Chi ha visto la pluripremiata serie “The Big Bang Theory” su Neflix ricorda il personaggio di Lucy, talmente timida che, quando si sente a disagio con le persone, corre a chiudersi a chiave in bagno fuggendo poi dalla finestra. Ecco, noi timide siamo così. Compiamo gesti paradossali e al limite dell’autolesionismo pur di non esporci al confronto con gli altri. Abbiamo sempre il timore di sbagliare, di essere rifiutate, giudicate, deluse, derise: esperienze che feriscono e contribuiscono a demolire l’autostima e la fiducia nel mondo. La timidezza genera paura di osare, di buttarsi, di farsi valere. Ma così facendo ci perdiamo il meglio! La vita è uno scrigno di tesori, emozioni e soddisfazioni tutte da scoprire e da gustare: cerchiamo quindi di mandare la timidezza in soffitta e di provare a giocare alla pari con chi abbiamo davanti.
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Giù dalla torre
A volte noi timide ci sentiamo isolate su una torre circondata da un fossato pieno di squali. Stiamo quassù e la sola idea di scendere ci fa girare a testa. Sotto, ci sono tutti quelli pronti a giudicarci, a farci a pezzi, a ridere di noi. Ma la verità è che agli squali del fossato – ovvero alle persone – importa ben poco di noi. Sono tutti occupati a pensare a loro stessi, concentrati sulle loro vite. Il loro reale interesse nei nostri confronti è pari a quello di un criceto verso un monopattino: nullo. Quindi coraggio! Avventuriamoci giù dalla torre, ma un passetto per volta. Salutiamo un conoscente, scambiamo due parole con un negoziante, proponiamo un film da vedere agli amici. Potremo scoprire che quelli che ci sembravano squali sono degli innocui pesciolini molto simpatici.
Il giusto valore
Di solito noi timide non ci sentiamo all’altezza di niente e non siamo sicure delle nostre capacità. Vogliamo piacere agli altri ma abbiamo paura di non riuscirci. E abbiamo la perversa convinzione di dover sembrare “di più”, mentre invece ci sentiamo “non abbastanza”. Invece siamo perfette così come siamo. Impegniamoci a dare il giusto valore a noi stesse: non siamo delle superstar, ok, ma abbiamo i nostri talenti e i nostri pregi. Liberiamo la nostra personalità senza imprigionarla nella rete dei dubbi e delle paure, che la soffocano e la penalizzano. Basta solo volersi un po’ più di bene.
La gentilezza conta
La timidezza ci spinge ad essere poco gentili con noi stesse. In ansia per un incontro con un ragazzo, in soggezione con un professore o un capo, a disagio in una festa o in una riunione, viviamo col fiato corto e una logorante apprensione. Iniziamo a praticare la gentilezza verso di noi, rovesciando i cattivi giudizi che ci diamo in apprezzamento e soddisfazione. Se siamo noi per prime a criticarci e a giudicarci, figuriamoci cosa faranno gli altri! Cerchiamo invece di essere indulgenti e tolleranti verso noi stesse, senza però diventare presuntuose o spocchiose: questo sì che ci metterebbe in cattiva luce con gi altri!
Scivolare!
Ovvero, impariamo l’arte di lasciarci scivolare addosso critiche stupide e commenti inutili. Sorridiamo e voliamo alto. Ma sviluppiamo anche il talento di scivolare nelle situazioni, cioè entrare in un contesto “critico” in maniera rilassata e serena. Pensiamo a come i surfisti scivolano su onde di 12 metri, eleganti e sicuri di sé. Ispiriamoci a loro: l’onda può anche travolgerli ma loro sanno come uscirne. Ovvero: anche se faremo una figuraccia, torneremo a galla!
Ridere fa la differenza
Proviamoci: invece di sprofondare nella vergogna per un errore che abbiano fatto, impariamo a riderci su. L’ironia aiuta a ridimensionare gli eventi e dar loro la giusta importanza. Questo non significa sottovalutare ciò che ci accade, ma depotenziarlo dal carico di negatività. Lo dice anche Angelina Mango: “Non ci resta che rrridere…”.
Sentirsi importanti
Che altro ci occorre? Qualcosa che ci appassioni e ci coinvolga, ci faccia sentire utili e importanti, ci trasmetta gioia ed energia. Un corso di teatro, per esempio, può divertirci ed aiutarci a diventare più estroverse e meno impacciate. Oppure un seminario di scrittura creativa, per imparare a mettere su un file le nostre emozioni e le nostre storie, Ma anche dedicarci al volontariato può cambiare il nostro atteggiamento, mostrandoci quali siano le vere priorità nella vita. C’è poco da essere timide quando vogliamo aiutare chi non ha niente, impegnarci per l’ambiente, proteggere gli animali, assistere chi soffre. Questo può farci capire quanto possiamo essere importanti per il mondo, anche se siamo piccole, timide, goffe ragazze qualsiasi.
Il fascino delle timide
Già. I maschi adorano le ragazze timide. Una tipa intraprendente e self-confident fa sicuramente molte conquiste, ma una timida che arrossisce un po’ impacciata ne fa altrettanto. Timidezza fa rima con tenerezza e cattura i cuori più puri e sensibili. Quindi è legittimo cercare di essere meno timide se questo ci provoca imbarazzo e malumore. Ma teniamoci un po’ di questa caratteristica che, nei giusti contesti, ci rende deliziosamente irresistibili!
Se la timidezza interferisce troppo con la nostra vita quotidiana, consideriamo la possibilità di rivolgerci ad una psicoterapeuta che può aiutarci a sviluppare le nostre attitudini sociali e a gestire l’ansia.