Castello di Cigognola, la storia dell’antico maniero tra torre merlata e vigne

Un capolavoro di architettura, una storia secolare, un fascino unico: è il Castello di Cigognola, riconoscibile per la torre merlata che svetta sulla collina

Pubblicato: 10 Dicembre 2024 16:59

Serena De Filippi

Lifestyle Editor

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Il Castello di Cigognola, che si trova a Cigognola nella provincia di Pavia, è tra gli edifici più belli in Italia, con una storia tutta da scoprire. Siamo in una cornice da sogno, nell’Oltrepò Pavese, proprio sul colle: la posizione del Castello non è di certo casuale, una fortificazione strategica dal punto di vista militare. Oggi la fortezza medievale, dalla storia millenaria, è un luogo magico, tra vigne e arte.

Castello di Cigognola, la storia

Per comprendere la storia del Castello di Cigognola, dobbiamo fare un passo indietro nel tempo, esattamente al XIII secolo, quando è iniziata la sua edificazione. La pianta è estremamente articolata, e l’elemento centrale è indubbiamente la torre merlata, che presenta una base quadrata e merli ghibellini, rivisti nell’Ottocento. Oggi è proprietà privata della famiglia Moratti, oltre che sede di un’azienda vitivinicola: siamo a Cigognola, un comune della provincia di Pavia che conta poco più di 1300 abitanti.

Il castello sovrasta il comune, sorge proprio sul colle: una posizione strategica difensiva. Per la nobiltà pavese, nel corso dei secoli è stato un punto di riferimento, soprattutto durante la corte rinascimentale. La struttura che osserviamo oggi è molto diversa rispetto al passato, ed è bene sottolinearlo, poiché agli inizi del 1800 è stata profondamente modificata dal proprietario Carlo Arnaboldi.

Oggi, osserviamo lo stile neogotico, con quelle merlature ghibelline di cui abbiamo accennato: non solo, le modifiche e la ristrutturazione sono andate avanti per un secolo, fino ad arrivare al 1900. Al suo interno, infatti, sono stati aggiunti degli arredi in stile déco. La storia del Castello di Cigognola è affascinante perché da secoli sovrasta questo luogo immerso nella bellezza dell’Oltrepò Pavese: lì dove il territorio si increspa e diventa collina, ecco la struttura che si erge sulla vallata, custode di stili e di segreti, dichiarato Patrimonio Storico del FAI. Non solo: nel corso dei secoli è sempre stato un punto di riferimento per la vita culturale del territorio, tanto da essersi spesso trasformato in salotto culturale, ospitando diversi intellettuali come Quasimodo e Montale. Oggi, però, il suo presente è fiorente grazie all’azienda vitivinicola.

Lo stile e l’architettura del Castello di Cigognola

Lo abbiamo già anticipato: lo stile e l’architettura del Castello di Cigognola sono piuttosto complesse, ma rivelano la sua anima, il suo scopo. Tanto che l’architettura viene definita labirintica, poiché sono presenti diverse scale e passaggi, come ha spiegato lo stesso Gabriele Moratti. E se la struttura all’esterno è ancora oggi austera, lo stesso non si può dire degli interni. Perché anche se è vero che è stato progettato a scopo difensivo e sono assenti i saloni da ballo dei grandi castelli, quello di Cigognola è stato rinnovato profondamente.

Appartiene alla famiglia Moratti: una dimora di famiglia che è anche castello medievale. Lungo la sua storia, in effetti, è appartenuto a varie famiglie e dinastie, tra cui quella dei Sannazzaro, dei Visconti, degli Arnaboldi-Gazzaniga e ancora dei Brichetto-Arnaboldi, fino a quando è stato acquisito da Gian Marco Moratti nel 1981. La rinascita di questo edificio storico è avvenuta a seguito di un evento complesso: un incendio, proprio nell’ala moderna, che ha distrutto tutto, ma non la zona più antica. Questo gioiello storico e culturale è stato restaurato con grande attenzione: a curare il progetto è stata Letizia Moratti, che aveva scelto Renzo Mongiardino, architetto e scenografo scomparso nel 1998, per far rivivere il maniero dopo l’incendio devastante.

Gli interni del Castello di Cigognola

Abbiamo già detto, in effetti, che l’architettura è di tipo fortificato: sulla Valle di Scuropasso, durante il Medioevo, il castello è stato un importante centro difensivo e di controllo. Dopo il feudalesimo, ecco gli splendori della corte rinascimentale: l’elemento che l’ha sempre contraddistinto è la torre merlata. Ancora oggi è possibile osservare la cinta muraria.

Gli interni del Castello di Cigognola non sono visitabili, ma conosciamo molto delle modifiche che sono state apportate negli ultimi anni, soprattutto del rinnovamento a seguito dell’incendio, in particolare ai tessuti, alle carte da parati ma anche ai decori. Molto è stato realizzato dagli artigiani di San Patrignano. Un cantiere durato anni ha permesso alla struttura di conoscere una nuova era, in cui colori, carte da parati e tessuti sono stati scelti per dare lustro agli ambienti. Gabriele Moratti, in un’intervista a Vogue, aveva parlato della “stanza dei pensieri”, una delle parti del castello a cui è più legato.

Fonte: Ansa
Gli interni del Castello di Cigognola

“Era la stanza dove da piccolo, durante i weekend, mi toccava studiare. E se a nessuno fa piacere trascorrere la domenica tra i libri, figurarsi a me… Ma era anche la stanza in cui potevo viaggiare con la mente, ammirare il panorama oltre la finestra, immaginare un mondo sconfinato”.

Anche se è una residenza privata, in ogni caso, non è detto che non si possa avere la possibilità di visitarlo: vengono talvolta organizzati degli eventi con visita dal FAI (Fondo Ambiente Italiano), dove vengono mostrate alcune delle camere, come la Biblioteca, la Sala del Biliardo o ancora il Salone della Caccia. E si ha persino la possibilità di fare un aperitivo che è curato proprio dalla cantina del Castello di Cigognola. La volontà della famiglia, in ogni caso, è di aprirlo sempre più spesso al pubblico, come ha detto Gabriele: “Non considero il castello come la mia dimora. Per me è un patrimonio della nazione e dell’umanità, di cui sono provvisoriamente custode”.

Le vigne del Castello di Cigognola

Il Castello di Cigognola è oggi molto rinomato proprio per le sue vigne e per l’azienda vitivinicola. “Era il sogno di papà Gian Marco“: è stata Letizia Moratti, insieme al marito Gian Marco, nel 2000, a creare la società agricola Castello di Cerignola. Proprio con lo scopo di valorizzare il Pinot nero. I vigneti sono stati poi affidati al figlio Gabriele Moratti, oltre che a Gian Matteo Baldi, amministratore delegato. In 36 ettari di vigna, i vini che vengono prodotti qui vengono definiti unici. Ma anche irripetibili, proprio con l’obiettivo di connettersi con la natura e di prediligere un tipo di uva pulita e libera dalle sostanze chimiche. Per ironia della sorte, Gabriele Moratti è astemio: “Mio padre era appassionato di vino e con forse un po’ di ironia ha deciso di lasciare in eredità l’azienda vinicola all’unico suo figlio astemio”.

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