La villa di Alberica Filo della Torre all’asta, i dettagli della casa

Una struttura maestosa, che oggi presenta i segni del tempo in maniera evidente: ecco com'è all'interno e a quanto verrà venduta

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista, redattore e copywriter. Ha accumulato esperienze in numerose redazioni, scoprendo la SEO senza perdere il suo tocco personale

Pubblicato: 4 Ottobre 2024 17:43

Esistono dei casi di cronaca che superano la prova del tempo. Delitti tanto efferati e discussi da entrare a far parte del novero delle conoscenze di cultura generale. In questo terribile schedario di efferate morti e sparizioni trova spazio l’omicidio dell’Olgiata. Proprio qui, in una splendida villa oggi all’asta, 33 anni fa venne uccisa la contessa Alberica Filo della Torre.

Villa all’asta

Il 24 ottobre sarà messa all’asta la splendida villa della contessa Alberica Filo della Torre. È stata la sua dimora fino alla fine, giunta in maniera violenta all’età di 42 anni. Una struttura a dir poco lussuosa, che però ha subito un netto deperimento conservativo. A renderlo noto sono fonti vicine alla famiglia, stando a quanto riportato da Repubblica Roma, che ha svelato la messa all’asta dell’immobile.

Le note vicende hanno avuto un netto peso sul valore e sulla gestione, rendendo di fatto molto complessa anche soltanto l’ipotesi di una vendita. Come se non bastasse, a peggiorare la situazione conservativa ci ha pensato il Covid. Considerando lo stato attuale, anche il valore è calato e, si presume, il 24 ottobre non dovrebbero esserci grossi ostacoli nel completare l’operazione.

Alberica Filo della Torre
Fonte: ANSA
Alberica Filo della Torre

Il valore è infatti al di sotto di quelli che sono i prezzi d’asta, riporta il giornale. La speranza era quella di riuscire a trovare un giusto accordo transattivo con i creditori, ma così non è stato. Il motivo è dato anche dal fatto che la stessa Olgiata non ha oggi lo stesso appeal di un tempo. Il prestigio passato è ormai andato.

Com’è la villa di Alberica Filo della Torre

Sono disponibili diversi dettagli architettonici in merito alla villa dell’Olgiata. Scendendo nel dettaglio, sappiamo che l’edificio principale si sviluppa in altezza su tre piani. Nella sua totalità offrirà ai suoi futuri proprietari ben 886 metri quadrati.

Di fatto stiamo parlando di un seminterrato, un primo e un secondo piano. Ne è trascorso di tempo da quel 10 luglio 1991 e di certo quell’alone funesto si è ormai dissolto. Non è da escludere, però, un interesse in merito alla villa scaturito anche da quest’atroce vicenda di cronaca nera.

Per quanto concerne la divisione interna delle camere, sappiamo che sono state sviluppate ben 18 stanze. Sul fronte dei servizi, invece, sono distribuiti un totale di 7 bagni su tre livelli. È ovviamente presente un garage e la villa vanta inoltre una cantina privata. All’esterno, invece, troviamo un ampio giardino e una piscina.

Villa omicidio dell'Olgiata
Fonte: IPA
Villa omicidio dell’Olgiata

Come detto, le condizioni in termini conservativi non sono delle migliori. Chi opererà l’acquisto dovrà necessariamente dare il via a dei lavori. Detto ciò, però, potrebbe accaparrarsi la struttura per “appena” 1,5 milioni di euro. Una somma decisamente alla portata di numerosi personaggi di spicco. Basti pensare che la nuova casa di Chiara Ferragni a Milano pare abbia avuto un costo totale (tra acquisto e lavori) superiore ai 3 milioni di euro.

Per esattezza la cifra iniziale sarà di 1.437.000,00 euro, con rialzi previsti da 10mila euro. Come detto, non è da escludere che l’acquirente possa operare questo investimento anche per la storia cruenta che c’è alle spalle. Del resto il delitto non è stato risolto per circa 20 anni. Soltanto nel 2011 la prova del DNA ha indicato il colpevole in Manuel Winston, cameriere ed ex dipendente della famiglia. Tracce del suo codice genetico erano state trovate sul Rolex che indossava la vittima nel giorno del delitto. Individuate inoltre due macchie di sangue sul lenzuolo che avvolgeva il cadavere della contessa. Ad aprile di quell’anno l’uomo ha poi confessato, subendo una condanna a 16 anni di reclusione (uscito nel 2021 grazie anche alla buona condotta).