Robert Redford
Robert Redford è stato un'icona del cinema internazionale, Premio Oscar alla carriera nel 2002
BIOGRAFIA
Robert Redford ha radici scozzesi e irlandesi e nasce a Santa Monica, in California. Da bambino cresce nel quartiere a forte presenza ispanica della parte occidentale della città. Sua madre, Marta W. Hart - figlia dei texani Archibald Hart e Sallie Pate Green - è casalinga. Il padre, Charles Robert Redford Sr., proviene da una famiglia di origine irlandese: lavora come lattaio e in seguito come contabile ed è profondamente religioso. Robert ha avuto inoltre un fratellastro, William, nato dal secondo matrimonio del padre.
Negli anni Cinquanta il padre trova lavoro come contabile presso la Standard Oil: con il miglioramento delle finanze la famiglia si trasferisce in un quartiere di classe media nella San Fernando Valley.
A scuola, Redford non brilla sui libri, ma si divide tra sport e creatività. Ama narrare, dipingere e pratica con passione nuoto, tennis, baseball e atletica leggera. Queste attività gli procurano grande popolarità tra i compagni e, soprattutto, gli danno un fisico che gli permette di interpretare moltissimi ruoli - tanto da permettergli spesso di evitare l’uso di controfigure.
Grazie a un viaggio al parco nazionale di Yosemite scopre l'amore per la natura, sentimento che poi riemerge in numerose sue pellicole.
Nel 1955 la madre muore di cancro a soli 41 anni. Per allontanarsi da Santa Monica Robert si iscrive all’Università del Colorado grazie a una borsa di studio sportiva, ma vi rimane poco: nel 1956 inizia a lavorare in un cantiere petrolifero e, con i primi risparmi, decise di partire per l’Europa. Fa l’autostop attraverso Germania, Francia, Grecia e Italia con l’idea di diventare pittore o scenografo.
Trascorre un periodo anche a Firenze, ma, non riuscendo a mantenersi, torna a Los Angeles dopo un anno, deluso dall’esperienza bohémien e dal fatto di essersi avvicinato all’alcol.
Nello stesso periodo conosce Lola Van Wagenen, una giovane studentessa dello Utah di 17 anni che viveva vicino a casa sua. La relazione con lei ha un effetto positivo: smette di bere. Nel 1958, dopo averla sposata, si trasferisce a New York per studiare al Pratt Institute, dove si dedica all’arte; in seguito frequenta l’American Academy of Dramatic Arts.
Qui segue corsi di scenografia e recitazione e si rende conto di avere talento come attore. Il suo primo ruolo teatrale fu quello di Creonte, in una messa in scena dell’Antigone.
CARRIERA
- Compie il primo passo verso le scene nel 1958, quando un suo professore gli offre un ruolo a Broadway. Pochi anni dopo, nel 1960, approda in televisione. Compare nella serie antologica Playhouse 90 (nell’episodio In the Presence of Mine Enemies), poi nel western The Deputy, per passare a Perry Mason, Alfred Hitchcock presenta e Ai confini della realtà. Proprio qui recita in Nothing in the Dark, uno degli episodi più amati dal pubblico e, curiosamente, anche da lui stesso.
- La sua avventura sul grande schermo inizia nel 1962 con Caccia di guerra di Denis Sanders, accanto a John Saxon. Tre anni più tardi lo ritroviamo in Situazione disperata ma non seria di Gottfried Reinhardt, insieme ad Alec Guinness.
- Da lì in avanti, una serie di titoli lo porta alla ribalta: Lo strano mondo di Daisy Clover (1965) di Robert Mulligan, dove recita con Natalie Wood e conquista un Golden Globe come miglior attore esordiente; La caccia (1966) di Arthur Penn, con Marlon Brando e Jane Fonda; Questa ragazza è di tutti (1966), che segna la nascita della collaborazione con Sydney Pollack; e A piedi nudi nel parco (1967), ancora con Jane Fonda, dopo aver già interpretato lo stesso ruolo a Broadway.
- Il vero salto di popolarità internazionale arriva nel 1969 con Butch Cassidy di George Roy Hill, in coppia con Paul Newman. Il film è un successo clamoroso, acclamato sia dal pubblico che dalla critica, e sancisce anche l’inizio di una solida amicizia tra i due attori.
- Gli anni Settanta consolidano definitivamente la sua carriera. Nel 1972 interpreta Corvo rosso non avrai il mio scalpo! di Pollack e Il candidato di Michael Ritchie, entrambi accolti positivamente. Ma il 1973 è l’anno della svolta con due pellicole diventate cult: Come eravamo, di nuovo diretto da Pollack e in coppia con Barbra Streisand, e La stangata, che lo vede ancora insieme a Paul Newman sotto la regia di George Roy Hill. Quest’ultimo vince ben sette Oscar, e vale a Redford la sua unica candidatura come miglior attore protagonista.
- Negli anni seguenti arrivarono Il grande Gatsby (1974), I tre giorni del Condor (1975) e Tutti gli uomini del presidente (1976), film dedicato allo scandalo Watergate, in cui recita accanto a Dustin Hoffman. Quest’ultimo ottenne otto nomination agli Oscar. Verso la fine del decennio prende parte anche a Quell’ultimo ponte (1977) di Richard Attenborough e torna a lavorare con Pollack in Il cavaliere elettrico (1979), che però non ottiene il successo sperato.
- Negli anni Ottanta Redford decide di passare dietro la macchina da presa. Il suo debutto da regista arriva con Gente comune (1980), un film che ottiene ottimi risultati sia di critica che di pubblico e gli regala l’Oscar come miglior regista. Continua poi con Milagro (1988), una pellicola legata al suo amore per la natura, anche se non è stato un successo commerciale.
- Nel 1992 firma In mezzo scorre il fiume, un racconto intenso sul rapporto tra padri e figli, tema molto caro all’attore. Due anni dopo esce Quiz Show, che pur non avendo sbancato al botteghino, riceve recensioni positive e gli valse la seconda nomination all’Oscar come regista.
- Parallelamente, continua a recitare: nel 1993 è protagonista di Proposta indecente al fianco di Demi Moore e Woody Harrelson. Nel 1998 dirige L’uomo che sussurrava ai cavalli, tratto dal romanzo di Nicholas Evans, e in seguito gira La leggenda di Bagger Vance (2000), Leoni per agnelli (2007), The Conspirator (2010) e La regola del silenzio (2012).
- Negli anni Duemila torna anche sul grande schermo con ruoli più inaspettati, come quello del villain Alexander Pierce in Captain America: The Winter Soldier (2014), parte che riprende cinque anni più tardi in Avengers: Endgame.
- Nel novembre 2016 Redford annuncia la sua intenzione di ritirarsi dalla recitazione. Prima di dire addio, conclude con due film: Le nostre anime di notte (2017), che lo riunisce con Jane Fonda a quasi quarant’anni dall’ultima collaborazione, e Old Man & the Gun (2018). Alla Mostra del Cinema di Venezia, lui e la Fonda ricevono insieme il Leone d’oro alla carriera. Il 7 agosto 2018 ufficializza il suo ritiro definitivo dalle scene.
- Nel 2011 esce un’audiobiografia di Michael Feeney Callan e Mark Deakins, mentre nel 2012 è pubblicata in Inghilterra la versione completa del libro scritto da Callan. L’edizione francese del 2022, recensita da Madame Figaro, racconta Redford come un ragazzo ribelle, proveniente da una famiglia modesta, che riusce a trasformarsi in un artista affermato. Un percorso fragile e incerto, che la giornalista paragona a quello di Patti Smith in Just Kids.
VITA PRIVATA
Nel 1958, ancora giovanissimo, Redford sposa Lola Van Wagenen, studentessa originaria dello Utah. Dal loro matrimonio nascono quattro figli: Scott (1959), che purtroppo muore a soli due mesi di vita per la sindrome della morte improvvisa infantile; Shauna (1960), che intraprende la carriera artistica come pittrice; David James, conosciuto come Jamie (1962-2020), regista e attivista ambientale; e infine Amy (1970), che ha seguito le orme del padre nel mondo del cinema, diventando attrice, regista e produttrice.
Il legame con Lola dura circa 27 anni, ma nel 1985 la coppia decide di divorziare.
Qualche anno dopo, nel 1996, Redford incontra la pittrice tedesca Sibylle Szaggars, con cui inizia una lunga relazione. I due si sposano nel luglio 2009 ad Amburgo, in Germania, coronando una storia d’amore discreta e lontana dai riflettori.
Oltre al ruolo di marito e padre, Redford è stato anche nonno: i suoi figli gli hanno regalato diversi nipoti, a cui è sempre stato molto legato.
Un altro aspetto centrale della sua vita privata è il rapporto con la natura. L’amore per gli spazi aperti e l’ambiente non è mai stato solo un tema nei suoi film, ma una vera e propria filosofia di vita. Non a caso, nel 1981 fonda il Sundance Institute, un progetto dedicato a sostenere i giovani cineasti indipendenti, che prende il nome dal suo personaggio in Butch Cassidy and the Sundance Kid. Nel tempo, il Sundance Film Festival è diventato uno degli appuntamenti più importanti per il cinema indipendente mondiale. Da questo progetto, provengono alcuni nomi importantissimi del cinema internazionale quali Quentin Tarantino, Kevin Smith, Robert Rodriguez, Jim Jarmusch, Darren Aronofsky, Christopher Nolan e James Wan.
Robert Redford si è spento serenamente nel sonno il 16 settembre 2025, mentre si trovava nella sua casa nello Utah.
ATTIVISMO
L’attivismo ha sempre occupato un posto importante nella vita di Robert Redford, ben oltre il cinema. Già nel 1977 pubblica il libro The Outlaw Trail, una denuncia appassionata contro l’espansione americana verso Ovest e i danni che questa portava agli spazi naturali. Poco dopo, si schiera contro la costruzione di una centrale elettrica nello Utah, riuscendo a fermare il progetto: una delle sue prime grandi vittorie in campo ambientale.
Negli anni, il suo impegno non si è mai fermato. Nel 2013 presta il proprio volto a una campagna televisiva del Natural Resources Defense Council, rivolta direttamente all’allora presidente Barack Obama, con la richiesta di adottare misure concrete per ridurre le emissioni di gas serra. Nello stesso periodo, continua a far sentire la sua voce anche attraverso il suo blog sull’Huffington Post, dove affronta più volte il tema del cambiamento climatico.
La sua attenzione, però, non si è limitata alla terra ferma: Redford è stato membro del comitato consultivo di Sea Shepherd, l’organizzazione internazionale che difende la fauna marina, e ha prodotto la serie documentaria Ocean Warriors. In questo progetto ha mostrato le battaglie portate avanti da Sea Shepherd e da altre associazioni per combattere la pesca illegale e proteggere gli oceani.
FILMOGRAFIA
Cinema
- In punta di piedi (Tall Story) regia di Joshua Logan (1960) - non accreditato
- Caccia di guerra (War Hunt), regia di Denis Sanders (1962)
- Situazione disperata ma non seria (Situation Hopeless... But Not Serious), regia di Gottfried Reinhardt (1965)
- Lo strano mondo di Daisy Clover (Inside Daisy Clover), regia di Robert Mulligan (1965)
- La caccia (The Chase), regia di Arthur Penn (1966)
- Questa ragazza è di tutti (This Property Is Condemned), regia di Sydney Pollack (1966)
- A piedi nudi nel parco (Barefoot in the Park), regia di Gene Saks (1967)
- Butch Cassidy (Butch Cassidy and the Sundance Kid), regia di George Roy Hill (1969)
- Ucciderò Willie Kid (Tell Them Willie Boy Is Here), regia di Abraham Polonsky (1969)
- Gli spericolati (Downhill Racer), regia di Michael Ritchie (1969)
- Lo spavaldo (Little Fauss and Big Halsy), regia di Sidney J. Furie (1970)
- La pietra che scotta (The Hot Rock), regia di Peter Yates (1972)
- Il candidato (The Candidate), regia di Michael Ritchie (1972)
- Corvo rosso non avrai il mio scalpo! (Jeremiah Johnson), regia di Sydney Pollack (1972)
- Come eravamo (The Way We Were), regia di Sydney Pollack (1973)
- La stangata (The Sting), regia di George Roy Hill (1973)
- Il grande Gatsby (The Great Gatsby), regia di Jack Clayton (1974)
- Il temerario (The Great Waldo Pepper), regia di George Roy Hill (1975)
- I tre giorni del Condor (Three Days of the Condor), regia di Sydney Pollack (1975)
- Tutti gli uomini del presidente (All the President's Men), regia di Alan J. Pakula (1976)
- Quell'ultimo ponte (A Bridge Too Far), regia di Richard Attenborough (1977)
- Il cavaliere elettrico (The Electric Horseman), regia di Sydney Pollack (1979)
- Brubaker, regia di Stuart Rosenberg (1980)
- Il migliore (The Natural), regia di Barry Levinson (1984)
- La mia Africa (Out of Africa), regia di Sydney Pollack (1985)
- Pericolosamente insieme (Legal Eagles), regia di Ivan Reitman (1986)
- Havana, regia di Sydney Pollack (1990)
- I signori della truffa (Sneakers), regia di Phil Alden Robinson (1992)
- Proposta indecente (Indecent Proposal), regia di Adrian Lyne (1993)
- Qualcosa di personale (Up Close & Personal), regia di Jon Avnet (1996)
- L'uomo che sussurrava ai cavalli (The Horse Whisperer), regia di Robert Redford (1998)
- Il castello (The Last Castle), regia di Rod Lurie (2001)
- Spy Game, regia di Tony Scott (2001)
- In ostaggio (The Clearing), regia di Pieter Jan Brugge (2004)
- Il vento del perdono (An Unfinished Life), regia di Lasse Hallström (2005)
- Leoni per agnelli (Lions for Lambs), regia di Robert Redford (2007)
- La regola del silenzio - The Company You Keep (The Company You Keep), regia di Robert Redford (2012)
- All Is Lost - Tutto è perduto (All Is Lost), regia di J.C. Chandor (2013)
- Captain America: The Winter Soldier, regia di Anthony e Joe Russo (2014)
- A spasso nel bosco (A Walk in the Woods), regia di Ken Kwapis (2015)
- Truth - Il prezzo della verità (Truth), regia di James Vanderbilt (2015)
- Il drago invisibile (Pete's Dragon), regia di David Lowery (2016)
- La scoperta (The Discovery), regia di Charlie McDowell (2017)
- Le nostre anime di notte (Our Souls at Night), regia di Ritesh Batra (2017)
- Old Man & the Gun (The Old Man & the Gun), regia di David Lowery (2018)
- Avengers: Endgame, regia di Anthony e Joe Russo (2019) - cameo
Televisione
- Captain Brassbound's Conversion – film TV (1960)
- The Iceman Cometh – film TV (1960)
- Maverick – serie TV, episodio 3x23 (1960)
- Rescue 8 – serie TV, episodio 2x28 (1960)
- Alfred Hitchcock presenta (Alfred Hitchcock Presents) – serie TV, episodio 7x11 (1961)
- The New Breed – serie TV, episodio 1x11 (1961)
- The Americans – serie TV, episodio 1x16 (1961)
- Whispering Smith – serie TV, episodio 1x02 (1961)
- Bus Stop – serie TV, episodio 1x04 (1961)
- L'ora di Hitchcock (The Alfred Hitchcock Hour) – serie TV, episodi 1x01-1x18 (1962-1963)
- Ai confini della realtà (The Twilight Zone) – serie TV, episodio 3x16 (1962)
- Gli intoccabili (The Untouchbles) – serie TV, episodio 4x15 (1963)
- Il virginiano (The Virginian) – serie TV, episodio 2x05 (1963)
- The Dick Powell Show – serie TV, episodio 2x28 (1963)
- La parola alla difesa (The Defenders) – serie TV, episodio 4x10 (1964)
Regista
- Gente comune (Ordinary People) (1980)
- Milagro (The Milagro Beanfield War) (1988)
- In mezzo scorre il fiume (A River Runs Through It) (1992)
- Quiz Show (1994)
- L'uomo che sussurrava ai cavalli (The Horse Whisperer) (1998)
- La leggenda di Bagger Vance (The Legend of Bagger Vance) (2000)
- Leoni per agnelli (Lions for Lambs) (2007)
- The Conspirator (2010)
- La regola del silenzio - The Company You Keep (The Company You Keep) (2012)
Produttore
- A spasso nel bosco (A Walk in the Woods), regia di Ken Kwapis (2015)
- Le verità sospese (The Adderall Diaries), regia di Pamela Romanowsky (2015)
- La storia del West (The American West), regia di John Ealer – documentario, 8 episodi (2016)
- Le nostre anime di notte (Our Souls at Night), regia di Ritesh Batra (2017)
- Old Man & the Gun, regia di David Lowery (2018)
- The Mustang, regia di Laure de Clermont-Tonnerre (2019)
- The fight for america’s public lands - film di Patagonia films (2020)
- Dark Winds – serie TV, 14 episodi (2022-2025)
PREMI E RICONOSCIMENTI
Premio Oscar
- 1974 – Candidatura al miglior attore protagonista per La stangata
- 1981 – Miglior regista per Gente comune
- 1995 – Candidatura al miglior film per Quiz Show
- 1995 – Candidatura al miglior regista per Quiz Show
- 2002 – Oscar alla carriera
Golden Globe
- 1966 – Golden Globe per il miglior attore debuttante per Lo strano mondo di Daisy Clover
- 1975 – Henrietta Award
- 1977 – Henrietta Award
- 1978 – Henrietta Award
- 1981 – Golden Globe per il miglior regista per Gente comune
- 1993 – Candidatura al miglior regista per In mezzo scorre il fiume
- 1994 – Golden Globe alla carriera
- 1995 – Candidatura al miglior regista per Quiz Show
- 1999 – Candidatura al miglior regista per L'uomo che sussurrava ai cavalli
- 2014 – Candidatura al miglior attore in un film drammatico per All Is Lost - Tutto è perduto
- 2019 – Candidatura al miglior attore in un film commedia o musicale per Old Man & the Gun
BAFTA
- 1971 – Miglior attore protagonista per Butch Cassidy, Gli spericolati e Ucciderò Willie Kid
David di Donatello
- 1974 – Miglior attore straniero per La stangata (ex aequo con Al Pacino per Serpico)
- 1986 – Candidatura al miglior attore straniero per La mia Africa
Mostra internazionale d'arte cinematografica
- 2017 – Leone d'oro alla carriera
FAQ e Curiosità su Robert Redford
Che malattia ha avuto Robert Redford?
Nella biografia pubblicata nel 2011, aveva raccontato di aver sofferto di poliomielite.
Qual è stato l'ultimo film di Robert Redford?
L'ultimo film per il cinema di Robert Redford è stato Avengers: Endgame, dove ha interpretato un cameo nel 2019.
Quanti figli ha perso Robert Redford?
Nel 1959, ha perso il primo figlio Scott Anthony, scomparso a soli due mesi di vita. Nel 2020 ha invece detto addio a David James, venuto a mancare per un tumore.