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Quali sono
Molti fiori vengono utilizzati in cucina per preparare svariate ricette e per decorare i piatti, ma non tutti i fiori si possono mangiare. Il fiore è un organo che la pianta sviluppa per attirare impollinatori e serve quindi a richiamare gli insetti, grazie al profumo e ai colori più o meno sgargianti. Quando l’insetto arriva al fiore trova – salvo eccezioni – del goloso nettare di cui si nutre; in cambio, preleva polline che andrà a depositare su un altro fiore, fecondandolo e facendo riprodurre la pianta. Poiché il nettare rappresenta una fonte di nutrimento per api e bombi, si potrebbe pensare che i fiori siano commestibili anche per l’uomo. Non sempre è così: esistono fiori commestibili ma anche fiori velenosi, come ad esempio i fiori di oleandro, di cicuta, di colchico (il falso zafferano), l’aconito. Altre piante, anche molto comuni, sviluppano invece fiori commestibili. Tra queste troviamo ad esempio:
- acacia
- calendula
- camomilla
- cappero
- cicoria
- gelsomino
- lavanda
- malva
- margherita
- papavero
- primula
- rosmarino
- salvia
- sambuco
- tarassaco
- viola
- zucca
Come si fa dunque a sapere se un fiore è commestibile? In genere, se la pianta è commestibile, anche il fiore lo è, mentre se la specie è tossica o velenosa occorre sicuramente più attenzione.
Proprietà
I fiori vantano proprietà diverse a seconda della specie da cui provengono. I fiori di malva ad esempio sono lenitivi e calmanti per le mucose, mentre i fiori di lavanda sono rilassanti e sedativi, indicati per combattere ansia e disturbi del sonno. I fiori di papavero, anch’essi leggermente sedativi, hanno anche proprietà antitussive, tanto che i loro petali sono spessi usati per preparare tisane e sciroppi contro la tosse, così come i fiori di rosmarino e salvia. La camomilla, oltre a una blanda azione sedativa, vanta proprietà spasmolitiche utili in caso di dolori a stomaco e intestino, anche associati a stati ansiosi. I fiori di sambuco, infine, sono noti per favorire la sudorazione e vantano proprietà emollienti e diuretiche.
In linea generale, i fiori colorati nelle sfumature del rosso, rosa, viola, blu o arancione sono ricchi di flavonoidi, carotenoidi e altre sostanze che non si limitano a donare intensi colori ai petali ma che conferiscono al fiore anche proprietà antiossidanti e antinfiammatorie. I fiori profumati devono invece il loro aroma al contenuto di oli essenziali che, in base alla composizione, hanno svariate proprietà: a seconda dell’essenza, possiamo infatti avere fiori con azione balsamica, con proprietà sedative e rilassante, oppure con azione stimolante sul sistema nervoso. I benefici apportati dai fiori dipendono ovviamente dalla quantità e dalla frequenza con cui vengono utilizzati, ma il loro utilizzo in cucina può sicuramente contribuire al benessere generale, portando colore in tavola.
Dove si trovano
I fiori commestibili si possono coltivare in giardino e in vaso, raccogliere in natura allo stato spontaneo o acquistare, generalmente essiccati e sminuzzati. Quando si usano fiori commestibili raccolti in giardino occorre assicurarsi che le piante non siano state trattate con antiparassitari o altri prodotti chimici che li renderebbero inadatti al consumo alimentare. Se invece i fiori vengono raccolti allo stato spontaneo attenzione a non raccogliere specie protette; la raccolta dovrebbe avvenire lontano da fonti di inquinamento, strade, campi coltivati e bisogna evitare sia di estirpare la pianta sia di eliminare tutti i fiori, così da non precludere la riproduzione delle piante. I fiori commestibili si trovano anche in vendita nelle erboristerie e nei negozi di alimentari molto forniti; in questo caso sono generalmente essiccati, triturati e confezionati, quasi mai freschi.
Come usarli
I fiori commestibili si utilizzano freschi o essiccati, da soli o in miscela tra loro. Quando si usano fiori commestibili freschi vanno ovviamente lavati con cura e asciugati delicatamente, prima di poter essere consumati. Una volta puliti si possono usare interi o sminuzzati per colorare bevande, salse, creme e per decorare insalate, primi piatti contorni di verdura o legumi aggiungendoli a crudo o a fine cottura. Spesso i fiori commestibili vengono uniti agli impasti di pane, torte e biscotti o usati per dare un tocco di colore ai dolci al cucchiaio, ai gelati, al ghiaccio o ai ghiaccioli fatti in casa, alle creme dolci o salate, ai formaggi.
Esistono anche vere e proprie ricette con i fiori. Ad esempio, con i fiori gialli del tarassaco si prepara uno sciroppo simile al miele che è utilizzato come rimedio naturale contro la tosse ma anche come dolcificante per cibi e bevande e come topping per i pancake. I fiori di tarassaco possono anche essere preparati sotto aceto o sott’olio, quando sono ancora chiusi, oppure usati per decorare insalate miste. I fiori d’acacia, così come quelli di zucca, sono invece ottimi impanati e fritti mentre i fiori arancioni della calendula sono perfetti per risotti e salse. I fiori di lavanda, dal sapore decisamente particolare, si prestano bene per preparare gelatine e dolci ma anche per rendere più delicate alcuni carni. Con i fiori d papavero invece si possono realizzare sciroppi, marmellate e, insieme a margherite, primule, fiori di cicoria e fiori di malva, preparare coloratissime insalate.