A quanti anni si può rimanere incinta?

A che età il corpo di una donna può ritenersi pronto per una gravidanza e quando il rischio di rimanere incinta è più elevato?

Pubblicato: 10 Aprile 2019 10:10Aggiornato: 4 Novembre 2019 12:34

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Alfonsa Sabatino

Lifestyle e Sex editor

Da anni ricopre la professione di giornalista pubblicista e ufficio stampa, come freelancer. Di recente, sta esplorando il mondo dei podcast, per dare nuova forma ai suoi approfondimenti. Per DiLei si occupa di sessualità, benessere e lifestyle.

Il corpo della donna si trasforma, continuamente, e vive delle fasi molto chiare, con caratteristiche specifiche. È importantissimo essere consapevoli di cosa succede al nostro corpo, per comprenderlo, monitorare i segnali e i cambiamenti, per fare scelte coscienti e sicure. Approcciandosi alla sessualità, è indispensabile ad esempio sapere quali sono i rischi durante i rapporti sessuali, quali di incorrere in una gravidanza indesiderata, come proteggersi anche dalle malattie a trasmissione sessuale.

Sappiamo, ad esempio, quanto dura il nostro ciclo mestruale? Quali sono i giorni in cui è più alto il rischio di rimanere incinta? E a quanti anni si è particolarmente fertili? Proviamo a fare un po’ di chiarezza.

Il menarca

Il menarca è il nome della prima mestruazione, e la comparsa di perdite di sangue dai genitali femminili. Questo momento segna il passaggio dalla fanciullezza all’età adulta, e con lui inizia il periodo fertile della donna. Non c’è un’età fissa per l’arrivo della prima mestruazione, che compare  generalmente tra i 10 e i 16 anni di età, in media intorno ai 12 anni. Il corpo manda diversi segnali che preannunciano il suo arrivo, come tensioni, gonfiori, piccole perdite e alterazioni anche a livello psicologico e dell’umore. Ci sono alcuni fattori che determinano o condizionano l’età della comparsa del menarca, come quello ereditario (l’età della prima mestruazione della mamma), il peso, l’attività fisica, l’alimentazione e  malattie e cure farmacologiche che potrebbero influire sullo sviluppo e la produzione ormonale. Di fatto comunque, con l’arrivo della pubertà, il corpo della bambina si trasforma in quello di una giovane donna e da quel momento il corpo è potenzialmente pronto per la riproduzione e ad accogliere una gravidanza.

Il ciclo mestruale e l’ovulazione

L’intero ciclo mestruale può avere una durata che va dai 23 ai 35 giorni (il giorno 1 è quello della comparsa della mestruazione), variando di donna in donna. Ovviamente per ciclo mestruale non si intendono i soli giorni di flusso (3-7 giorni) ma dell’intero processo grazie al quale tutti i mesi l’ovaio porta a maturazione un ovocita e lo rilascia per la fecondazione. È l’ovulazione (intorno al 14esimo giorno del ciclo) il momento in cui è più probabile rimanere incinta. Durante l’ovulazione, l’ovulo viene rilasciato nella tuba dove rimane per circa 24 ore in attesa di essere fecondato da uno spermatozoo a seguito di un rapporto sessuale. Attenzione però, perché durante tutto il ciclo si è potenzialmente a rischio di gravidanza, anche se in misura minore durante i giorni di flusso o a ridosso delle mestruazioni. Inoltre, bisogna ricordare che gli spermatozoi possono sopravvivere nel corpo femminile anche fino a 4 giorni; quindi, i rapporti non protetti 3 o 4 giorni prima dell’ovulazione sono molto rischiosi.

Le età più a rischio

La fertilità della donna – e per fertilità si intende intende l’attitudine a concepire o la capacità biofisiologica posseduta da un individuo o da una coppia di produrre figli, indipendentemente dal fatto che tale capacità venga effettivamente esercitata – varia molto con l’età. I follicoli (le strutture che contengono gli ovociti, cioè le cellule riproduttive femminili) si esauriscono con il tempo e non possono rigenerarsi; mentre la qualità degli ovociti si riduce al crescere dell’età. Per questi motivi, l’apice della fertilità si tocca tra i 20 e i 30 anni. Diminuisce intorno ai 32 anni; e ulteriormente a 37 anni. Verso i 40 anni si entra nella fase di subfertilità o infertilità, che porta alla menopausa, intorno ai 50 anni, quando la fertilità della donna si azzera completamente.

Non è una questione matematica

Va detto però che il corpo umano vive di un’intelligenza non matematica, e che il suo equilibrio, ritmo e benessere è molto condizionato dallo stato psico-emotivo oltre che prettamente fisico. La gravidanza non è una questione di calcoli, calendari e numeri: le baby gravidanze capitano più spesso di quanto si pensi; così come le gravidanze indesiderate in età adulta, quando ormai si è rassegnate alla menopausa. Allo stesso modo, non è detto che un concepimento programmato sia immediato, perché – banalizzando un po’ – nei periodi di stress il corpo può essere molto contatto e occupato, da non lasciare spazio per la fecondazione. Il consiglio quindi è quello di prendersi molto sul serio e non sminuire i rischi. Se non si cerca una gravidanza è bene proteggersi in qualsiasi momento del mese e prendere precauzioni a qualsiasi età, con gli strumenti e nelle modalità più adatte.

Falsi miti

Sulla gravidanza e la fertilità girano strane voci, assolutamente miti da sfatare! Non è vero che non si rimane incinte se il rapporto dura meno di un minuto perché è probabile che fin dai primi contatti e dai preliminari fuoriesca dal pene il liquido che già contiene spermatozoi, e che vada a contatto con la vagina. Ecco perché il coito interrotto non è un metodo contraccettivo e perché un rapporto breve può comunque essere rischioso, fin dai preliminari e anche prima dell’eiaculazione (per cui sfatiamo il mito del no orgasmo = no fecondazione). Anche chi fa l’amore per la prima volta deve proteggersi dal rischio di gravidanze indesiderate, perché si è fertili da subito e a tutti gli effetti dalla comparsa del menarca. La posizione scelta per fare l’amore non influisce sulla possibilità di rimanere incinta: si potrebbe credere che facendo l’amore in piedi si impedisca la risalita degli spermatozoi (per la legge di gravità) ma questo non è assolutamente vero. Allo stesso modo il sesso in acqua è piacevole e rilassante ma comunque a rischio se non protetto, perché gli spermatozoi sopravvivono in acqua e possono fecondare senza problemi.

Malattie a trasmissione sessuale

C’è una premessa importante da fare in termini di protezione e anticoncezionali. I contraccettivi non proteggono solo da eventuali gravidanze indesiderate, ma sono indispensabili e importantissimi per  difendersi dalle malattie a trasmissione sessuale, specialmente con partner occasionali o che non conosciamo bene. Sul mercato esistono tantissimi tipi di contraccettivi, da scegliere a seconda dei bisogni e delle abitudini di ciascuna. Attenzione però perché non tutti proteggono allo stesso modo: quelli a barriera, come il preservativo maschile o femminile, evitano il contatto e proteggono dalle malattie a trasmissione sessuale e dal rischio di gravidanza indesiderata se utilizzato bene e inserito fin dai primissimi contatti. La pillola e altri contraccettivi ormonali hanno un’ottima copertura sulla fecondazione, ma non limita il contatto e quindi non protegge da infezioni e malattie.