La legge della sopravvivenza ci insegna che a farcela è chi è capace di adattarsi al cambiamento, è la natura. La storia degli elefanti nati senza zanne è un esempio di resilienza che, a quanto pare, non è una prerogativa esclusiva di noi esseri umani. Loro, infatti, per sfuggire all’estinzione causata soprattutto dalla crudeltà dell’uomo, si sono adattati per affrontare uno dei pericoli più grandi della loro esistenza.
Non è una novità, purtroppo, che gli elefanti sono nel mirino dei bracconieri che li bramano per le loro zanne. Uomini che li uccidono senza pietà per l’avorio, utilizzato per la creazione di monili sacri e bramato per gli effetti curativi e afrodisiaci che riconoscono in questo materiale. Certo, i mammiferi proboscidati sono sotto attacco anche dai predatori naturali, ma è l’uomo a essere il loro nemico più grande.
Così, a ogni attacco, loro si difendono. E lo fanno per cambiare quel destino che qualcun altro ha scritto per loro, lo fanno sfidando la loro stessa natura, nascendo senza zanne. Grazie all’assenza di queste, infatti, questi esemplari sono ignorati dai bracconieri che operano crudelmente solo la ricerca di avorio. Pensate che in Cina, c’è una grandissima richiesta di questo materiale, che supera di gran lunga l’oro, così come nel resto dell’Asia e dell’Africa.
Secondo un articolo pubblicato dal National Geographic, già dal 1992, un terzo degli elefanti femmine nasceva senza zanne nel Parco nazionale di Gorongosa, in Mozambico. Secondo gli esperti, si tratta di un adattamento della specie agli inevitabili cambiamenti del loro ambiente, nonché per la loro stessa sopravvivenza.
Gli esemplari privi di zanne, infatti, vengono completamente snobbati dai bracconieri, e questa cosa gli permette di sopravvivere e di sfuggire a quel terribile destino oggi più che mai, vista anche l’assenza dei guardiacaccia che, a causa del Coronavirus, non stanno più operando.
La salvaguardare della specie è qualcosa che interessa tutti noi, e il pianeta intero. Ma in attesa che le cose cambino ecco che è avvenuta una sorta di evoluzione della specie che permette a questi esemplari di salvarsi. Gli scienziati sono ancora alla ricerca di risposte per comprendere le cause di questa variabilità genetica.
Quello che è certo è che, indipendentemente dalle motivazioni scientifiche, questa mutazione porta dei vantaggi adattivi che consentiranno la salvaguardia degli elefanti e delle generazioni successive.