Ci sono storie che non possono essere dimenticate, anche se sono state proprio loro a determinare quelli che sono i capitoli più neri della storia dell’Italia, della nostra. Vicende che hanno scatenato rabbia, dolore e sofferenza, che sono continuate a vivere e a sopravvivere con un solo obiettivo, quello di perpetuare il ricordo di vittime innocenti, la cui vita è stata strappata via in maniera brutale troppo presto.
Nadia Nencioni è una di loro, è una delle vittime di Cosa Nostra, di quell’organizzazione criminale di stampo mafioso che più e più volte ha provato a spezzare il nostro Paese. Aveva 9 anni, Nadia, e una vita intera ancora tutta da vivere. Ma quel giorno, quel 27 maggio del 1993, un’autobomba fatta esplodere in via dei Georgofili gliela portò via. Insieme a lei, anche i suoi genitori, Fabrizio Nencioni e Angela Fiume, la sua sorellina Caterina di appena 50 giorni, e lo studente Dario Capolicchio.
Oggi Nadia rivive ancora, però. Nel ricordo di chi non ha dimenticato quella strage, in quell’asilo comunale di Corleone intitolato proprio a lei e sua sorella. E rivive anche nell’Operazione Tramonto, quella che ha portato all’arresto del boss mafioso Matteo Messina Denaro, che è stata chiamata così in onore di una poesia scritta da Nadia proprio pochi giorni prima di morire.
La Strage di via dei Georgofili
Era passata l’1:00 da pochi minuti, in quel giorno di maggio, quando un’autobomba caricata di 277 chilogrammi di esplosivo provocò il crollo della Torre dei Pulci, sede dell’Accademia dei Georgofili. Proprio lì, al terzo piano, vivevano i coniugi Nencioni insieme alle loro figlie, Nadia e Caterina. Tutta la famiglia morì a causa dell’esplosione.
Pochi istanti dopo dall’attentato, un incendio invase gli appartamenti circostanti, provocando la morte anche di Dario Capolicchio, uno studente di 22 anni, e numerosi feriti.
Le indagini, di quella strada, portarono gli inquirenti sulle tracce di Cosa Nostra, anche grazie ai collaboratori di giustizia. Fu Gaspare Spatuzza, membro dell’associazione mafiosa e pentito, a fare i nomi dei colpevoli di quella strage. Quello che emerse, dalla sua confessione, fu che la pianificazione dell’attentato portava la firma dei boss Giuseppe Graviano, Francesca Tagliavia e Matteo Messina Denaro, oggi condannato all’ergastolo anche per i fatti di via dei Georgofili.
Il tramonto
Il pomeriggio se ne va, il tramonto si avvicina, un momento stupendo, il sole sta andando via (a letto). È già sera tutto è finito
È un ricordo doloroso, quello dell’attentato di via dei Georgofili, che va ad aggiungersi a tutti gli altri attentati che portano la firma di Cosa Nostra e che non possono essere dimenticati, né ora e né mai. Lo dimostra il fatto che l’operazione che ha portato all’arresto del boss Matteo Messina Denaro, il 16 gennaio 2023, è stata intitolata Tramonto dai Carabinieri del Ros. “Una carezza alle due bambine, alle nostre nipoti”, ha commentato così la notizia Luigi Dainelli, zio di Nadia e di Caterina.
Tramonto non è solo una metafora che simboleggia la fine di un’era fatta di dolore, sofferenza e ricerca di giustizia, ma è anche una poesia che porta la firma della piccola Nadia Nencioni. Pochi giorni prima di diventare la vittima dell’ennesima strage mafiosa, infatti, la bambina scrisse questo testo, i cui frammenti sono stati ritrovati e custoditi preziosamente.