Bignonia, quando fiorisce e cosa fare se non lo fa

La bignonia è una splendida pianta rampicante che cresce rigogliosa e produce fiori coloratissimi: scopriamo coltivarla e cosa fare se non fiorisce

Foto di Giulia Sbaffi

Giulia Sbaffi

Web Content Editor

Appassionata di belle storie e di viaggi, scrive da quando ne ha memoria. Quando non è in giro o al pc, riempie di coccole i suoi amati gatti.

Pubblicato: 27 Luglio 2024 23:39

Se state cercando una bella pianta ornamentale dal portamento rampicante, per decorare un muretto o una recinzione, la bignonia è davvero l’ideale: cresce pressoché ovunque in Italia, predilige il clima temperato e quello caldo, ama molto il sole e non ha particolari problemi con le nostre temperature invernali. Inoltre è una pianta molto rustica, che si adatta bene a quasi tutti i tipi di terreno e non richiede particolari cure. Insomma, è perfetta anche per i principianti del giardinaggio, visto che sembra essere quasi impossibile da liberarsene, una volta piantata. Scopriamo come fare.

Bignonia, le caratteristiche della pianta

La bignonia (Bignonia) è una pianta rampicante appartenente alla famiglia delle Bignoniacee: originaria del Sud America, è abituata ad un clima molto caldo e a condizioni umide, sebbene sia in grado di resistere anche a periodi di siccità. Portata in Europa nel corso del ‘700, ha trovato ben presto il suo habitat ideale lungo le regioni del bacino mediterraneo, spesso sviluppandosi spontaneamente. In Italia può crescere bene pressoché ovunque, dal momento che è una pianta molto resistente e necessita di poche attenzioni per sopravvivere.

Si tratta di una pianta rampicante, ideale quindi per decorare muri e recinzioni, o anche per creare archi floreali e ricoprire pergole da esterno. È una specie perenne, che – a patto di rispettare le sue poche richieste – può vivere davvero molto a lungo. I suoi rami crescono molto rapidamente, raggiungendo in fretta anche i 10 metri di altezza: è importante tenerla sotto controllo annualmente, con potature decise, perché la bignonia può prendere il sopravvento su altre piante e propagarsi con una velocità impressionante, grazie alle sue radici aeree.

Esistono diverse specie di bignonia (addirittura oltre 450!), che si distinguono soprattutto per la loro fioritura. La pianta produce foglie piccole e dai margini leggermente dentati, solitamente di un colore verde scuro molto intenso: in autunno, prima di cadere, assumono bellissime sfumature arancioni. I fiori, invece, sono di solito a trombetta e di dimensioni generose, producendo una cascata profumatissima di colore arancione, giallo o rosso. La fioritura avviene durante il periodo estivo e raggiunge il suo culmine tra luglio e settembre, durando davvero a lungo.

Come piantare la bignonia

Se volete dedicarvi alla coltivazione della bignonia, dovete prendere in considerazione alcune caratteristiche della pianta. Innanzitutto, la posizione: sebbene sia adatta anche a crescere in vaso, questa specie dà il meglio di sé in terreno aperto, perché si sviluppa rapidamente e occupa molto spazio. Inoltre ha bisogno di un’esposizione particolare, perché necessita di almeno 8 ore di sole al giorno per una fioritura rigogliosa. Può adattarsi anche ad una leggera penombra, ma ridurrà drasticamente il numero dei suoi fiori.

La pianta sopporta bene il clima caldo e soleggiato delle regioni costiere e del Sud Italia, ma non teme particolarmente il freddo. La sua temperatura ideale per la crescita è compresa tra i 10° e i 28°C, sebbene possa sopportare periodi di grande caldo. In inverno sopravvive sino a -20°C, ma è meglio ripararla dal vento e dalle intemperie. Anche per quanto riguarda il terreno, la bignonia non ha particolari necessità: predilige comunque un suolo ben drenato e sciolto, dal pH leggermente acido. Il substrato ideale dovrebbe avere torba e sabbia per evitare i ristagni idrici.

Per piantare la bignonia, potete partire dai semi o da una piantina già cresciuta. Nel primo caso, meglio optare per una delle tecniche di germinazione veloce e procedere poi al trapianto dei germogli. In ogni caso, scavate una buca abbastanza profonda e lasciate, tra una pianta e l’altra, almeno 1 metro di distanza. Inserite la bignonia e ricoprite con il terriccio, effettuando una leggera pressione con le mani. Quindi predisponete la struttura per favorire la sua crescita rampicante: vanno benissimo delle canne di bambù o le classiche strutture che si acquistano nei negozi di giardinaggio.

Come coltivare la bignonia

Per la sua coltivazione, la bignonia è una pianta davvero poco esigente. Ha un fabbisogno idrico non particolarmente elevato, perché la pianta si è adattata a crescere anche in condizioni di siccità. L’ideale consiste nell’annaffiarla una volta alla settimana, ravvicinando le irrigazioni durante i giorni estivi più caldi e diradandole quando arriva l’autunno. È importante che il terreno sia sempre umido e non si asciughi mai completamente, senza tuttavia formare ristagni idrici che potrebbero provocare pericolosi marciumi radicali.

La concimazione è importante per lo sviluppo della bignonia, ma non bisogna esagerare. Optate per un fertilizzante liquido da diluire nell’acqua dell’irrigazione, utilizzandolo una volta al mese durante la stagione primaverile. Le piante più giovani possono avere bisogno di qualche concimazione aggiuntiva, per garantire una crescita rigogliosa e una fioritura persistente. Infine, la potatura: è davvero fondamentale e dovrebbe essere vigorosa, perché la pianta prende facilmente il sopravvento. Eliminate i rami vecchi e secchi, per rinnovare la vegetazione (ricordate che quelli che hanno già fiorito non lo faranno più).

Attenzione a maneggiare la bignonia: si tratta di una pianta leggermente tossica, che se ingerita accidentalmente può provocare disturbi gastrointestinali. Tenetela quindi lontana dai bambini e dagli animali domestici. Anche la sua linfa può scatenare sintomi a livello cutaneo, semplicemente con il suo contatto. Si tratta di reazioni leggere e passeggere, che possono essere evitate utilizzando dei guanti da giardinaggio durante le operazioni di coltivazione della pianta.

Cosa fare se la bignonia non fiorisce

Nonostante le vostre cure, la bignonia non fiorisce o produce solo pochi fiorellini di piccole dimensioni? È possibile che abbiate sbagliato qualcosa nella sua coltivazione. Innanzitutto, dovete sapere che la pianta ha uno sviluppo floreale piuttosto lento: se partite dalla semina, potreste impiegare alcuni anni prima di vedere la sua splendida fioritura. Lo stesso vale per le piante più giovani, che nei primissimi anni dalla loro messa a dimora producono solo bellissime foglie. Se tuttavia state parlando di una specie adulta, potrebbero esserci altri problemi.

Il primo – e più probabile – è un’esposizione sbagliata: se la bignonia viene piantata all’ombra, non riceve luce solare a sufficienza per sviluppare fiori. Potrebbe dunque succedere che la pianta fiorisca poco, e nel caso in cui la posizione sia totalmente ombreggiata addirittura che non fiorisca affatto. Un’altra causa riguarda invece la concimazione. Se fertilizzate eccessivamente il terreno, soprattutto con concime a base di azoto, potreste favorire lo sviluppo di un rigoglioso fogliame, a discapito dei fiori. Ricordate quindi di seguire sempre le indicazioni e diluire il fertilizzante con acqua.