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Perché non hai voglia di studiare
Non aver voglia di studiare è qualcosa che accomuna molte studentesse e molti studenti, almeno in determinati periodi e circostante. Ad esempio, la voglia di studiare può subire un brusco calo se:
- non ti piace la materia
- non capisci bene l’argomento
- non vai d’accordo con il prof
- hai scarsi risultati
- sei particolarmente stanca
- hai pensieri che distolgono dallo studio
Poiché i motivi per cui non si ha voglia di studiare possono essere diversi, sarà differente anche la soluzione. Per sapere cosa fare se non riesci a studiare è quindi importante analizzare cosa c’è che non va prima di poter adottare le strategie giuste per ritrovare la voglia di studiare.
Cosa fare se non riesci a studiare
Quando non si ha voglia di studiare perché la materia non piace o ci sono concetti che non entrano proprio in testa, l’ideale è cambiare approccio: farsi rispiegare l’argomento da un altro docente o da un compagno di studi può aiutare molto a sbloccare la situazione. Se non si ha modo di confrontarsi con altri professori o compagni, si può provare a studiare su un testo diverso o a cercare risorse online come testi e video che espongano i concetti in modo differente da quello che ormai abbiamo sentito ripetere decine di volte senza risultati.
Se invece non andiamo d’accordo con un prof e questo fa passare completamente la voglia di studiare, dovremo lavorare per rendere la situazione meno pesante possibile e cercare di scindere la materia dalla persona che ce la insegna.
A volte la voglia di studiare scompare in seguito a scarsi risultati o semplicemente dopo aver preso un brutto voto abbattono l’autostima, fanno sentire frustrati e generano ansia e stress. In questo caso un’analisi sulle motivazioni che hanno portato a questo piccolo incidente di percorso aiuta a recuperare e a ritrovare poi la motivazione nello studio.
Infine, se a far passare la voglia di studiare è un’eccessiva stanchezza o pensieri che distraggono come preoccupazioni o un nuovo amore, forse abbiamo solo bisogno di un po’ di riposo. Questo non significa abbandonare i libri a tempo indeterminato e vivere una vita in vacanza, ma pianificare al meglio le giornate di studio, così che ci sia tempo anche per riposare e per godere del proprio tempo libero.
Come ritrovare la voglia di studiare
Vediamo qualche strategia e consiglio utile per ritrovare la voglia di studiare persa.
La giusta motivazione
Per ritrovare la voglia di studiare, bisogna focalizzarsi sul proprio obiettivo. Perché stiamo frequentando quella scuola o seguendo quel corso? Cosa ci ha portato a scegliere proprio quel percorso? Qual è la nostra ambizione? Visualizziamoci nel momento in cui abbiamo giù raggiunto il risultato: come ci sentiamo? Se proviamo soddisfazione, benessere e felicità vedendoci al traguardo abbiamo la risposta del perché valga la pena studiare.
Il piccolo esercizio che abbiamo appena visto aiuta a ritrovare la motivazione nello studio, ma poi bisogna porre la massima attenzione su frasi che ci ripetiamo e che rischiano di abbatterla di nuovo completamente. Dire a se stessi frasi come “non ce la farò mai”, “questa materia è troppo noiosa”, “c’è troppo da studiare”, “a cosa serve sapere queste cose?”, sotterrano definitivamente la già poca voglia di studiare. Per alcune persone risulta molto difficile dirsi il contrario e affermare che la materia che stanno studiando è stupenda se non lo pensano, ma almeno si può evitare di abbattersi e sprecare tempo ribadendo dichiarazioni depotenzianti. La realtà, al netto delle proprie ansie, paure e timori è che ciò che stai studiando è assolutamente alla tua portata, sia come difficoltà sia come mole di lavoro, dunque ce la farai sicuramente.
Piccoli passi
L’esercizio che abbiamo appena visto serve a ritrovare la motivazione, ma per tornare ad avere voglia di studiare occorrerà procedere a piccoli passi senza calcare troppo la mano. Organizziamo il più possibile le giornate affrontando al meglio lo studio: iniziamo dal ripasso, così da cominciare in modo soft e poi iniziamo a studiare, aiutandoci con schemi, colori, adesivi e tutto ciò che può aiutare a memorizzare. Fissiamo anche un orario in cui tassativamente chiuderemo i libri e ci alzeremo dalla scrivania e pianifichiamo cosa faremo dopo, quale sarà il nostro “premio” a fine giornata: vedere un’amica, fare shopping, dedicarci al nostro sport. L’ideale sarebbe dedicare dalle due alle sei ore di studio al giorno: se si è in un periodo no, possiamo studiare tre-quattro ore al giorno, purché siano produttive.
Rendere produttivo lo studio
Come rendere produttivo lo studio? Eliminiamo le distrazioni, dunque smartphone e altre fonti di disturbo e applichiamo la strategia con la nota “tecnica del pomodoro”. Si chiama così perché il tempo viene scandito da un ideale timer da cucina a forma di pomodoro e prevede di concentrarsi nello studio per cicli da venticinque minuti per poi fare una pausa di cinque minuti. Il tempo può essere anche moltiplicato per due, quindi cinquanta minuti di studio e dieci di pausa.