Aneurisma: cos’è, tipologie, sintomi e trattamento

L’aneurisma è una problematica a carico dei vasi sanguigni che, spesso, non fornisce campanelli d’allarme. Scopri quali sono i fattori di rischio, i sintomi e i trattamenti di questa problematica.

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Federico Beretta

Medico chirurgo

Medico Chirurgo abilitato, da anni collabora con diversi magazine online e si occupa di divulgazione medico/scientifica.

Pubblicato: 19 Luglio 2023 17:29

L’apparato cardiocircolatorio è costituito da numerose strutture che, per differenti motivi, possono andare incontro ad un malfunzionamento. Il cuore, ad esempio, può essere interessato da patologie come l’infarto o le aritmie mentre i vasi sanguigni possono sviluppare un aneurisma. Si tratta di una condizione che, proprio come la maggior parte delle malattie cardiovascolari, si manifesta solo raramente con segnali precisi e, in alcuni casi, può rappresentare un’emergenza medica poiché richiede un intervento immediato per tutelare la salute del soggetto colpito.

Che cos’è l’aneurisma

L’aneurisma si verifica nel momento in cui la parete di un vaso sanguigno si indebolisce, causando un rigonfiamento anomalo.

Le pareti delle arterie, deputate al traporto del sangue dal cuore verso gli organi del corpo, sono costituite da tre differenti strati:

  • uno esterno;
  • uno intermedio;
  • uno interno, direttamente a contatto con il sangue.

Per motivi differenti, la parete dell’arteria può perdere la capacità di adattarsi alla pressione che il  sangue in circolo esercita su di essa. Si verifica così una dilatazione del vaso sanguigno, che può arrivare al punto tale da provocarne la rottura causando, di conseguenza, un’emorragia interna.

Gli aneurismi possono verificarsi in tutto il sistema circolatorio, ma più comunemente colpiscono l’aorta (l’arteria principale del corpo che corre lungo il tronco del cuore) e i vasi sanguigni del cervello.

Tipologie di aneurisma

Una possibile classificazione degli aneurismi è quella che tiene in considerazione il vaso coinvolto.  Possiamo distinguere:

  • l’aneurisma aortico, che riguarda l’aorta;
  • l’aneurisma cerebrale, che interessa le arterie cerebrali o le loro diramazioni più piccole. Può essere di piccole dimensioni, ad esempio inferiore ai 5 mm (micro), essere compreso tra i 5 e i 12 mm (piccolo), tra i 12 e i 25 mm (grande) o superare i 25 mm (gigante);
  • l’aneurisma dell’arteria splenica, che irrora la milza;
  • l’aneurisma dell’arteria poplitea, che interessa l’incavo dietro al ginocchio;
  • l’aneurisma dell’arteria mesenterica, che è ubicata nell’intestino.

Sintomi dell’aneurisma

L’aneurisma non si manifesta con una sintomatologia specifica e, spesso, non mostra alcun segno clinico evidente. La patologia più svilupparsi indisturbata nel corso degli anni e rompersi senza che ci siano avvisaglie. In altri casi, però, la dilatazione dell’arteria, spesso nel caso di un aneurisma molto grande, può causare una compressione delle strutture adiacenti e il soggetto può avvertire dolore o disturbi diffusi.

La celere espansione di un aneurisma, così come la sua rottura, si manifesta con sintomi diversi, anche in base alla sua sede, tra cui:

  • battito del cuore accelerato;
  • dolore;
  • nausea;
  • pressione bassa del sangue;
  • sudorazione abbondante;
  • vertigini;
  • mal di testa;
  • dolore all’addome;
  • senso di confusione.

Aneurisma cerebrale

Di solito, gli aneurismi cerebrali non raggiungono dimensioni considerevoli, dunque tendono a non provocare sintomi. In caso contrario, potrebbero manifestarsi dolore e disturbi della vista, ad esempio per un possibile interessamento dei nervi ottici. Diversamente, se si verifica la rottura di un aneurisma, il soggetto può accusare sintomi più importanti come:

  • perdita di coscienza;
  • paralisi di un’area del corpo;
  • difficoltà nel compiere movimenti e a parlare;
  • coma;
  • forte mal di testa.

Aneurisma aortico

Tra i sintomi di un aneurisma a carico dell’aorta toracica ricordiamo:

  • difficoltà nel deglutire;
  • dolore toracico;
  • battito cardiaco accelerato;
  • nausea;
  • sensazione di fiato corto.

Cause dell’aneurisma

Tra i fattori che possono causare l’insorgenza di un aneurisma ricordiamo:

  • sindromi/patologie congenite (come la malattia del rene policistico);
  • un evento traumatico;
  • malattie degenerative della parete del vaso, ad esempio l’aterosclerosi;
  • un’infezione della parete dell’arteria;
  • infiammazione delle pareti del vaso.

L’aneurisma può essere favorito da alcuni fattori di rischio che provocano alterazioni a livello del sistema cardiovascolare tra cui:

  • diabete mellito;
  • fumo;
  • familiarità per malattie cardiovascolari;
  • ipertensione. Con il trascorrere del tempo questa condizione può provocare un indebolimento della parete dei vasi sanguigni. Gli aneurismi causati da ipertensione, il più delle volte riguardano le piccole arterie cerebrali, e vengono definiti “aneurismi miliari o microaneurismi o aneurismi di Charcot-Bouchard”;
  • ipercolesterolemia.

A questi si aggiungono altri fattori di rischio come:

  • stress;
  • stile di vita sedentario;
  • livelli alti di trigliceridi nel sangue;
  • livelli bassi di colesterolo HDL;
  • l’età. Con l’avanzare dell’età (dai 65 anni in su) aumentano i rischi di sviluppare un aneurisma aortico.

Diagnosi dell’aneurisma

Non manifestandosi con sintomi precisi, spesso l’aneurisma viene diagnosticato per caso, nel corso dell’esecuzione di altri esami, in particolare di esami di imaging. Quando provocano dolore o disturbi, il paziente viene indirizzato verso uno specialista che valuterà quali test sia opportuno svolgere.

L’aneurisma viene comunemente rilevato attraverso esami strumentali come:

  • l’angiografia a risonanza magnetica. Si tratta di un esame di veloce esecuzione e non invasivo per il paziente. Al contempo, grazie alla sua specificità e sensibilità, permette di avere una panoramica dei tronchi arteriosi e venosi senza dover utilizzare un mezzo di contrasto. Viene impiegata anche nei bambini e per tenere sotto controllo patologie a carico dell’aorta;
  • ecografia con ecocolordoppler. Questo esame consente di visualizzare i vasi sanguigni e di valutarne il flusso di sangue all’interno. Non è invasivo e, grazie alle immagini a colori che è in grado di fornire, consente di rilevare eventuali lesioni delle pareti dei vasi;
  • angiotomografia computerizzata. Fornisce immagini dettagliate relative ai vasi dell’addome e degli arti, dell’aorta, dell’encefalo e dei tronchi sovra-aortici: grazie ad esse è possibile valutare l’eventuale presenza di alterazioni.

Complicazioni dell’aneurisma

In base alla sede in cui si sviluppa, possono insorgere delle complicanze. Eccone alcune:

  • compressione dei nervi adiacenti, se l’aneurisma presenta dimensioni importanti;
  • coaguli di sangue nell’aneurisma che possono embolizzare, compromettendo il corretto funzionamento dei vasi sanguigni dove l’embolo si localizza;
  • paralisi;
  • infarto;
  • insufficienza renale;
  • emorragia cerebrale. L’aumento della pressione nel cranio dovuto all’emorragia, se eccessivamente elevato, può interrompere l’apporto di sangue, e dunque di ossigeno, al cervello. In questo caso, potrebbe verificarsi una perdita di coscienza o anche la morte.

Trattamenti dell’aneurisma

Il tipo di terapia da intraprendere viene valutato dallo specialista dopo aver esaminato la posizione, l’aspetto, la dimensione dell’aneurisma. Questo consente di valutare il rischio di rottura dell’aneurisma e quello di sottoporsi ad un intervento chirurgico. Grazie alla valutazione di diversi fattori e con il supporto degli esami diagnostici, lo specialista saprà indicare il miglior trattamento da eseguire.

In caso di rottura improvvisa dell’aneurisma, è necessario eseguire un intervento d’urgenza, diversamente si valutano le caratteristiche dell’aneurisma. In genere, aneurismi grandi possono rompersi con maggiore facilità, per cui si consiglia di sottoporsi a un intervento per evitare che ciò accada. Quelli di piccole e medie dimensioni, invece, vengono tenuti sotto controllo. Inoltre, si agisce sui fattori di rischio modificabili per evitare che crescano ulteriormente.

Le tipologie di intervento che vengono eseguite sono due, di cui una più invasiva:

  • intervento chirurgico. Si tratta di un’operazione chirurgica a tutti gli effetti, eseguita in anestesia generale, che prevede un’incisione effettuata dal chirurgo nella regione adiacente l’aneurisma. Quest’ultimo viene chiuso e rimosso dal vaso sanguigno su cui si trovava. L’intervento richiede tempi di ripresa più lunghi, e comporta alcuni rischi legati alla natura dell’intervento e ai possibili effetti derivanti dall’anestesia generale. In alcuni casi è l’unica strategia adottabile.
  • intervento per collocamento di stent endovascolare. Si tratta di un dispositivo che viene inserito, durante l’operazione chirurgica, nel vaso sanguigno interessato da un aneurisma per rinforzarlo. L’intervento presenta minori rischi rispetto a quello a cielo aperto e viene praticato in anestesia locale.

Un aneurisma diagnosticato, ma che non richiede un intervento medico immediato, necessita di un monitoraggio continuo nel tempo. Inoltre, è consigliabile avvisare i propri familiari/colleghi/amici della propria condizione, perché possano agire tempestivamente in caso di malore.

Quando è pericoloso un aneurisma

L’aneurisma è potenzialmente pericoloso perché nella maggior parte dei casi non dà segnali particolari e non è possibile prevenirlo. Quando si rompe è necessario intervenire immediatamente poiché è a rischio la salute e la vita del soggetto coinvolto; in alcuni casi, l’aneurisma potrebbe rivelarsi fatale.

Come prevenire l’aneurisma

È possibile ridurre i rischi legati allo sviluppo di questa condizione adottando alcune buone abitudini, utili per preservare la salute dei vasi sanguigni. Ecco cosa fare:

  • praticare in modo costante uno sport e mantenersi attivi a livello fisico, sotto la guida del proprio medico curante o dei professionisti qualificati. La sedentarietà non è una buona alleata della salute generale dell’organismo;
  • non fumare o intraprendere un percorso per smettere in modo graduale;
  • adottare un regime alimentare a base di frutta, verdura, cereali;
  • imparare, con l’aiuto di professionisti, a gestire al meglio le situazioni di stress;
  • perdere peso, se necessario;
  • tenere sotto controllo la pressione sanguigna attraverso misurazioni costanti;
  • non abusare di alcolici, poiché l’alcol altera le caratteristiche delle pareti dei vasi sanguigni;
  • eseguire test di screening soprattutto con l’avanzare dell’età, come l’ecografia all’aorta, per monitorare il proprio stato di salute.

In conclusione, quindi, l’aneurisma è una condizione a carico dei vasi sanguigni che può essere potenzialmente pericolosa. Spesso, infatti, richiede un intervento immediato per tutelare la vita stessa del paziente. Non è possibile prevenirlo, ma mantenere nel tempo uno stile di vita sano e attivo può contribuire a ridurre i rischi di sviluppo.

 

Fonti bibliografiche: