Da ex manager a combattente: la coraggiosa storia di Kira Rudik

Kira Rudik faceva parte del Parlamento ucraino, ma ha deciso di imbracciare le armi per difendere il suo paese

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Redazione

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Fino al 2019 è stata uno degli amministratori delegati nella sede ucraina di Amazon Ring, fino a qualche giorno fa sedeva nel Parlamento ucraino come presidente del partito Golos, che in ucraino significa Voce, adesso imbraccia le armi e difende il suo popolo: la storia di profondo coraggio di Kira Rudik, una di quelle donne che stanno mettendo in pericolo le proprie vite ogni giorno pur di fare la differenza in una guerra ingiusta e sanguinosa.

Kira Rudik: chi è l’ex manager divenuta combattente

È Nata il 14 ottobre 1985 a Oujhorod da madre ballerina e da padre operaio, impiegato nella fabbrica di Uzhgorodpribor. Con il crollo dell’URSS e la chiusura dell’azienda, il padre ha iniziato a occuparsi di video ai matrimoni, mentre la mamma ha trovato lavoro negli Stati Uniti. In seguito al divorzio dei due, probabilmente causato dall’enorme distanza, Kira è cresciuta con suo padre e sua nonna. Oggi Kira Rudik ha 36 anni, ha una laurea in computer science e un master in information technology, titoli conseguiti all’università di Kiev. Kira si è a lungo occupata di gestire un’azienda di sicurezza acquisita da Amazon, dimostrandosi una vera e propria guru nel suo settore, poi si è dedicata alla politica, diventando una parlamentare. Ora, in questo preciso momento, indossa i panni di una combattente.

Kira Rudik: la scelta di non tirarsi indietro

La guerra imperversa in Ucraina, i russi continuano a colpire città, obiettivi militari e non risparmiano i civili in uno scontro più sanguinoso che mai. La Rudik non poteva e non riusciva a stare a guardare e, come tanti suoi concittadini, ha deciso di non andarsene. Si è anzi armata per unirsi al popolo che sta strenuamente rallentando l’avanzata russa, senza paura e con un coraggio che ha qualcosa del sovrumano, e combatte per resistere. Kira ha infatti raccontato: “Ci siamo sempre chiesti quale sarebbe stata la forza che avrebbe fermato Putin. Pensavano che sarebbe stata una coalizione di grandi Paesi, invece eravamo noi”, uniti e pronti a dare la vita per non cedere alla follia imperialista.

La Rudik ha raccontato sui social com’è arrivata alla decisione di imbracciare le armi: “Ho imparato a usare il Kalashnikov. Sembra surreale, perché solo pochi giorni fa non mi sarebbe mai venuto in mente. Ma anche le donne proteggeranno il nostro suolo allo stesso modo dei nostri uomini”. Nella foto imbraccia il mitra, con un’espressione che sembra un misto di determinazione e rassegnazione. “Spareremo per proteggere il Paese e chi amiamo”, aggiunge successivamente su Twitter, continuando a informare il mondo.

Nei vari collegamenti con le tv ucraine la vediamo impegnata a spiegare situazioni della nuova vita quotidiana: “Sono nel sottoscala perché stiamo qui per proteggerci dalle bombe”. Sprazzi di momenti di guerra, qualche rapido intervento sui social, un’intervista alla CNN per far arrivare il messaggio ovunque nel mondo. Kira Rudik ha spiegato che “ci sono stati dati i fucili e saremo in grado di resistere se le forze russe raggiungono Kiev. Proprio in questo momento ci sono esplosioni alle mie spalle e sento i vetri tremare. Ma è mio dovere restare e difendere la patria“. Con un coraggio davvero esemplare.