L’insufficienza renale nel gatto è una patologia molto frequente che si presenta soprattutto nei soggetti anziani oltre i 10-12 anni di età, soprattutto in forma cronica, anche se esistono condizioni e quadri clinici ad insorgenza acuta.
Di seguito vediamo nel dettaglio di cosa si tratta, come diagnosticarla e come trattarla.
Indice
Che cosa è l’insufficienza renale?
Partendo da una definizione sui concetti base utili da conoscere possiamo dire che, i reni sono organi che possiedono diverse capacità:
- hanno una funzione primaria di filtrazione ed escrezione delle sostanze di scarto presenti nel sangue, che vengono eliminate tramite l’urina;
- influenzano l’equilibrio elettrolitico dell’organismo
- hanno anche capacità endocrina, ovvero sono in grado di produrre ormoni e di metabolizzarne altri, promuovendone l’escrezione.
Il termine “insufficienza renale” sta ad indicare una condizione patologica determinata dall’incapacità dei reni di svolgere a pieno le funzioni sopradescritte, determinata dalla diminuzione della funzionalità del tessuto renale, definito in termini tecnici parenchima.
I sintomi principali sono uno stato di disidratazione più o meno marcato, associato a vomito, diarrea, costipazione, difficoltà respiratorie, stanchezza e spossatezza.
Data la loro natura molto generica è di fondamentale importanza eseguire esami di routine sia nei gatti adulti che in quelli anziani, tali da aiutare nell’individuazione precoce della malattia prima della manifestazione dei segni clinici conclamati.
Come si diagnostica l’insufficienza renale nel gatto?
La diagnosi di insufficienza renale nel gatto si effettua in prima battuta mediante gli esami del sangue, dove potremo apprezzare un aumento marcato della creatinina e dell’urea.
Per definire uno stadio cronico di malattia, dovremo riscontrare una persistenza dell’innalzamento di questi valori, che perdura da almeno 3 mesi.
Purtroppo quando questi fattori risultano apprezzabili ed elevati siamo già in uno stato di compromissione renale avanzato, infatti vengono definiti “marker tardivi”.
Un parametro che invece aumenta in tempi più brevi, tale da far accendere il primo campanello di allarme è l’SDMA, indicativo anche questo di una diminuita funzionalità renale.
Oltre all’esame del sangue, otterremo indicazioni importanti in merito allo stato e alla capacità funzionale dei reni del nostro gatto tramite l’esame delle urine.
Nella valutazione del quadro clinico, verrà valutata anche l’eventuale presenza di malattie concomitanti che, vista l’età avanzata degli animali in cui si riscontra l’insufficienza renale, è possibile che stiano progredendo in modo latente.
Un quadro completo della situazione clinica del gatto è di fondamentale importanza per intraprendere un corretto approccio terapeutico, prevenendo per quanto possibile condizioni di peggioramento progressivo, che comunque vanno tenute in considerazione.
L’insufficienza renale cronica è una patologia ad evoluzione progressiva, che può essere gestita e trattata con una corretta terapia che può rallentarne il decorso, riducendo le complicanze correlate e garantendo nella maggior parte dei casi una buona qualità di vita.
Come gestire l’insufficienza renale cronica nel gatto?
Nella maggior parte dei casi la terapia è volta a supportare il paziente e a ridurre i segni clinici e le eventuali complicanze concomitanti.
In particolare, la gestione terapeutica si basa su:
- Dieta
- Fluidi
- Terapie mediche
L’alimentazione dovrebbe avere un apporto proteico bilanciato, con integrazione di vitamine, antiossidanti, acidi grassi omega3 e potassio. Esistono numerose diete commerciali ideali per questi pazienti, di specifica formulazione da parte di ditte mangimistiche; in alternativa un’alimentazione casalinga può essere presa in considerazione solo se formulata da un medico veterinario esperto in nutrizione.
Fanno parte della gestione terapeutica di questa patologia anche l’aumento dell’apporto idrico e la supplementazione di fluidi, ossia favorire una maggiore assunzione di acqua da parte del gatto, sia somministrando cibo umido (se gradito) sia fornendo sempre acqua fresca.
Che aspettativa di vita e qualità di vita avrà il nostro gatto?
Premesso che la prognosi è legata ovviamente alla gravità della patologia, secondo le linee guida internazionali possiamo classificare ogni paziente con insufficienza renale cronica in quattro stadi, di cui il terzo ed il quarto sono considerati finali e terminali della malattia.
STADIO I: IRC NON AZOTEMICA
In questo stadio il paziente non manifesta alcun segno clinico, tuttavia gli esami evidenziano:
- una leggera diminuzione della capacità di concentrare l’urina, senza apparenti cause extrarenali;
- rene di dimensioni alterate sia all’esame di palpazione che alle immagini (eco, rx);
- persistente proteinuria renale.
Si parla anche di fase stazionaria dell’insufficienza, nella quale l’ampia riserva renale riesce ancora a compensare il deficit che è già iniziato.
STADIO II: DEFICIT RENALE E IPERAZOTEMIA RENALE LIEVE
In questa fase i segni clinici nel gatto e nel cane possono essere ancora lievi o assenti, ma si può avere una perdita fino al 75% dei nefroni con una lieve iperazotemia e con mancata capacità di concentrazione dell’urina.
Si possono manifestare però segni di stress metabolico.
Se la sintomatologia è presente si possono avere:
- poliuria (aumento delle urine prodotte)
- polidipsia (aumento della sete)
- disidratazione
- nicturia (perdita di urina di notte)
- sintomi gastroenterici (vomito, anoressia, ulcere gastriche e intestinali)
STADIO III: INSUFFICIENZA RENALE
La sintomatologia si complica a causa della perdita di funzionalità dei nefroni, che può raggiungere il 90%.
Si possono manifestare tutti i segni clinici precedentemente descritti, a cui si associano anche:
- ridotta capacità di concentrazione dell’urina
- alterazioni dell’equilibrio idro-elettrolitico e acido-basico
- anemia (dovuta alla perdita della capacità di secernere eritropoietina da parte del rene)
- pallore delle mucose
- intolleranza al freddo
- decadimento delle condizioni fisiche
- aumento della dimensione del rene
- alito urinoso
STADIO IV: INSUFFICIENZA RENALE GRAVE
La funzionalità renale in questo stadio è del tutto compromessa.
I segni clinici sistemici sono dovuti all’intossicazione uremica e all’accumulo dei cataboliti della digestione proteica e del metabolismo (urea, creatinina, ammoniaca, guanidina e derivati, ecc. ecc).
È in questa fase che si possono manifestare anche segni neurologici (letargia, barcollamenti, convulsioni), segni muscolari con andatura rigida e debolezza muscolare.
A causa della pressione arteriosa costantemente alta si hanno anche segni e complicanze oculari che, a volte, sono gli unici segni manifesti di tale condizione.
Nell’uremia in fase avanzata si evidenziano:
- iniezioni sclerali
- congiuntivali.
- I riscontri oftalmoscopici includono:
- riduzione del riflesso pupillare
- papilledema
- tortuosità delle arterie retiniche
- emorragie retiniche
- distacco retinico
- ifema (emorragia nella camera anteriore dell’occhio, tra cornea e iride)
- uveite anteriore
- Glaucoma
Certamente esistono molte variabili individuali, infatti questi numeri non devono essere presi alla lettera, ma ci aiutano a classificare la patologia, determinarne la gravità e monitorarne la progressione.
È stato inoltre dimostrato come gatti con insufficienza renale che seguono un’alimentazione adeguata abbiano tempi di sopravvivenza significativamente maggiori rispetto a quelli che non la seguono.
Di fondamentale importanza è l’azione sinergica del proprietario con il Medico Veterinario, in quanto l’insufficienza renale cronica, progredendo lentamente nel tempo, può essere una malattia inizialmente insidiosa con sintomi difficilmente riconoscibili poiché di lieve entità e assolutamente aspecifici.
Soprattutto nei gatti anziani esami ematologici e delle urine di routine, da effettuare ogni 6-12 mesi sono indispensabili per individuare precocemente la patologia ed intervenire per rallentarne lo sviluppo, oltre che per tenere monitorato il proprio animale indipendentemente dalla comparsa di una sintomatologia clinica particolare.
Una volta stabilita la diagnosi è importante seguire le indicazioni del Medico Veterinario ed effettuare visite ed esami di controllo a cadenza regolare per monitorare il decorso e la progressione della patologia, modificare la terapia e gestire le eventuali complicanze al fine di garantire una buona qualità di vita al gatto.
Domande Frequenti
- Cos’è l’insufficienza renale nei gatti?
- L’insufficienza renale è una condizione patologica che si verifica quando i reni del gatto non riescono più a filtrare e a eliminare le sostanze di scarto dal sangue.
- Quali sono i sintomi dell’insufficienza renale nei gatti?
- I sintomi possono includere disidratazione, vomito, diarrea, costipazione, difficoltà respiratorie, stanchezza e spossatezza.
- Come si diagnostica l’insufficienza renale nei gatti?
- La diagnosi si basa sugli esami del sangue, in particolare sull’aumento dei livelli di creatinina e urea, e sugli esami delle urine.
- Quali sono le cause dell’insufficienza renale nei gatti?
- Le cause possono essere varie, tra cui l’età avanzata, malattie concomitanti, lesioni ai reni o esposizione a sostanze tossiche.
- Come si tratta l’insufficienza renale nei gatti?
- Il trattamento può includere una dieta speciale, l’integrazione di fluidi, terapie mediche specifiche e, in alcuni casi, la dialisi.
- Qual è l’aspettativa di vita per un gatto con insufficienza renale?
- L’aspettativa di vita varia in base allo stadio della malattia e alla risposta al trattamento, ma una gestione attenta può contribuire a prolungare la vita del gatto e migliorarne la qualità.