Insalata russa, segreti, origini e con cosa si abbina

Quali sono i segreti per preparare un'ottima insalata russa: le origini (e gli abbinamenti) dell'antipasto che mette d'accordo tutti a Natale

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Serena De Filippi

Lifestyle Editor

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Pubblicato: 22 Dicembre 2024 11:36

C’è un piatto che prepariamo durante il periodo natalizio (e non solo) che piace proprio a tutti: composto a base di verdure e uova, con aggiunta di maionese (meglio se fatta in casa), l’insalata russa è un grande classico della cucina. Sia come antipasto che come contorno è ideale per accompagnare tantissimi piatti, e con pane bruschettato o grissini è difficile resistere alla tentazione di concedersi una generosa cucchiaiata. Ma quali sono le origini dell’insalata russa? Come si prepara e con cosa abbinarla? Vi sveliamo tutto.

Le origini dell’insalata russa

Come sempre, quando cerchiamo di comprendere le origini di alcuni piatti, ci perdiamo alla ricerca di miti, leggende e controversie: l’insalata russa non fa eccezione. In effetti, il nome lascia ben poco spazio all’immaginazione, ma non tutti la chiamano così: in Lituania è conosciuta come “insalata bianca”, o ancora in Danimarca e in Germania è “l’insalata italiana”. Come si chiama in Russia? Il nome “insalata”, poi, fa presagire un piatto poco calorico, e invece ci troviamo una ricetta con tante verdure, certo, ma anche con la maionese, un ingrediente non proprio “fit”.

Riassumiamo le principali ipotesi: la prima insalata russa della storia potrebbe essere stata preparata dal cuoco Lucien Olivier, ma, in realtà, nel libro The Modern Cook è presente una ricetta simile, ovvero Russian Salad, a base di astice, tonno, granchio, gamberi, acciughe, olive e capperi. Con l’aggiunta di maionese, ovviamente. Sempre come “Salade Russe”, in un libro del 1856, ovvero Cuisine classique, si trova una ricetta a base di patate cotte, barbabietole, sedano, cetriolini, acciughe, cetrioli, ravanelli, capperi e maionese. In russo, in effetti, il piatto si chiama insalata Olivier, da Lucien Olivier, il cuoco russo di origine belga. La nascita dell’insalata russa viene quindi definita un’invenzione casuale: il piatto, nel tempo, è piaciuto così tanto che ormai è conosciuto in tutto il mondo.

Nel corso del tempo, molti degli ingredienti che abbiamo citato non sono più stati usati. In particolare dopo la rivoluzione russa del 1917 la ricetta originale ha subito delle rivisitazioni e modifiche sotto molti punti di vista: niente più influenza della cucina francese e molti ingredienti non erano così diffusi e costavano parecchio. Quindi, ecco che siamo giunti alla ricetta che conosciamo oggi, con patate, piselli, carote e maionese fatta in casa, tra le salse preferite dai russi.

Come preparare l’insalata russa: i segreti

C’è anche chi pensa che l’insalata russa sia in realtà una ricetta italiana, nata nel periodo del Regno Savoia nell’Ottocento, durante la visita dello Zar Nicola II in Italia. Per omaggiare la Russia, quindi, un cuoco della corte ha pensato di preparare un’insalata con ortaggi tagliati a quadretti e panna per legare il tutto.

Oggi è uno di quei piatti di cui non possiamo proprio fare a meno durante le feste: durante il Natale, in molti la comprano in gastronomia o provano a farla a casa. A tal proposito, tutto ciò che ci occorre sono le patate, i piselli, le carote e le uova. Per chi lo preferisce, c’è la possibilità di aggiungere dei cetriolini. E non dimentichiamo l’ingrediente principale per legare il tutto, ciò che la rende tanto golosa e irresistibile: la maionese. Sale e pepe indispensabili, per dare maggiore sapore alle verdure.

La versione moderna, dunque, non prevede tutti quegli ingredienti costosi dell’originale: per chi poi vuole mantenerne la forma nel corso dei giorni, è possibile usare della gelatina. Le verdure vanno lessate separatamente: carote e patate non hanno gli stessi tempi di cottura. Possiamo anche cuocerle nel forno a vapore, in modo tale che le verdure siano meno inzuppate di acqua. Dobbiamo lessare i piselli a parte, in acqua bollente salata. Infine, lasciamo le verdure a riposare: devono asciugarsi e raffreddarsi, altrimenti annacqueremo l’insalata russa. Ricordiamo di mettere a lessare le uova. Possiamo prevedere di aggiungere persino del prosciutto cotto a dadini: una variante poco diffusa ma comunque apprezzata.

A questo punto abbiamo due scelte: possiamo usare la maionese pronta, quindi quella comprata al supermercato, o in alternativa la maionese da preparare in casa. La scelta sta a noi: la salsa non è facile da preparare, c’è il rischio che impazzisca, ma la soddisfazione finale è davvero tantissima.

Come abbinare l’insalata russa

Perfetta anche in purezza, quindi accompagnata solamente da grissini, pane bruschettato o piadine (o magari con cui farcire i vol au vent per Natale), è ottima persino come contorno e non solo da servire come antipasto. Si abbina molto bene ai piatti di carne, o magari si possono realizzare degli involtini di prosciutto cotto e bresaola, da conservare al meglio con la gelatina. Un’idea alternativa per un secondo squisito. Meglio optare per salumi delicati, che non ne coprano troppo il sapore. In alternativa, in ogni caso, anche il pesce di armonizza con la delicatezza dell’insalata: gamberetti o salmone affumicato in particolare.

Gli errori da evitare

Abbiamo visto come preparare l’insalata russa, cosa ci occorre e come abbinarla, ma veniamo anche agli errori da non fare. Questo evergreen sembra facile da preparare, ma in realtà nasconde le sue insidie. Naturalmente il primo grande dibattito è il seguente: meglio usare la maionese fatta in casa o quella industriale? Di certo quella fatta in casa è imbattibile, ma naturalmente non è così semplice da realizzare: eppure, in un piatto dove questo ingrediente è l’indiscusso protagonista, non possiamo che suggerire di provare a farla in casa, anche perché è meno acida.

Passiamo a un altro errore da evitare: il taglio delle verdure è fondamentale per ottenere un piatto esteticamente piacevole e di consistenza uniforme. Pezzetti troppo grandi o irregolari rendono il piatto meno raffinato e compromettono l’equilibrio dei sapori. Cosa possiamo fare, quindi? Semplice: tagliamo le verdure in dadini piccoli e regolari, con precisione e tantissima pazienza. Attenzione alla cottura delle verdure: bastano pochi minuti di troppo (o di meno) per compromettere il sapore del piatto. Un altro piccolo trucco è quello di usare l’aceto di vino bianco nell’acqua di cottura delle verdure: la superficie esterna risulterà più impermeabile e tratterranno gli amidi. Con questi segreti, il piatto sarà un successo: l’antipasto o il contorno ideale per un Natale super goloso.