Benedetta Pilato, la nuotatrice contro la violenza sulle donne: “Non possiamo vivere con la paura”

Al termine di una finale vinta ai Campionati italiani, l'atleta è scoppiata in lacrime parlando di violenza di genere

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Anna Verrillo

Giornalista e Lifestyle Editor

Sangue campano e cuore a stelle e strisce. Scrive di cultura e spettacolo con frequenti incursioni nella cronaca rosa perché da brava gemelli non ama prendersi troppo sul serio.

La gioia per una vittoria sportiva si trasforma nella perfetta cornice per accendere, ancora una volta, i riflettori sulla drammatica situazione della violenza di genere in Italia. E così, a soli 18 anni, Benedetta Pilato si dimostra una campionessa dentro e fuori dall’acqua, rivolgendo un accorato appello al margine della gara che le ha regalato il pass olimpico: “Noi donne non possiamo vivere con la paura” ha dichiarato con gli occhi pieni di lacrime facendosi portavoce del dolore e della rabbia di un’intera generazione.

Le parole di Bendetta Pilato contro la violenza di genere

Ai campionati italiani in vasca corta di Riccione, Benedetta Pilato è riuscita a trionfare nella gara dei 100 metri rana con un tempo che le permetterà di gareggiare anche alle prossime Olimpiadi di Parigi. Eppure, nonostante l’incommensurabile gioia, la campionessa ha voluto approfittare dei riflettori mediatici per invitare a riflettere su un tema di grande importanza ed attualità: quello della violenza di genere. Ancora con il fiatone, la 18enne atleta ha spiegato con le lacrime agli occhi: “Volevo dire una cosa che mi sta tanto a cuore. Non posso credere di dover vivere in un mondo in cui noi donne dobbiamo essere ogni giorno coraggiose in quel che facciamo. Noi donne non possiamo vivere con la paura ed io non vorrei far vivere i miei figli in un mondo così. Mi dà fastidio che davanti a tutte le notizie che sentiamo tutti i giorni ci siamo quasi abituati. Non deve essere così”.

La campionessa è visibilmente commossa, e la gioia per essere diventata la prima nuotatrice italiana a strappare il pass olimpico per Parigi 2024 sembra passare in secondo piano rispetto ad una questione che Benedetta sembra avere molto a cuore, soprattutto dopo l’omicidio di Giulia Cecchettin: “Io ai miei figli non voglio insegnare questo. Non voglio ritenermi fortunata se nella mia vita incontro una persona perbene, perché dovrebbe essere la quotidianità. Mi dà fastidio che davanti a tutte le notizie che sentiamo tutti i giorni ci siamo quasi abituati e non deve essere così” ha spiegato ancora la nuotatrice a favore di camera.

I campioni del nuoto a sostegno delle donne

Un messaggio importante e potente, che Benedetta Pilato ha scelto di condividere nel momento più importante della sua carriera, approfittando dei riflettori mediatici e della grande visibilità ottenuta grazie alla sua impresa sportiva. Una scelta coraggiosa da parte di una ragazza di appena 18 anni che, suo malgrado, si ritrova ad essere portavoce di una generazione che ha scelto di dire ‘basta’ alla violenza contro le donne. Ma l’atleta pugliese non è stata l’unica ad abbracciare la causa: l’intera federazione di nuoto ha aderito alla campagna della Giornata internazionale contro la violenza contro le donne, ed anche un altro campione di è espresso sul tema.

Gregorio Paltrinieri si è detto ‘inorridito’ dai casi di femminicidio che continuano a riempire i giornali: “Vanno istruite le persone, se ne deve parlare sempre di più. Si deve far capire quanto sia grave quello che sta succedendo, e che è sempre successo, e quanto sia brutto” ha spiegato il nuotatore, che ha poi rincarato la dose: ” Tutti noi assistiamo a queste violenze ogni giorno, non solo fisiche, ma anche verbali. Spero che la gente inizi a prenderne consapevolezza, se ne parli sempre più e si vada verso la fine di questa orrenda situazione”. Un appello che, ci si augura, non resti inascoltato.