Astenia: significato, malattie associate e sintomi

Conosci l’astenia? Scopri come si manifesta e quali sono le patologie a cui può essere associata

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Federico Beretta

Medico chirurgo

Medico Chirurgo abilitato, da anni collabora con diversi magazine online e si occupa di divulgazione medico/scientifica.

Ci sono momenti in cui capita di sentirsi privi di forze e di accusare una sensazione di affaticamento generale. Questa condizione porta il nome di astenia e può colpire indistintamente uomini e donne. Può manifestarsi a tutte le età e risulta essere parafisiologica nei soggetti anziani, a causa dell’indebolimento muscolare.

Frequentemente questa condizione non deve destare particolare preoccupazione poiché tende a risolversi in un arco temporale piuttosto breve. Qualora dovesse protrarsi nel tempo, è bene indagare in modo approfondito lo stato di salute generale del paziente per verificare che non siano presenti patologie mediche concomitanti.

Cosa si intende per astenia?

Il termine astenia deriva dal greco asténeia “debolezza”, ed è composto da “alfa privativa” + sténos “forza”; dunque, il suo significato letterale è “assenza di forza”. Si riferisce, infatti, a una sensazione generale di mancanza di energia che può interessare l’intero organismo o solo alcune parti del corpo.

L’astenia può essere acuta o cronica. Si definisce tale se perdura per oltre 6 mesi. In alcuni casi, può essere considerata una condizione patologica – anche invalidante – perché può rallentare o impedire lo svolgimento delle attività giornaliere.

Cause dell’astenia

L’astenia può essere attribuita a diverse cause come:

  • un periodo di sovraffaticamento fisico e mentale;
  • l’azione di un virus, come quello influenzale;
  • un allenamento sportivo intenso;
  • fasi fisiologiche della vita della donna, come la gravidanza (specie nel primo trimestre) e la menopausa;
  • un evento “stressante”, tra cui un lutto, la fine di una relazione, un licenziamento, ma anche un colloquio di lavoro, un progetto lavorativo importante, l’organizzazione di un matrimonio;
  • abitudini poco salutari, come una dieta sregolata e uno stile di vita prevalentemente sedentario. Infatti, la mancanza di attività fisica regolare contribuisce alla riduzione della massa muscolare e predispone alla sensazione di non avere energie sufficienti per svolgere le azioni della vita quotidiana. Un’alimentazione trascurata, che predilige pasti veloci e scarsamente nutrienti, ricchi di grassi trans e zuccheri raffinati, non fornisce all’organismo i composti necessari al suo sostentamento.

D’altro canto, l’astenia può essere causata anche dall’assunzione di determinati farmaci, come alcuni antidepressivi o i chemioterapici, dal momento che questi includono – tra gli effetti collaterali – la debolezza e l’affaticamento.

Malattie associate all’astenia

L’astenia può essere causata anche da alcune condizioni sistemiche, tra cui:

Con l’avanzare dell’età l’organismo va incontro ad un invecchiamento fisico fisiologico caratterizzato spesso da sarcopenia, ovvero una graduale perdita del tono muscolare. Quest’ultima può, a sua volta, portare alla comparsa di manifestazioni cliniche quali artriti ed altre patologie a carico dell’apparato muscolo scheletrico che possono accompagnarsi all’astenia.

Sintomi dell’astenia

Il principale sintomo dell’astenia è la stanchezza, che non migliora con il riposo. Può essere localizzata ad uno specifico segmento corporeo oppure estendersi a tutto il corpo. Nel primo caso il soggetto avverte la necessità di fare uno sforzo più grande del solito per muovere, ad esempio, gli arti superiori o inferiori. A questo sintomo possono essere associati anche crampi, spasmi e contrazioni muscolari.

Alla debolezza di tutto il corpo possono associarsi altri segni come:

  • malessere;
  • febbre;
  • difficoltà a compiere le azioni quotidiane;
  • instabilità.

Ci sono poi alcuni segnali, più gravi, che devono spingerci a contattare un medico il prima possibile. Non sono infatti da sottovalutare:

  • la difficoltà nel parlare;
  • la sensazione di vertigini;
  • un senso di confusione;
  • un dolore all’altezza del petto;
  • respirare o vedere con difficoltà o in modo diverso dal solito.

Diagnosi dell’astenia

In virtù dei sintomi che, come abbiamo visto, sono riconducibili a diverse cause, lo specialista porrà una serie di domande riguardanti la storia clinica del paziente e la sintomatologia ed effettuerà un esame obiettivo. Valuterà dunque la tipologia dei sintomi accusati, da quanto tempo questi si manifestano, se il paziente ha difficoltà nello svolgimento di semplici azioni quotidiane (come alzarsi dalla sedia o lavarsi i denti), qual è il suo stile di vita e se sta vivendo un periodo di stress particolarmente intenso. Potrebbe inoltre indagare sul carattere evolutivo della sintomatologia, valutando se questa è in fase di peggioramento o se risulta essere stabile da tempo. Un’accurata anamnesi farmacologica è fondamentale per escludere l’eventuale presenza di farmaci che possano indurre astenia.

In aggiunta, potrebbe essere richiesto di eseguire alcuni esami per escludere l’eventuale presenza di una o più patologie. Nello specifico, alcune di queste indagini sono:

  • un prelievo ematico, per verificare la presenza di infezioni o di squilibri a livello ormonale;
  • un esame delle urine, per valutare la presenza di possibili infezioni;
  • in un secondo momento, potrebbe essere richiesto di eseguire esami di radiodiagnostica come ecografie, radiografie, TC o risonanze magnetiche. Queste indagini fanno parte del percorso diagnostico nel caso in cui gli esami di primo livello abbiano posto il dubbio della presenza di una patologia specifica.

Trattamento dell’astenia

Il trattamento dell’astenia varia a seconda della causa scatenante. Quando è provocata da infezioni, in generale, si risolve in poco tempo dopo aver seguito una terapia specifica, come, ad esempio, una terapia antibiotica. Se l’astenia dipende, invece, da carenze nutrizionali, il medico valuterà una terapia integrativa.

Qualora questa condizione dovesse essere correlata a condizioni di salute specifiche, come problemi legati al funzionamento della tiroide, anemia o diabete, lo specialista indicherà un trattamento personalizzato che potrebbe anche comprendere l’assunzione di farmaci.
Diversamente, malattie croniche come la sclerosi multipla, richiedono un percorso terapeutico continuo nel tempo, volto al mantenimento di un buon livello della qualità di vita del paziente.

Prevenzione dell’astenia

In un certo senso è possibile prevenire l’astenia e ridurre il possibile rischio di andare incontro allo sviluppo di malattie croniche che possono causarla, mantenendo nel tempo uno stile di vita all’insegna delle buone abitudini alimentari e comportamentali. Nello specifico, è bene:

  • smettere di fumare, avendo cura di farlo in modo progressivo e preferibilmente sotto controllo medico;
  • praticare uno sport e mantenersi attivi fisicamente, anche solo facendo delle passeggiate all’aria aperta tutti i giorni: in questo modo la muscolatura manterrà la sua tonicità e forza;
  • tenere sotto controllo (per quanto possibile) lo stress, evitando situazioni che possano alzarne i livelli;
  • dormire bene e a sufficienza (in media 7-8 ore). Al contrario, una scarsa igiene del sonno provoca sonnolenza, stanchezza, irritabilità e difficoltà di concentrazione, anche sul posto di lavoro. Piuttosto, è buona norma creare un ambiente che favorisca il sonno, assicurandosi, ad esempio, una corretta temperatura media nella stanza e un buon isolamento luminoso per evitare che la luce del mattino causi un risveglio anticipato. infine, è preferibile non praticare sport poco prima di andare a letto e non utilizzare dispositivi con schermo retroilluminato, ma optare per attività rilassanti, come un buon bagno caldo;
  • limitare l’assunzione di alcolici;
  • evitare il consumo di bevande a base di caffeina prima di andare a dormire perché alterano la qualità del sonno. Diversamente, si potrebbe optare per una tisana o un infuso che lo concili;
  • seguire un’alimentazione equilibrata con il giusto apporto di micro e macronutrienti, necessari per il buon funzionamento di ciascun apparato. È bene fare pasti regolari e consumare snack a base di frutta fresca/secca o yogurt, così da non arrivare troppo affamati ai pasti principali;
  • bere molto per mantenersi idratati;
  • chiedere aiuto se si è carichi di lavoro. Gestire i propri impegni personali e professionali in modo da non sentirsi “sovraccaricati”, favorisce il benessere mentale e allontana lo stress, permettendo di sentirci meno stanchi. Nel caso in cui si senta il bisogno di ricevere aiuto, è bene rivolgersi a professionisti qualificati, come gli psicoterapeuti, che possano impostare un percorso mirato.
  • dedicarsi ad attività coinvolgenti e divertenti al di fuori del lavoro, come possono esserlo gli hobby;
  • perdere peso, quando necessario. Non è opportuno seguire diete fai-da-te come quelle che, ad esempio, escludono del tutto (o quasi) il consumo di alcuni alimenti. In tal caso il consiglio è di parlarne con un professionista del settore per valutare eventuali integrazioni di nutrienti.

In conclusione, l’astenia è una condizione che può essere associata a patologie acute (come infezioni virali), ad uno stile di vita sregolato o a periodi stressanti. In determinati casi, può correlarsi a patologie sistemiche più importanti. Inoltre, può essere parafisiologica con l’invecchiamento, a causa della riduzione del tono muscolare che avviene con l’aumentare dell’età. È bene non sottovalutare i sintomi accusati, in particolare se la stanchezza e l’affaticamento tendono a persistere o peggiorare nel tempo e rivolgersi tempestivamente al proprio medico di fiducia.

Fonti bibliografiche