Stimmate ed ematoidrosi, la malattia che fa sudare sangue

Scopriamo cos'è l'ematoidrosi, la misteriosa malattia che fa sudare sangue da mani e viso

Foto di DiLei

DiLei

Redazione

DiLei è il magazine femminile di Italiaonline lanciato a febbraio 2013, che parla a tutte le donne con occhi al 100% femminili.

In questi giorni si è parlato molto di stimmate e di ematoidrosi, la malattia che fa sudare sangue. Tutto parte dal primo caso italiano documentato e raccontato non solo sui giornali, ma soprattutto sulle riviste scientifiche. Si tratta infatti di una patologia rarissima che in media colpisce una persona ogni otto milioni. I sintomi sono decisamente inquietanti: il soggetto sanguina in modo inspiegabile e improvviso dal viso e dalle mani.  L’ematoidrosi è stata descritta recentemente in un articolo apparso sul prestigioso Canadian Medical Association Journal. Nello specifico si tratta di un case study relativo a una ragazza 21enne che è stata sottoposta alle cure di Roberto Maglie e Marzia Caproni, esperti di dermatologia dell’Università degli studi di Firenze.

Gli studiosi hanno raccontato il caso di una donna che è stata “ricoverata nel reparto di medicina generale e ha descritto una storia clinica di sanguinamenti episodici dai palmi delle mani e dal viso, nei tre anni precedenti, senza mostrare alcun segno di lesioni sulla pelle”. Secondo quanto rivelato dai medici il sanguinamento avverrebbe solitamente nel sonno o durante un’attività fisica intensa, ma anche in periodi di forte stress emotivo e ansia. La donna ha riferito che durerebbero al massimo cinque minuti con un sanguinamento piuttosto copioso. La patologia ha causato – come è facile immaginare – forti disagi alla ragazza, che soffrirebbe di attacchi di panico e sintomi depressivi.

Il caso è alquanto spinoso, soprattutto perché il conteggio dei globuli rossi e la coagulazione del sangue hanno dato esiti normali. Ciò significa che la 21enne risultava (in teoria) sana e i suoi valori erano nella meda. Solo individuando alcuni casi rarissimi del passato è stato possibile diagnosticare l’ematoidrosi. Ad oggi la donna è in cura presso i medici di Firenze e sta assumendo diversi medicinali, fra cui il propranololo, un betabloccante utilizzato contro l’ipertensione, che ha permesso una riduzione dei sintomi.