Utero, infertilità e malformazioni uterine

L’utero è un organo fondamentale per il benessere della donna e per la riproduzione. Le malformazioni dell'utero possono essere un fattore determinante di infertilità.

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Federico Beretta

Medico chirurgo

Medico Chirurgo abilitato, da anni collabora con diversi magazine online e si occupa di divulgazione medico/scientifica.

Pubblicato: 21 Maggio 2024 12:18

Utero: la sua conformazione

L’utero è un organo muscolare cavo che fa parte dell’apparato riproduttivo femminile insieme alle ovaie, alle tube di Falloppio, alla vagina e alla vulva. È responsabile dell’accoglienza dell’ovulo fecondato, del suo sviluppo e dell’espulsione del feto alla fine della gravidanza.

La forma dell’utero assomiglia a un cono con la punta rivolta verso il basso. Nelle donne senza figli, le dimensioni medie dell’utero sono di circa 6-7 centimetri di lunghezza, 3-4 centimetri di larghezza e uno spessore di 2-3 centimetri, con un peso di circa 50 grammi. Tuttavia, queste dimensioni possono variare notevolmente nelle donne che hanno avuto più figli.

L’interno dell’utero è rivestito da una mucosa chiamata endometrio, che fornisce nutrimento all’embrione prima dell’impianto. La muscolatura uterina, chiamata miometrio, è spessa e consistente, e le sue contrazioni sono fondamentali per l’espulsione del feto durante il parto.

L’utero può essere idealmente diviso in due parti:

  • Il corpo uterino, più largo, che si estende verso l’alto e ospita le tube di Falloppio.
  • Il collo dell’utero, più stretto, che si inserisce nella vagina.

Durante la gravidanza, l’utero subisce notevoli cambiamenti per adattarsi alla crescita del feto. In particolare, il collo dell’utero si dilata per consentire il passaggio del bambino durante il travaglio.

L’utero dunque svolge tre importanti funzioni: accoglie l’ovulo fecondato dopo il concepimento, fornisce un ambiente protetto per lo sviluppo dell’embrione e contribuisce all’espulsione del feto al momento del parto.

Infertilità: cos’è e da cosa deriva

L’infertilità è comunemente definita come l’incapacità di concepire una gravidanza dopo un anno di rapporti sessuali non protetti. Tuttavia, la maggior parte delle coppie concepisce entro un anno o poco più. Per ottimizzare le probabilità di concepimento, è consigliabile avere rapporti sessuali frequenti nei giorni che precedono l’ovulazione, che di solito avviene circa a metà del ciclo mestruale.

Due metodi comuni per stimare l’ovulazione sono i kit di previsione dell’ovulazione domestici e la misurazione della temperatura basale. I kit rilevano l’aumento dell’ormone luteinizzante nelle urine, che avviene poco prima dell’ovulazione. La misurazione della temperatura basale coinvolge il monitoraggio quotidiano della temperatura corporea a riposo.

L’infertilità può derivare da problemi dell’uomo, della donna o di entrambi. Le cause comuni includono problemi dello sperma, anomalie dell’anatomia dell’apparato riproduttore maschile e femminile (come le malformazioni uterine), problemi di ovulazione e problemi del muco cervicale. L’età può influenzare significativamente la fertilità, con una diminuzione delle probabilità di concepimento dopo i 35 anni.

La diagnosi di infertilità coinvolge una valutazione completa di entrambi i partner e può essere effettuata dopo almeno un anno di tentativi di gravidanza. Tuttavia, la valutazione può essere anticipata in alcune situazioni, come l’età avanzata della donna o problemi di salute precedenti.

E’ possibile che sia presente anche una particolare forma di infertilità definita “infertilità inspiegata”. In questo caso non vi è una causa evidente di infertilità sia nell’uomo sia nella donna, nonostante gli spermatozoi e gli ovuli siano normali, così come le altre funzioni riproduttive.

Il trattamento dell’infertilità può includere la correzione delle cause sottostanti, l’assunzione di farmaci per la fertilità e le tecniche di procreazione assistita come l‘inseminazione intrauterina e la fecondazione in vitro. Questi trattamenti possono essere stressanti e possono influenzare emotivamente entrambi i partner.

La consulenza e il supporto psicologico sono importanti durante il percorso di trattamento dell’infertilità e possono aiutare a gestire lo stress e i sentimenti associati. In alcuni casi, potrebbe essere necessario considerare alternative come l’adozione.

È importante che entrambi i partner siano coinvolti nel processo decisionale e siano consapevoli delle opzioni disponibili, compresi i potenziali rischi e benefici dei diversi trattamenti. La comunicazione aperta e il sostegno reciproco possono aiutare a superare le sfide che l’infertilità può presentare alla coppia.

Malformazioni uterine: cosa sono e come si collegano all’infertilità

Le malformazioni uterine sono difetti congeniti dell’apparato genitale femminile che si originano durante lo sviluppo embrionale. Durante il primo mese di gravidanza, l’utero e la vagina del feto si sviluppano da strutture chiamate “dotti di Muller”. Queste strutture tendono a unirsi per formare una vagina e una cavità uterina. Tuttavia, se la fusione avviene in modo anomalo, possono verificarsi malformazioni uterine di vario tipo.

Queste malformazioni possono essere presenti fin dalla nascita e spesso non causano problemi significativi. Tuttavia, in alcuni casi, possono essere associate all’infertilità e alla poliabortività.

In passato, le malformazioni uterine erano spesso scoperte solo incidentalmente o quando causavano problemi evidenti. Tuttavia, grazie all’avanzamento delle tecniche diagnostiche, come l’ecografia transvaginale e tridimensionale, è stato evidenziato un aumento della loro incidenza, specialmente in relazione all’infertilità.

Le tecniche diagnostiche precedenti, come la isterosalpingografia o l’isteroscopia, erano meno precise ed efficaci rispetto alle moderne ecografie. In passato, la correzione chirurgica delle malformazioni uterine richiedeva interventi invasivi attraverso l’addome. Tuttavia, grazie alla tecnologia attuale, è possibile correggere molti difetti dell’apparato genitale femminile in modo mini-invasivo tramite l’accesso isteroscopico, riducendo al minimo l’impatto chirurgico.

Per questo motivo, oggi è consigliabile sottoporsi a un esame completo dell’apparato genitale femminile, comprese ecografie tridimensionali, per valutare le possibilità di concepimento e gestire eventuali problemi in modo precoce e mirato.

Le principali malformazioni che possono interessare l’utero comprendono:

  • Utero dismorfico o infantile: esternamente l’utero ha una conformazione normale ma all’interno la cavità risulta alterata.
  • Utero settato: può essere parziale o completa. All’interno della cavità uterina è presente un setto, composto da muscolatura e endometrio, che la divide in due.
  • Utero bicorpo: può essere parziale, completo o bicorpo settato. Il corpo uterino esterno è alterato e la fusione è avvenuta solo parzialmente. Nella situazione completa è possibile riconoscere due cavità uterine.
  • Emiutero: una sola parte, delle due, che compongono l’utero si è sviluppata completamente. L’altra può essere abbozzata o assente.

Fonti bibliografiche: