Non è certo una circostanza piacevole quella che sta vivendo la nostra lettrice, al centro delle voci beffarde nella sua cerchia di amici, messe in giro oltretutto dall’ex ragazzo nel miserabile tentativo di farle del male. È una situazione che può capitare a chiunque, in qualsiasi momento. Basta che ci sia qualcuno pronto ad “accendere la miccia” sulla notizia iniziale e la voce malevola – se trova campo fertile – vola veloce di bocca in bocca. Essere vittima di un pettegolezzo molesto, di una voce perfida, di una bufala gonfiata ad arte è davvero fastidioso. Eppure sembra che la tendenza a riferire i i presunti segreti degli altri, deformandoli e giudicandoli, sia proprio connaturata ai meccanismi sociali umani.
I motivi del gossip? Sono sociali
A cosa serve il pettegolezzo? A sentirsi migliori degli altri, a riempire i vuoti di noia, a condannare quello che negli altri appare sbagliato, diverso o deviante. Ma anche a fare gruppo scambiandosi informazioni “riservate” (“Mi raccomando, che rimanga tra noi!”) e a divertirsi ficcanasando nei fatti privati della vittima (“Che figura ridicola ha fatto!”). Sulla funzione e il significato del gossip hanno indagato antropologi, sociologi e psicologi, riscontrando che è un fenomeno diffuso in tutte le popolazioni del mondo con la funzione di controllo sociale e spesso lo si usa come arma per ridimensionare o addirittura distruggere la reputazione di qualcuno. Vediamo come fermare questo meccanismo.
Il metodo drastico per affrontare la “fonte”
Se sappiamo chi è stato a mettere in giro le voci malevole il metodo migliore è drastico: cancellarlo dalle nostre conoscenze. Ma se proprio non ce la facciamo a darci un taglio senza goderci prima una piccola rivalsa, possiamo affrontarlo direttamente con un approccio freddo e distaccato. “Smettila di raccontare falsità su di me oppure comincerò io a dirle su di te”. Ovviamente non faremmo mai e poi mai una cosa del genere, ma dal momento che l’autore delle bufale su di noi è un vigliacco che ha nella maldicenza il solo mezzo per farsi grande con gli amici, è molto probabile che il timore di venir colpito a sua volta da un gossip imbarazzante gli chiuderà la bocca.
Se è stato “lui”, va bannato dalla nostra vita
A maggior ragione questa “rimozione” va intrapresa velocemente se l’origine delle chiacchiere è l’ex ragazzo. Con lui, nessuna pietà: un tipo così meschino e codardo, capace di una vendetta così vigliacca e insensata, è irrecuperabile. Ed è inutile essere comprensive con qualcuno che non ci ha rispettate. Non serve nemmeno aggredirlo, minacciarlo, chiedergli perché l’ha fatto. Attentare alla nostra reputazione è stato un epic fail da parte sua. Cancelliamo il suo numero e banniamolo dai nostri social e dalla nostra vita. Gli amici veri staranno dalla nostra parte. Sulle prime potremo starci male, ma poi ci renderemo conto di quanto stiamo meglio senza quel verme (con tutto il rispetto per i vermi, animaletti di sicuro più leali del tipo in questione).
Chiariamo con gli amici veri
I veri amici e le vere amiche non crederanno mai alle chiacchiere su di noi. Anzi – com’è accaduto alla nostra lettrice – qualcuno di loro si premurerà di avvisarci delle malignità, così da farci capire cosa si sa muovendo intorno a noi. Possiamo comunque chiarire rapidamente con la nostra cerchia di amici parlando con quelli con cui siamo più in confidenza. “Mi dispiace per chi crede alle bugie che girano su di me, ma non è vero niente. E chi ci casca è scemo come quelli che abboccano alle fake news”. Un pizzico di ironia ci fornirà il giusto distacco che ci occorre per prendere le distanze dai pettegolezzi.
E comunque, non diamo peso ai rumor
La nostra reazione non dev’essere mai di disperazione o nervosismo: purtroppo le emozioni negative che manifestiamo potrebbero far pensare che stiamo soffrendo perché le voci che girano sono vere e noi vediamo i nostri segreti esposti in piazza. Ma quali segreti? Nulla di quello che si dice è vero: sono solo parole che vengono riportate e ingigantite per il gusto di fare qualcosa di proibito e scorretto, ovvero rivelare presunti particolari “hot”. Quindi testa in su, un bel sorriso e via per a nostra strada.
E anche se fosse vero? Se ci fossimo davvero divertite in acrobazie da kamasutra col ragazzo a cui volevamo bene ma che non è stato capace di tenere il riserbo sulle nostre esperienze? Una volta che l’abbiamo estromesso dalla nostra vita, non ci riguarda più. E se gli altri sghignazzano, forse sono solo invidiosi. Al limite, questa storia potrà servirci da monito: in futuro, dovremmo essere più accorte nel decidere con chi condividere l’intimità.
Le voci malevole muoiono da sole
Le chiacchiere si estinguono per loro natura, non appena ne arrivano di nuove. Lasciamo che tacciano da sole, ma teniamoci stretti gli amici e le amiche che hanno riso di quelle maldicenze e si sono schierati dalla nostra parte. Ci vogliono davvero bene. Piuttosto, cerchiamo di non farci coinvolgere nel successivo giro di voci pettegole su qualcun altro. Spezziamo il cerchio dei rumor, anche perché teniamo conto di una piccola cosa divertente e illuminante: la parola “pettegolo” discende dal termine veneto “petégolo”, a sua volta derivato dalla parola… “peto”, per alludere all’incontinenza verbale delle persone chiacchierone. E no, non è per niente elegante!