già la sua nuova dimora. Grazie all’amicizia con Galeazzo Ciano, che all’epoca era Ministro degli Affari Esteri (nonché un grande amante egli stesso di Capri), riuscì ad ottenere in pochi mesi la licenza edilizia. Iniziò così a progettare quella che sarebbe diventata la sua splendida villa al mare.
Curzio Malaparte si rivolse all’architetto Adalberto Libera, il quale aveva in mente una costruzione dalle linee semplici ed essenziali, realizzata secondo uno stile caratterizzato dalla purezza classica e dalla geometria integerrima. La rottura dei rapporti tra Curzio e l’architetto, tuttavia, spinse il primo a rivoluzionare completamente il progetto originale e a basarsi solo sulle sue idee. Fu dunque l’architetto Uberto Bonetti, dietro impulso di Malaparte, a mettere mano ai nuovi disegni, seguendo pedissequamente lo spunto intuitivo di Curzio.
Casa Malaparte nacque così a cavallo tra la fine degli anni ’30 e l’inizio degli anni ’40 del secolo scorso: la prima pietra venne posata nel gennaio del 1939, mentre occorse attendere sino al 1943 per vedere il progetto finalmente realizzato. Quello che ne venne fuori fu un’abitazione futuristica e moderna, in pieno stile razionalista, che tuttavia si integra perfettamente con l’ambiente circostante. Oltre a diventare un salotto letterario molto famoso in Italia, la villa venne scelta come set di numerosi film, tra cui Il Disprezzo (tratto dal romanzo di Alberto Moravia) e La Pelle (scritto da Curzio stesso e interpretato da Marcello Mastroianni).
Casa Malaparte, la controversa eredità
La bellissima villa di Capri fu protagonista di una controversia legale quando, alla sua morte, Curzio Malaparte decise di non lasciarla ai suoi eredi. Nel suo testamento, l’artista scrisse: “Mosso da sentimenti di riconoscenza verso il popolo cinese ed allo scopo di rafforzare i rapporti tra Oriente ed Occidente, istituisco una fondazione denominata ‘Curzio Malaparte’, al fine di creare una casa di ospitalità, di studio e di lavoro per gli artisti cinesi in Capri”. Questa decisione venne fortemente contrastata dai discendenti dello scrittore.
I suoi eredi scelsero così di impugnare il testamento, dando il via ad un’aspra battaglia giudiziaria. Al termine della controversia, la proprietà di Casa Malaparte venne attribuita ad essi, quindi cadde l’idea di destinare l’abitazione ad uno spazio di ritrovo per gli artisti provenienti dalla Cina. Gli eredi, nella veste giuridica della Fondazione Ronchi da essi creata, assegnarono a quest’ultima la proprietà della villa e in seguito decisero di acquistarla direttamente. Così, Casa Malaparte divenne una dimora privata: è un vero peccato non poterla visitare, dal momento che non è mai stata aperta al pubblico.
Com’è oggi Casa Malaparte
Se non è possibile visitare Casa Malaparte, possiamo almeno immaginare la sua maestosità, così come descritta da chi l’ha vista da vicino, o semplicemente come è stata ritratta in foto e spezzoni di film. Si tratta di un semplice parallelepipedo rettangolare, la cui forma geometrica è interrotta solamente da un’enorme gradinata che, dal lato che ricade verso l’entroterra, sale fin sul tetto, il quale altro non è che una meravigliosa terrazza panoramica. Da quassù, in effetti, si gode di una vista mozzafiato. Sulla terrazza vi è un paravento curvilineo che lascia intendere un’ispirazione a quello che è uno dei segni distintivi del grande Le Corbusier.
Anche all’interno, Casa Malaparte è semplice e al tempo stesso grandiosa. Suddivisa su tre piani, in quello inferiore (che è quasi completamente interrato) ospita dei locali di servizio come la cantina e la lavanderia. Al piano terra ci sono un’ampia cucina e l’ospizio, un appartamento destinato agli ospiti con diverse camere da letto e due bagni. Il primo piano è il vero gioiello: vi trovano spazio un ampio salone di oltre 120 metri quadri, con quattro grandi finestre che incorniciano il panorama meraviglioso, due camere da letto con altrettanti bagni, lo studio di Curzio e la stanza della favorita, dove trovava spazio la sua compagna di turno.