Raffaella Carrà, i suoi costumi di scena in mostra per gli 80 anni dalla nascita

Due collezionisti della conduttrice aprono i propri archivi per mettere in mostra alcuni dei suoi abiti più belli, e sperano in una esposizione permanente

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Redazione

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Pubblicato: 6 Giugno 2023 21:13

Raffaella Carrà avrebbe compiuto 80 anni il prossimo 18 giugno, e una mostra dei suoi costumi di scena più belli darà il via ai festeggiamenti. Si tratterà di un evento davvero esclusivo, a Lucca, organizzato da due fan e collezionisti della conduttrice, che negli anni hanno raccolto oltre 350 abiti indossati dalla Raffa nazionale, durante i suoi programmi più popolari. Il loro sogno? Rendere la mostra permanente, per celebrare sempre la Carrà, e mettere a disposizione di tutti questi costumi che hanno fatto la storia della televisione italiana.

Raffaella Carrà, una mostra con i suoi abiti più belli

La potremmo definire unna collezione stravagante ed impegnativa, quella di Giovanni Gioia e Vincenzo Mola, che hanno messo da parte, nel corso degli anni, un guardaroba davvero unico, composto dai costumi di scena e gli abiti più belli di Raffaella Carrà. I due, entrambi di Salerno, apriranno il loro scrigno dei tesori per la mostra Com’è bello far la moda, organizzata per gli ottant’anni della conduttrice.

L’evento, che si terrà nell’ambito del Lucca Fashion Weekend, permetterà a appassionati e curiosi di ammirare gli abiti che hanno fatto la storia della televisione italiana, dal 18 al 24 giugno 2023, proprio in occasione dell’ottantesimo anniversario della nascita. La collezione include oltre 350 costumi di scena indossati da Raffaella Carrà durante la sua lunga carriera in Rai. Ovviamente, solo una parte di essi verranno esposti, e ricopriranno un arco di tempo che va dal 1978 con Ma che sera, al 2008 con la quarta edizione di Carramba che Fortuna.

I vestiti sono stati disegnati dai più grandi costumisti, come Corrado Colabucci, Luca Sabatelli, Graziella Pera e Gabriele Mayer, e raccontano un pezzo d’Italia impresso nella memoria di varie generazioni: ognuno ha il suo abito del cuore di Raffaella, che ricorda con affetto, e questa sarà un’occasione unica per celebrarla.

Raffaella Carrà abiti
Fonte: IPA
Alcuni abiti di scena di Raffaella Carrà in mostra nel 2022

Come è nata la collezione degli abiti di Raffaella Carrà

Collezionare abiti delle star è molto comune all’estero, e decisamente meno in Italia: “Sono stato sempre affascinato dalla Carrà e da sempre ho collezionato i suoi dischi, le riviste che parlavano di lei e i gadget” ha spiegato spiega Giovanni Gioia su Il Mattino. “Nel 2009, ad un raduno internazionale dedicato proprio a Raffaella, che si teneva a Roma, ebbi modo di visitare la sartoria che realizzava i suoi costumi e così mi venne l’idea di iniziare una collezione che fosse unica, come unici erano gli abiti che lei aveva indossato. Coinvolsi, quindi, in questo mio progetto, il mio amico Vincenzo che in un primo momento pensò fossi impazzito, ma poi, l’idea di una raccolta unica e spettacolare lo ha condotto ad una condivisione piena e totale”.

“Il nostro scopo – aggiunge Vincenzo Mola – è principalmente quello di conservare e preservare dei capolavori sartoriali per far conoscere la storia del costume della televisione attraverso lo stile di una icona del varietà televisivo, ma soprattutto quello di approfondire la conoscenza di un’artista che ha rivoluzionato il piccolo schermo. La sua arte, ma anche i costumi che ha indossato, hanno lasciato un segno indelebile nel cuore di tutti noi fans”.

Dei cimeli dal valore inestimabile, ma che Gioia e Mola non vorrebbero tenere solo per sé: “Ci piacerebbe poter realizzare un libro fotografico dove poter illustrare i particolari di quegli abiti che hanno fatto lo stile di Raffaella e per questo siamo alla ricerca di un fotografo e di un editore che vogliano condividere questo progetto.”

Un sogno piuttosto ambizioso, che si collega a un altro ancora più grande, una mostra permanente: “Speriamo di riuscire a coinvolgere qualche amministrazione o qualche privato che ci permetta una esposizione permanente di questi 350 abiti per non dimenticare un’artista che ha avuto la capacità di influenzare i costumi sociali”.