Siamo in metro, al bar, in strada e lo sguardo ci cade su una giovane mamma che sorride al suo bambino piccolo nel passeggino. La osserviamo per qualche secondo e pensiamo che domani potremmo essere noi al suo posto. Anche se non abbiamo l’età o le possibilità, quest’idea ci appare più volte, come un desiderio forte o sommesso, una necessità più o meno impellente (anche in funzione del nostro orologio biologico), un richiamo profondo che ci connette con la nostra potente natura femminile. Ma poi ci torna in mente una frase che abbiamo trovato su Instagram: «Maternità: se fosse stata facile, non sarebbe mai iniziata con una cosa chiamata ‘travaglio’» della saggista americana Barbara Johnson. E qualche dubbio ci viene.
Istinto e sentimento
Il desiderio di avere un figlio è un’esperienza molto complessa, che nasce innanzitutto come un’esigenza biologica e psicologica. Non è solo un ancestrale istinto riproduttivo – che ci accomuna a tutti gli altri esseri viventi sulla Terra – ma un vasto intreccio di aspirazioni, speranze, ideali, sentimenti. Per molte persone, diventare genitori è il culmine della realizzazione personale, il modo per dare un significato più profondo alla propria vita.
Avere un figlio? Sì
Avere un bambino comporta una trasformazione radicale della propria vita. Non è solo una gioia infinita, ma anche una responsabilità immensa. I genitori si trovano ad affrontare sfide economiche, emotive e sociali che richiedono un impegno e una resilienza costanti. Le madri poi sono in prima linea nella mission di far nascere un bambino e aiutarlo a vivere felice. Si tratta di un cammino di crescita reciproca, in cui si impara a dare senza aspettarsi nulla in cambio ma anche a sentirsi appagati dalla gratificazione di accudire e affiancare un bimbo che cresce, impara, fa pasticci e cose buffe, ha bisogno di noi ma deve farcela da solo.
Le condizioni giuste per intraprendere questo percorso includono una certa stabilità emotiva e finanziaria, una rete di supporto familiare solida e la consapevolezza che la propria vita cambierà in modo irreversibile, arricchendosi comunque di esperienze, sentimenti e skills. Resta comunque quella stimolante incertezza di fondo davanti a un’avventura carica di risvolti ignoti: infatti, pur calcolando tutte le variabili e le possibilità, si è mai davvero pronte per fare un figlio? Ma sì, fidiamoci dell’istinto e del nostro potere femminile!
Avere un figlio? No
Scegliere di non avere figli è una decisione altrettanto valida e degna di rispetto: non tutte sentono il bisogno di avere bambini per sentirsi felici. Le ragioni? Sono tante e molto personali: non ci si sente disposte al cambiamento radicale che comporta la genitorialità, o magari si sceglie di concentrarsi sulla carriera o su progetti che si ritengono prioritari. Oppure si percepisce che la propria attitudine nella vita non sia quella di diventare madre. Certo, la pressione sociale e familiare può rendere questa scelta un po’ complicata, ma è fondamentale che ognuno possa decidere liberamente sulla propria vita.
Le due scelte, quella di avere figli e quella di non averne, meritano considerazione allo stesso modo. Giudicare chi decide di non procreare come egoista o incompleto è ingiusto, limitante ed egoista a sua volta. Al contrario, riconoscere la libertà di scelta e la diversità delle famiglie, in tutte le loro forme, rafforza la società e permette a ognuno di vivere una vita serena e appagante.
Eppure…
Ma, al di là delle scelte personali, ti sei chiesta se saresti pronta ad avere un bambino? Puoi divertirti a giocare con il test per scoprire se nascondi nel cuore la voglia di maternità oppure quest’idea non ti tenta affatto. Per ora.