Geppi Cucciari: “Rischio cancro? Poiché c’è pure la sfiga, la sfido coi controlli”

Geppi Cucciari ci racconta il suo ruolo di ambasciatrice AIRC e cosa fa per prevenire il cancro: "Questi comportamenti eviterebbero 1 tumore su 3"

Foto di Federica Cislaghi

Federica Cislaghi

Royal e Lifestyle Specialist

Dopo il dottorato in filosofia, decide di fare della scrittura una professione. Si specializza così nel raccontare la cronaca rosa, i vizi e le virtù dei Reali, i segreti del mondo dello spettacolo e della televisione.

Geppi Cucciari non ha certo bisogno di presentazioni. L’abbiamo vista recentemente in Rai con il suo programma, Splendida cornice. Lei è uno dei volti televisivi più amati, ha lavorato in trasmissioni di grande successo, da Zelig ad Amici, da Le Iene a Danza con Me. Per non parlare della sua carriera cinematografica.

Forse non così noto è l’importante contributo che Geppi Cucciari dà a sostegno della lotta contro il cancro, in quanto ambasciatrice AIRC. Ed è di questo che ci ha parlato e di quanto sia importante la prevenzione per ridurre al minimo i fattori di rischio che ci espongono maggiormente ai tumori.

Perché ha deciso di diventare ambasciatrice AIRC?
Sono al fianco di Fondazione AIRC da oltre 10 anni. È un impegno che ho preso con grande convinzione, tutti noi abbiamo sfiorato purtroppo nella nostra vita questa malattia, abbiamo visto qualcuno che amiamo non farcela, e non perché non ne avesse le forze, ma perché a volte dall’altra parte c’è qualcosa troppo grande, troppo forte, o magari perché è troppo tardi. Per questo ho scelto di fare squadra con 6 mila ricercatrici e ricercatori AIRC, tutti insieme possiamo contribuire a costruire un futuro sempre più libero dal cancro. Lo possiamo fare anche in questi giorni con la dichiarazione dei redditi destinando il 5×1000 ad AIRC, è semplice e non ci costa nulla!

Che cosa significa essere ambasciatrice AIRC?
Da bambina vedevo Raimondo Vianello e Sandra Mondaini impegnati come testimonial AIRC, li trovavo così veri e convinti di porgere quel sostegno. Fin da allora pensavo che se fossi diventata in qualche modo nota, mi sarebbe piaciuto affiancare una realtà preziosa come quella dell’AIRC. Per me è ora un onore e faccio tutto quello che posso, ma sempre meno di quello che vorrei.

Quanto è importante promuovere la prevenzione del cancro?
Prevenzione e ricerca sono le uniche due risposte che abbiamo per fronteggiare il cancro. Oggi lo sappiamo bene che tutti possiamo compiere gesti concreti per la nostra salute: seguire un’alimentazione equilibrata, fare attività fisica regolare, rinunciare al fumo e aderire agli screening raccomandati, su questo ultimo punto noi donne siamo un po’ più brave ma possiamo tutti fare molto meglio! Pensate che questi comportamenti insieme potrebbe evitare 1 tumore su 3.

Geppi Cucciari
Fonte: Matteo Di Nunzio
Geppi Cucciari

In particolare, lei quali stili di vita adotta per prevenire il cancro?
Ormai tutti sappiamo gli stili di vita che allontano il rischio del cancro, e non solo, ma di tante malattie legate alle nostre abitudini. Cibo, sport e vizi, anche alimentari, controllati.  Ma poiché c’è pure la sfiga, la sfido coi controlli periodici. Che onoro sempre con un filo di ansia, lo ammetto.

In tv il cancro è un argomento che si può affrontare o è ancora un tabù?
Una volta la parola ‘cancro’ non si poteva nemmeno pronunciare: era il ‘brutto male’. Oggi le cose sono cambiate molto, grazie anche ad AIRC che 60 anni fa decise di inserire con coraggio la parola cancro nel suo nome. Io stessa ho portato in programmi televisivi o in festival per il grande pubblico monologhi per parlare di prevenzione e ricerca invitando le persone a sostenere il lavoro degli scienziati e a non trascurare esami e controlli, fondamentali per la nostra salute. Sicuramente ci sono ancora delle resistenze ma la sensibilità rispetto a questo tema è molto cambiata. Il rischio che vedo oggi è quello di cadere nella trappola della fake news e sul cancro ne circolano tantissime soprattutto in rete, quindi è fondamentale informarsi su siti autorevoli come quello di AIRC o parlandone con il proprio medico.