Il singhiozzo del feto: quando inizia e perché

Il singhiozzo è un fenomeno frequente in gravidanza: è il segno che il bambino si sta preparando alla respirazione. Ecco quando inizia e perché

Il singhiozzo è un movimento ritmico involontario che può interessare anche il feto, prima ancora che il bambino venga alla luce. Tuttavia, la futura mamma non deve allarmarsi, qualora avverta dei piccoli sobbalzi lenti e regolari che provengono dal pancione. Il singhiozzo del feto si può percepire, infatti, anche al di fuori del ventre materno, poggiandovi una mano sopra. Queste piccole scosse che la donna avverte nel suo pancione sono il segno che il nascituro si sta preparando alla respirazione vera e propria.

Quando inizia il singhiozzo del feto

Il feto può cominciare a singhiozzare già a partire dal primo trimestre di gravidanza, sebbene venga percepito più chiaramente negli ultimi tre mesi. Si tratta di un fenomeno fisiologico, che tende a rientrare in maniera del tutto spontanea nell’arco di qualche minuto, senza conseguenze per la salute del piccolo.
Tuttavia, se il singhiozzo si manifesta di frequente è probabile che una volta nato il bebè sia più soggetto al rigurgito. Non tutti i bambini hanno il singhiozzo quando sono nel ventre materno: mentre per alcuni questo fenomeno si presenta molto spesso, per altri si può trattare solo di qualche episodio sporadico.

Perché il feto ha il singhiozzo

Secondo gli esperti, il singhiozzo è il segno che il bimbo sta muovendo i muscoli della gabbia toracica per esercitarsi a respirare quando verrà alla luce. Durante queste prove, capita che il feto inghiotta un po’ di liquido amniotico che, grazie ai singulti, evita di confluire nei polmoni e viene invece espulso dalla bocca. Può accadere, inoltre, che il singhiozzo derivi da determinate azioni che compie la donna in dolce attesa, che comportano una riduzione temporanea dell’afflusso di ossigeno al feto. E’ possibile che si presenti, ad esempio, quando la futura mamma si alza o si sdraia, ma anche se mangia troppo o compie uno sforzo. Per il bambino si tratta di prove di respirazione, tramite le quali si prepara ad affrontare i rigurgiti delle poppate future.