Scott e Zelda Fitzgerald e quell’amore che vivrà in eterno grazie alla scrittura

Un amore costretto nell'altalenante squilibrio delle loro esistenze, ma folle ed eterno che vive, e sempre vivrà, nella produzione letteraria di Francis Scott Fitzgerald

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Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

Pubblicato: 27 Ottobre 2020 14:20Aggiornato: 26 Marzo 2024 11:10

Se dovessimo raccontare con una frase, una soltanto, l’amore folle e inspiegabile, probabilmente utilizzeremo quella scritta sulla lapide al St. Mary’s Catholic Cemetery di Rockville, nel Maryland, che recita: “Così continuiamo a remare, barche contro corrente, risospinti senza posa nel passato”.

Quella frase, tratta dal capolavoro Il Grande Gatsby, sembra infatti preludere l’unione eterna e ultraterrena di Francis e Zelda Fitzgerald. Non romantico e idilliaco è stato il loro amore, quanto più ossessivo, inspiegabile e dannato in un equilibrio oscillante sull’orlo della follia e della passione.

Francis Scott Fitzgerald e Zelda: l’incontro

Era il 1918 quando Francis Scott Fitzgerald incontrò la donna destinata a cambiare per sempre la sua vita e a influenzare l’intera produzione letteraria. Galeotta fu una festa in Alabama durante la quale gli sguardi dei due si incrociarono per non lasciarsi andare mai più. Lei, donna dalla bellezza disarmante e dal carisma incredibile, decise di concedere un ballo al giovane Francis che allora era solo un soldato.

Scott e Zelda Fitzgerald
Fonte: Getty Images
Scott e Zelda Fitzgerald 

Il matrimonio, la nascita di Scottie e la famiglia perfetta

Dopo un lunghissimo corteggiamento da parte di lui, arrivarono le promesse di eternità. Francis e Zelda si unirono in matrimonio proprio nel periodo in cui i primi grandi capolavori dello scrittore venivano pubblicati; poi la nascita di Frances e la formazione di una famiglia come coronamento di un sogno d’amore. La famiglia Fitzgerald aveva tutto, mantenuta in piedi dall’amore della coppia e dall’arrivo della primogenita, non era esente dal successo, dal benessere e dalla popolarità. Un quadro idilliaco che, a vederlo da fuori, era ammirabile e a tratti invidiabile.

Un amore al limite

Eppure tutta questa perfezione luccicante e degna di una fiaba nascondeva segreti e perversioni inconfessabili. Un matrimonio spinto al limite tra liti, aggressioni, gelosie e ripetute infedeltà; realtà distorte dallo spasmodico uso di alcol. Inquietudine e un tormento che però, alla stregua di un incantesimo occulto, trasformavano in oro la penna di Fitzgerald che riportava, in pillole, la sua vita e quell’amore inspiegabile all’interno della sua produzione letteraria.

Scott e Zelda Fitzgerald
Fonte: Getty Images
Scott e Zelda Fitzgerald 

Il ruolo di Zelda

Di Zelda di cose ne sono state dette, tutta colpa o merito della sua emancipazione. La moglie dello scrittore, infatti, aveva una personalità scoppiettante e ben definita che le permise, al tempo, di diventare icona di stile e simbolo dell’era del jazz, nonché musa di Fitzgerald.

Una flapper girls eclettica, amante della danza, della pittura e della scrittura che però, per molti è ricordata solo ed esclusivamente come la causa dell’alcolismo e degli scompensi di suo marito; eppure a detta di altri, sembra che invece fosse Zelda la vittima di un matrimonio al limite del dispotico come conferma quel rabbioso disappunto di Fitzgerald dopo la pubblicazione del suo romanzo Save me the Waltz, scritto mentre la donna era ricoverata in una clinica psichiatrica lontana dal marito.

“Io non voglio vivere – Io voglio prima amare, e incidentalmente vivere.”

The Great Gatsby

Se per Zelda il racconto di una vita avvenne con la pubblicazione di Save me the Waltz, per Scott lo sfogo autobiografico fu The Great Gatsby, nonché la sua opera maestra. Attraverso il protagonista del suo romanzo, Fitzgerald raccontò una generazione affamata di successo e potere, per poi sviscerare la drammaticità di quello che si nascondeva dietro al mito americano.

L’amore, che ovviamente fa da sfondo a tutto il romanzo, racconta l’attesa del ritorno di una donna che però è destinata a non tornare. Tematica, quella dell’amore, che torna anche in Tenera è la Notte e che parla proprio di un sentimento oscuro che però rende la vita più dolce. Quello che è evidente è che ogni gesto, atteggiamento e parola pronunciata dai personaggi delle sue opere sono stati ispirati da Zelda.

Il suo cuore batté sempre più forte quando il viso bianco di Daisy s’avvicinò al suo. Sapeva che baciando quella ragazza, e unendo per sempre quelle indicibili visioni al mortale respiro di lei, la sua mente non avrebbe più spaziato come quella di Dio. Perciò aspettò. Ascoltando ancora per un momento il diapason che aveva battuto su una stella. Poi la baciò. Al tocco delle sue labbra, Daisy sbocciò per lui come un fiore e l’incantesimo fu completo. (Il grande Gatsby)

L’amore che vive nelle opere

Diverse furono le cause che portarono il matrimonio al declino, dal fallimento artistico di lui con la commedia The Vegetable al tradimento, fino alla malattia mentale di Zelda che la spinse a ben due tentati suicidi. Eppure, nonostante il disincanto e il tormento Scott e sua moglie restarono uniti nell’altalenante squilibrio delle loro esistenze. Fitzgerald morì a causa di un infarto nel 1940, Zelda lo seguì 8 anni dopo restando intrappolata in un incendio scoppiato nell’ospedale psichiatrico in cui era ricoverata.

Francis e Zelda furono sepolti insieme e il loro amore, bello e dannato, continua a sopravvivere in tutta la produzione letteraria dello scrittore.