La Maranta leuconeura, meglio conosciuta come “pianta della preghiera”, deve il suo soprannome al curioso comportamento delle foglie che la sera si sollevano come mani giunte, seguendo il ciclo luce-buio del giorno e della notte.
È impossibile non restare affascinati da questo rituale quasi spirituale. Con le sue foglie decorate da vivaci venature (dal rosso porpora al verde chiaro) e la pagina inferiore spesso color rubino, questa pianta tropicale aggiunge un tocco di bellezza in casa. Di seguito scopriremo come far prosperare la Maranta in casa, concentrandoci in particolare su dove posizionarla (luce, temperatura e ambienti adatti) e su quanta acqua darle, con consigli pratici per l’irrigazione e l’osservazione dei segnali che la pianta ci manda.
Indice
Maranta pianta della preghiera: dove posizionarla in casa per farla crescere rigogliosa
Per scegliere dove collocare la Maranta occorre tenere presente la qualità della luce. Questa pianta predilige la luce naturale moderata e indiretta, simile a quella filtrata dalla vegetazione nel suo habitat originario della foresta pluviale.
Mai esporla al sole diretto, soprattutto nelle ore centrali del giorno: i raggi solari intensi possono bruciare le foglie e causare antiestetiche macchie marroni o la perdita dei loro colori vivaci. L’ideale è posizionarla in un luogo molto luminoso ma schermato, ad esempio dietro una tenda leggera o comunque lontano da una finestra a sud che riceve sole pieno.
La Maranta si adatta bene anche a zone in penombra della casa: tollera la luce più fioca senza deperire, purché non sia perennemente al buio completo. Ma, in condizioni di luce insufficiente la pianta potrebbe perdere parte della vivacità delle sue foglie.
Un buon compromesso è tenerla a circa 1-2 metri da una finestra luminosa: in questo modo riceve abbastanza luce diffusa da mantenersi vitale, evitando al contempo che le foglie si arriccino o scoloriscano per troppa ombra o eccesso di luce.
Le Marante amano ambienti con luce filtrata e una buona umidità. Per questo le stanze ideali possono essere il bagno (se dispone di una finestra luminosa) o la cucina: in questi ambienti la luce arriva spesso in modo diffuso e l’aria tende a essere più umida, creando un piccolo angolo di foresta tropicale domestica.
In alternativa, la Maranta prospera bene anche in soggiorno o in camera da letto, a patto di collocarla in una zona luminosa ma al riparo dal sole diretto.
Importante è anche evitare spifferi e correnti d’aria fredda: non posizionatela vicino a finestre che in inverno vengono aperte spesso o davanti ad aria condizionata, perché teme gli sbalzi termici improvvisi.
Qual è la temperatura ideale per la Maranta e come mantenere l’umidità giusta
Originaria delle foreste pluviali del Brasile, la Maranta predilige le temperature che normalmente si trovano nelle abitazioni: tra 18°C e 25°C la pianta cresce senza problemi. L’importante è non scendere mai sotto i 15°C, soglia al di sotto della quale la Maranta comincia a soffrire (già intorno ai 10°C può subire danni seri).
Al contrario, il caldo estivo non è un problema per la Maranta, purché la teniate al riparo dal sole diretto e con un buon tasso di umidità intorno. Volendo, in estate si può anche spostare la Maranta all’aperto, ad esempio su un balcone ombreggiato, dove potrà godere di aria fresca senza sole diretto.
L’umidità ambientale è forse il fattore più importante per il benessere della “pianta della preghiera”. In natura vive in un sottobosco umido, e per farla felice occorre ricreare un’atmosfera umida in casa.
Maranta, quanta acqua vuole: come annaffiarla in base alle stagioni
Passiamo ora all’acqua, altro pilastro della cura della Maranta. Questa pianta ama avere il terriccio costantemente un po’ umido, ma attenzione: umido non significa fradicio! Bisogna trovare il giusto equilibrio per tenere il substrato bagnato a sufficienza senza però creare ristagni. In pratica, il terriccio dovrebbe essere sempre leggermente umido al tatto, ma l’acqua non deve mai ristagnare nel vaso.
La Maranta mal sopporta i ristagni idrici: se le radici rimangono immerse in acqua, possono insorgere marciumi radicali o al colletto che comprometterebbero la salute della pianta. Per evitare errori, è utile seguire una semplice regola prima di annaffiare: toccare con un dito il terriccio nei primi 2-3 cm di profondità. Se risulta asciutto al tatto, allora è il momento di bagnare la pianta; se è ancora umido, meglio attendere ancora un po’.
In primavera-estate la Maranta ha bisogno di acqua più frequente. Potrebbe essere necessario annaffiarla indicativamente un paio di volte a settimana in estate, soprattutto se fa molto caldo e l’aria è secca.
Al contrario, in autunno-inverno va innaffiata di meno, circa una volta a settimana o anche ogni 10 giorni, a seconda della temperatura in casa.
In ogni stagione, osservate la vostra pianta e regolatevi di conseguenza: ad esempio, se vedete le foglie un po’ afflosciate a metà giornata e il terreno asciutto, significa che ha sete anche se “sulla carta” avete già annaffiato due giorni fa. Viceversa, se il terreno è fradicio e la pianta appare sofferente, probabilmente avete esagerato con l’acqua. Meglio poco e spesso, quindi, che tutto in una volta.
Un ultimo accorgimento sulla qualità e la temperatura dell’acqua: usate preferibilmente acqua a temperatura ambiente o tiepida, mai troppo fredda (le radici tropicali non gradiscono shock termici).
Come innaffiare correttamente la pianta della preghiera senza rischiare ristagni
Oltre a quando bagnare, conta anche come. La Maranta ama un’irrigazione dolce e uniforme. Puoi provare a innaffiare dal basso: lascia il vaso in un sottovaso con acqua per circa 20 minuti e poi scola l’eccesso. Anche dall’alto va bene, basta versare piano su tutta la superficie e non sul cuore della pianta, aspettando che l’acqua esca dai fori di drenaggio. In ogni caso elimina sempre l’acqua residua per evitare ristagni.
La pianta gradisce anche leggere nebbioline sulle foglie, che servono solo ad aumentare l’umidità dell’aria. Non sostituiscono le annaffiature alle radici: per idratarla davvero, il terriccio deve ricevere acqua. Con un po’ di pratica troverai presto la routine ideale per la tua Maranta.