Quando Michele Pastrello mi ha contattata per presentarmi il suo lavoro in anteprima purtroppo mi trovavo a Marina di Massa, Luigi era in ospedale, ed io ero con lui, lontana dal mio pc, ergo, anche dal mio lavoro, ma la presentazione e, successivamente, la visione di questo video, mi ha talmente commossa che ho pensato fosse importante che lo vedessero più persone possibili. Il tema della disabilità ha da sempre un posto speciale nel mio cuore, avendolo raccontato spesso, ed una delle problematiche incontrate e riscontrate in queste famiglie è quello del dopo, cioè cosa accadrà a mia/o figlio/a quando noi non ci saremo più. Sono venuta a contatto con molte associazioni che provano a far vivere una quotidianità normale a queste/i ragazze/i, che cercano di inserirli nella società, dando loro opportunità che possano renderli indipendenti, ma non ho mai vissuto un’intera giornata mettendomi nei loro panni. Il video realizzato da questo talentuoso regista, 5 donne, fa proprio questo, ci accompagna in punta di piedi nella vita di Silvia, Chiara, Franca, Noemi e Laura, che sono cinque donne con disabilità che vivono insieme, lavorano, cucinano, guardano la televisione, chiacchierano tra loro, cantano, discutono, trascorrono le giornate seguite dagli assistenti della cooperativa e, al contempo, assaporando l’esperienza di autonomia della vita adulta.
Questo progetto è il modo con cui la Cooperativa Arcobaleno di Breno, in provincia di Brescia, ha scelto di divulgare il proprio sostegno alla vita autonoma delle donne con disabilità. L’art. 19 della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, è intitolato Vita Indipendente e Inclusione nella Società, in cui si riconosce il diritto di tutte le persone con disabilità a vivere nella società, con la stessa libertà di scelta delle altre persone. La decisione di contattare Michele, il regista, è venuta spontanea, perché il Pastrello è esperto in video emozionali, ed il risultato non può che dar loro ragione, sono immagini che raccontano una tranquilla quotidianità fatta di impegni, passioni, abitudini, vissuti in una coabitazione residenziale che include e non isola dalla comunità, spesso senza parole, perché i visi di queste donne e i loro gesti, spesso, non ne hanno bisogno.
«Ho conosciuto Silvia, Chiara, Franca, Noemi e Laura – spiega il regista – e ho trascorso una giornata con loro. Mi sono fatto raccontare la vita di tutti i giorni, gli impegni settimanali, che siano lavorativi, domestici o legati a un hobby, e ho chiesto quali siano le loro passioni, scoprendo chi tra loro ama l’acqua, chi ricamare, chi leggere. Ho pensato che raccontare la loro vita indipendente non potesse essere null’altro che questo: mettere in immagini la quotidianità e il loro stare nella comunità, lasciando trasparire il legame che le unisce e che non ho potuto fare a meno di notare come sia molto fisico, affettivo. Questo non è un video sulla disabilità, ma un video con persone disabili. Non è neanche la loro storia, ma una fotografia della loro vita attuale, che è uguale alla nostra: loro come noi».
Per le protagoniste la realizzazione del video è stata un’esperienza emozionante, durante la quale si sono messe in gioco e hanno ‘recitato’ la loro vita. «Silvia, Chiara, Franca, Noemi e Laura – spiega Ketty Pellegrinelli, referente e coordinatrice dell’area Vita Indipendente della Casa Alloggio per la Cooperativa Arcobaleno – hanno così vissuto una settimana ‘avventurosa’ ma anche intensa per permettere a ‘5 donne’ di vedere la luce. Da sempre – aggiunge – crediamo nel diritto ad una vita adulta autonoma – con la presenza minima delle operatrici professionali – per le persone con disabilità, sia fisica che intellettiva-relazionale, ed è per questo che abbiamo desiderato di realizzare un video che mostrasse la nostra realtà, in cui vivono alcune donne con disabilità».
E ci crediamo anche noi della redazione di DiLei. Buona visione.