Patiti e pentiti di filler, una buona notizia per voi: nasce a Roma il primo ambulatorio per chi esagera con i i ritocchini e ha subito danni da filler. Nella fattispecie bozzi, gonfiori, lividi, tumefazioni.
Dove si trova? All’Isola Tiberina, all’interno dell’ ospedale Fatebenefratelli, all’interno della struttura di medicina estetica
Come funziona? I pazienti, dopo un esame ecografico del derma, che permette una precisa caratterizzazione del danno e del materiale presente, saranno trattati mediante cura farmacologica, per i casi meno gravi, chirurgica, per quelli più gravi. Tutti saranno sottoposti a un successivo follow up. Ovvero diversi controlli nel corso del tempo.
Spiega Emanuele Bartoletti, direttore dell’ambulatorio di medicina estetica al Fatebenefratelli
La richiesta di trattamenti con i filler è diventata così diffusa che purtroppo c’è anche tanto spazio per l’improvvisazione. I danni maggiori si manifestano sulla pelle di chi 10-12 anni fa ha utilizzato i filler permanenti, cioè quelli che non si riassorbono. Ora per fortuna non si parla più di questa modalità, ma se si inietta acido ialuronico dove in precedenza è stato iniettato un filler permanente, come minimo viene un ascesso
C’è un preciso protocollo da seguire, prima di sottoporsi ai trattamenti. Il filler deve essere non sensibilizzante, totalmente riassorbibile, non cancerogeno, atossico, non immunogeno, non migrante, di consistenza il più simile possibile al tessuto ospite, con ampia e probante documentazione scientifica. Non rispettare queste caratteristiche e le controindicazioni assolute e relative all’impiego di filler aumenta sicuramente il rischio di complicanze meno gravi come ematomi, gonfiori, bruciori, dolore e prurito e più gravi come noduli, granulomi e necrosi