Il castello da favola di Rocchetta Mattei, unico nel suo genere

Incastonato tra le prime vette dell'Appennino Tosco-Emiliano, il suggestivo castello di Rocchetta Mattei sembra uscire da una favola: scopriamolo insieme

Foto di Giulia Sbaffi

Giulia Sbaffi

Web Content Editor

Appassionata di belle storie e di viaggi, scrive da quando ne ha memoria. Quando non è in giro o al pc, riempie di coccole i suoi amati gatti.

Sono passati più di 170 anni da quando il castello vide la luce, nel cuore dell’Appennino Tosco-Emiliano: sembra quasi un luogo da favola, tanto da essere stato scelto più volte come location per film e romanzi da brivido. Stiamo parlando della Rocchetta Mattei, un suggestivo maniero che mescola diversi stili, dal neomedievale al moresco, per regalare una sensazione di maestosità e superbia. Andiamo alla scoperta della sua storia e dei grandiosi interni che custodisce tra le sue mura.

Dove si trova la Rocchetta Mattei

Seguendo la strada statale Porrettana, che unisce la città di Pistoia all’alta Emilia Romagna, ci si può perdere nel panorama affascinante dell’Appennino Tosco-Emiliano. E può capitare di imbattersi improvvisamente in un antico maniero dall’aspetto decisamente curioso, che senza dubbio invita i visitatori a scoprirne di più. Si tratta della Rocchetta Mattei, situata in località Savignano, nel comune di Grizzana Morandi (prov. di Bologna). Si erge a poco più di 400 metri di quota, in una posizione davvero suggestiva: dal suo piccolo promontorio roccioso, infatti, ammira le vallate da cui confluiscono i fiumi Limentra e Reno. Un luogo, inoltre, ricco di storia, visto che custodisce i resti di un’antica rocca appartenuta a Federico il Barbarossa e a Matilde di Canossa.

Il castello di Rocchetta Mattei: la storia

Abbiamo visto che il luogo su cui sorge la Rocchetta Mattei ha, tra le sue radici, una storia longeva e molto affascinante – legata anche al personaggio indimenticabile di Matilde di Canossa. Non si può dire propriamente lo stesso del castello, che risale invece a tempi molto più recenti. La sua proprietà appartenne al conte Cesare Mattei, un uomo letterato e politico che studiò a lungo la medicina da autodidatta, fondando l’elettromeopatia (tanto da essere citato da Dostoevskij nel suo capolavoro I fratelli Karamazov).

La Rocchetta Mattei
Fonte: iStock
La facciata della Rocchetta Mattei

L’uomo scelse, dopo attente considerazioni, questa collina incastonata tra le vette dell’Appennino Tosco-Emiliano per il facile accesso e l’isolamento fornito dal promontorio roccioso su cui il castello venne costruito. La prima pietra venne posata nel novembre 1850, e appena qualche anno dopo il conte Mattei vi stabilì la sua residenza. A partire dal 1859, la rocca divenne la sua abitazione fissa, e si dice che non se ne sia più allontanato. Molti furono gli ospiti illustri che vi accolse, a partire da Ludovico III di Baviera e dallo zar Alessandro II – nonché da Umberto II di Savoia.

Il castello divenne luogo di cura per molti personaggi, che venivano anche da lontano per sottoporsi ai trattamenti del conte Mattei. Alla sua morte, furono gli eredi a gestire la Rocchetta, fin quando la Seconda Guerra Mondiale non spinse Iris Boriani, all’epoca proprietaria del maniero, praticamente alla disperazione. I bombardamenti danneggiarono pesantemente l’edificio, tanto che persino il comune di Bologna, cui la donna cercò di donarlo gratuitamente, si rifiutò di accettare questo gesto. Nel 1959 arrivò la svolta, grazie all’intercessione di Primo Stefanelli.

L’uomo, dopo aver acquistato il complesso, decise di riportare il castello al suo splendore originario e aprirlo al pubblico. Nel contempo, trasformò uno degli edifici nelle vicinanze in un albergo con annesso ristorante, per attirare i turisti. Tuttavia, alla sua morte (avvenuta nel 1989) la situazione precipitò nuovamente. Con la Rocchetta di nuovo chiusa al pubblico e sempre più in stato di degrado, qualche anno dopo nacque un comitato che promosse la sua tutela. Nel 2000 venne così istituito un museo dedicato al conte Cesare Mattei, mentre nel 2006 la Fondazione della Cassa di Risparmio di Bologna completò l’acquisizione della proprietà, dando il via ai lavori di restauro che sono terminati nel 2015.

La Rocchetta Mattei
Fonte: IPA
Uno dei cortili della Rocchetta Mattei

Gli interni della Rocchetta Mattei

L’aspetto esteriore della Rocchetta Mattei è a dir poco suggestivo: lo stile prevalente è quello moresco, ma si possono notare le influenze neomedievali e moderne che hanno caratterizzato i successivi restauri. All’interno, vige un senso di grandiosità. Un’ampia scalinata conduce all’ingresso, dove un ippogrifo sembra fare la guardia. Qui si apre una piccola scaletta che porta alla Loggia Carolina, realizzata in stile orientale. Diverse sono le sale interne che meritano assolutamente una visita. Come ad esempio la Sala Rossa, che un tempo doveva essere lo studio del conte Mattei: una meravigliosa alcova con pareti dipinte ricordano il film Enrico IV di Marco Bellocchio (con Claudia Cardinale), che fu proprio girato in questi spazi.

La Sala dei Novanta, concepita come mausoleo dedicato alla Regina Vittoria, divenne poi una sala da ballo arredata in stile liberty, con una grande vetrata ovale che omaggia Cesare Mattei. Mentre la Sala dell’Oblio, una piccola stanza con decorazioni lignee sul pavimento e sulle pareti, dovrebbe essere appartenuta al figlio adottivo del conte. Dalle sue finestre si può ammirare il Cortile dei Leoni, di chiara ispirazione spagnola (ricorda infatti quello dell’Alhambra di Granada). Al suo centro, spicca una fontana con quattro leoni e un portico ricco di stucchi.

Infine, non resta che ammirare la sala in cui si trova la tomba del conte, un vero e proprio capolavoro monumentale realizzato dalle Ceramiche Minghetti all’inizio del ‘900. Si trova al di sopra dell’altare della Cappella (che unisce l’architettura arabo-islamica a quella medievale italiana), e presenta splendide maioliche che ritraggono astri e costellazioni, oltre ai simboli della fede cattolica, dell’eternità e del sonno. Qui giace, ormai da più di un secolo, il corpo del conte Mattei che, al momento della sua morte, dispose l’esatta composizione delle sue spoglie.

La Rocchetta Mattei
Fonte: iStock
Il soffitto della Cappella, all’interno della Rocchetta Mattei

Come visitare la Rocchetta Mattei

La Rocchetta Mattei è tornata ad aprire al pubblico nel 2015, dopo i lunghi lavori di restauro. Attualmente è visitabile nei giorni indicati nel calendario presente sul sito ufficiale, semplicemente mediante prenotazione che si può effettuare online. Il biglietto d’ingresso costa 10 euro (con possibilità di riduzioni se si è in possesso della Card Cultura), mentre è gratuito per i bambini con meno di 6 anni e costa 5 euro per i bambini dai 6 ai 12 anni e per le persone con disabilità. È inoltre possibile prenotare visite esclusive su appuntamento oppure partecipare agli spettacoli e agli eventi che si tengono periodicamente presso il maniero – che, sempre dietro prenotazione, è disponibile ad ospitare anche cerimonie private in grande stile.