Crimini di guerra, cosa sono e come vengono puniti

L'Onu evidenzia che nella guerra tra Israele e Hamas sono ravvisabili "possibili crimini di guerra". Ma cosa sono e chi li giudica?

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Giorgia Prina

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La guerra tra Israele e Hamas, con le sue atrocità, ci ricorda che, anche in guerra ci sono delle regole e che queste vanno rispettate. Sembra quasi un ossimoro parlare di regole in una situazione in cui l’umano sembra sparire per lasciare spazio alle bombe. Quando la cronaca del conflitto riporta un’immagine della Striscia di Gaza, abitata per lo più da giovani, civili e bambini, bombardata e a corto di energia e di viveri è difficile parlare di norme e di diritti. Eppure, è importante farlo. Anche se, come è fisiologico, il giudizio verso alcune azione arriva sempre troppo tardi e a fatti ormai compiuti e sono in tanti a chiedere una sospensione del conflitto.

La “goccia che ha fatto traboccare il vaso”, secondo l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani (Ohchr), e stato il bombardamento da parte di Israele del campo profughi palestinese a Jabalia, uno dei più vasti della Striscia di Gaza: “Dato l’elevato numero di vittime civili e l’entità della distruzione a seguito degli attacchi aerei israeliani sul campo profughi di Jabalia, temiamo seriamente che si tratti di attacchi sproporzionati che potrebbero equivalere a crimini di guerra“, ha scritto l’agenzia Onu su X.

Cosa sono i crimini di guerra

Non è raro che in caso di conflitto si apra (giustamente) la terribile parentesi dei crimini di guerra. Era successo, e succede, anche in merito al conflitto ancora vivo in Ucraina, dopo l’invasione russa. I crimini di guerra, normati da diritto bellico internazionale che stabiliscono le suddette “regole di guerra”, sono violazioni perseguibili e punibili e che possono interessare una o più persone, militari o civili. Ogni singola violazione delle leggi di guerra costituisce un crimine di guerra. La guerra in sé, per quanto difficile da digerire, non è reputata un crimine di guerra dalla politica internazionale. Tuttavia, è vero che esistono delle cose che in guerra non si possono fare.

Secondo il diritto internazionale – ossia l’insieme di regolamenti che vengono applicati non dai singoli Paesi, ma dall’intera comunità internazionale – il crimine di guerra è un atto che viola le leggi del diritto bellico e chi lo compie viene identificato personalmente come criminale di guerra. Le leggi a cui facciamo riferimento sono state scritte sulla base dei principi di rispetto e tutela della dignità umana.

Come vengono giudicati i crimini di guerra

A discutere della necessità di stabilire delle norme di controllo delle azioni di guerre a livello internazionale si iniziò nella seconda metà dell’Ottocento. Fu allora che vennero stipulati i primi trattati, che trovarono il loro compimento nella Convenzione di Ginevra, un insieme di norme aggiornate nel corso degli anni che tutt’ora dovrebbero proteggere e assicurare il rispetto del personale civile e di quello medico non coinvolto negli scontri. Ad esempio, è piuttosto nota ai più la regola di non attaccare i soccorsi ai feriti, contraddistinti dalla riconoscibile fascia bianca con croce rosse avvolta intorno al braccio. Per esempio, la presa di ostaggi, l’omicidio e la tortura sono esplicitamente vietati dalle Convenzioni di Ginevra, quindi – con le denunce che si susseguono in questi giorni – la controffensiva di Israele potrebbe essere oggetto di un’indagine per crimini di guerra, così come le azioni di Hamas.

Fu poi nel Novecento, con le due guerre mondiali, che la comunità politica internazionale sentì il bisogno di pensare a nuove norme, aggiornate anche in funzione dell’evidente cambiamento dei campi di battaglia tra i due secoli.  Dopo molti anni di discussioni, di lavori e trattative, l’intenzione culminò nell’approvazione nel 1998 dello Statuto della Corte Penale Internazionale (o Statuto di Roma).

Chi decide dunque quando si verificano e quali sono i crimini di guerra? Il suddetto statuto stabilisce che è la Corte penale internazionale dell’Aia, nei Paesi Bassi, il tribunale di competenza per i crimini internazionali nelle azioni belliche. In realtà un ruolo analogo è ricoperto dalla Corte internazionale di giustizia dell’Onu (anch’essa situata all’Aia), che però è un organo a sé e giudica l’operato dei Paesi e non dei singoli individui, come invece fa la Corte penale.

Israele: quali sono le regole che non sta rispettando

Ma veniamo al caso specifico. Ad essere al centro dell’attenzione dell’Onu ora è la controffensiva di Israele contro Hamas dopo l’attacco del 7 ottobre. Le bombe israeliane e gli attacchi via terra stanno stringendo la Striscia di Gaza in una morsa impossibile da forzare. In tutto questo, urge ricordare che la Convenzione di Ginevra sancisce che i bambini hanno diritto alla protezione del loro ambiente culturale e alla loro educazione, anche in tempo di guerra.

Ma le notizie che arrivano dalla Striscia descrivono e mostrano i bombardamenti di scuole e mercarti. Almeno 90 istituti scolastici sono stati danneggiati dai bombardamenti israeliani, comprese diverse gestite dalle Nazioni Unite, che fungevano anche da rifugi dove le persone si trasferivano dopo che le loro case e i loro quartieri erano stati attaccati con attacchi missilistici. Il ministro della Sanità di Hamas, il 2 novembre, ha annunciato che le vittime nella Striscia di Gaza dall’inizio della guerra con Israele sono arrivate a 9.061, tra cui 3.760 bambini. Chi non è morto vive invece nel terrore e nella privazione, visto che mancano cibo e medicine, anche questo in violazione delle norme internazionali.

Come vengono puniti i crimini di guerra

Dunque, una volta individuati i casi nei quali il diritto internazionale è stato violato, come si procede? I Tribunali come la Corte penale internazionale dell’Aia hanno il potere di avviare le indagini, ma le prime a processare presunti crimini di guerra sono le giurisdizioni locali (nel caso del conflitto israelo-palestinese sono i tribunali di Israele e dei territori palestinesi). Ma se i presunti autori dei crimini non vengono consegnati alla giustizia in patria, la Corte penale suddetta è l’unico organo legale in grado di sporgere denuncia.

In passato però è accaduto raramente che si siano svolti procedimenti giudiziari per punire le azioni che violavano il diritto internazionale. Inoltre, il tribunale permanente mondiale per i crimini di guerra, la Corte penale internazionale (CPI),  è stata aperta all’Aia nel 2002, ma molte delle maggiori potenze mondiali non ne fanno parte (come Cina, Stati Uniti, Russia, India e Egitto). E, per tornare al caso specifico di Israele, questo rifiuta la giurisdizione della Corte e non dunque le decisioni della Corte non parrebbero avere un peso sul suo comportamento. A sottolineare ciò, c’è anche il fatto che nessun mandato di arresto ha fatto seguito alla decisione della Corte penale internazionale di avviare un’indagine sulle accuse di crimini di guerra e crimini contro l’umanità commessi nei territori palestinesi occupati già nel 2021.