Economista e abile stratega, dotata di carisma e fascino, al fianco del marito incarcerato fino alla fine: Yulia Navalnaya è una figura centrale della politica russa. Non è solo la moglie di Aleksej Navalny, principale oppositore di Vladimir Putin, morto il 16 febbraio in carcere, ma è soprattutto il punto di riferimento di chi si oppone all’attuale governo. Qualcuno l’ha definita “la first lady dell’opposizione”, e non sono in pochi ad aver sperato, dopo l’incarcerazione di Navalny, nella sua presa di controllo come guida dell’opposizione e della Fondazione Anti-corruzione (FBK). L’ultima dedica di Aleksey alla moglie risale ad appena due giorni prima della sua morte. Per il giorno di San Valentino aveva scritto sui social: “Tesoro, con te tutto è come in una canzone: tra noi ci sono città, luci di aeroporti, tempeste di neve blu e migliaia di chilometri. Ma sento che sei vicina… ogni secondo e ti amo sempre di più”.
Chi è Yulia Navalnaja, moglie di Aleksej Navalny
Yulia Navalnaja è nata a Mosca il 24 luglio del 1976. Il padre, Boris Alexandrovich Abrosimov, morto nel 1996, era uno scienziato, mentre la madre lavorava per il Ministero dell’Energia. Quando aveva cinque anni i due divorziarono e la bimba assistette alle seconde nozze della madre con un dipendente del Comitato di pianificazione statale dell’URSS. Nel 2020, il giornalista Oleg Kashin ha affermato che il padre di Yulia è Boris Borisovich Abrosimov, segretario dell’ambasciata russa in Gran Bretagna, associato ai servizi speciali, e sua zia è Elena Borisovna Abrosimova, uno degli autori della Costituzione russa. Il marito di Yulia, in risposta a ciò, ha pubblicato un certificato di morte per suo suocero, datato 1996.
Yulia si laureò in economia presso la Facoltà di Relazioni economiche internazionali della Academy economico Plekhanov russo. Ha studiato anche all’estero ha frequentato una scuola di specializzazione sempre di stampo economico.
Dopo l’incontro con Alaksej Navalny, avvenuto nel 2000, aiutò i genitori del marito nelle loro attività legate alla tessitura di cesti. Aderì poi al partito socioliberale e filo-occidentale Jabloko. Ne uscì però nel 2010 dopo l’espulsione del marito a causa di un conflitto con il segretario Grigorij Javlinskij.
Yulia e Aleksej Navalny: i figli e la vita insieme
Fu nell’estate del 1998, durante una vacanza in Turchia, che Yulia incontrò un suo coetaneo, un avvocato, anche lui residente a Mosca. Si trattava di Aleksej Navalny. Il loro legame fu da subito fortissimo e insieme diventarono i nemici numero uno del governo Putin. Il matrimonio venne celebrato appena due anni dopo il loro primo incontro, nel 2000. I due hanno avuto due figli, nel 2001 3 n3l 2008: Daria e Zakhar.
“Una persona creativa e coraggiosa e può facilmente sostituire suo marito se necessario”, ha spiegato in passato l’esperto di politica russa Konstantin Kalachev. Ha vissuto in prima persona tutti i guai attraverso i quali è passato l’oppositore nella sua carriera: dalle aggressioni fisiche alle grane giudiziarie, agli arresti ritenuti di matrice politica. La ribalta mondiale è però arrivata solo con l’avvelenamento con il gas nervino del marito ad agosto. Anche lei è stata arrestata più volte.
“Mio marito è in prigione solo perché ha voluto difendere la democrazia. Sogno il giorno in cui sarai libero e sarà libero il nostro paese. Stai forte, ti amo”, aveva detto la moglie dell’avvocato e attivista, Yulia Navalnaya, che a marzo 2023 aveva ritirato a Los Angeles il premio come miglior documentario agli Oscar per Navalny, dedicato al marito e girato dal regista Daniel Roher.
Il messaggio integrale a russi dopo la morte di Navalny
Il messaggio con cui la moglie di Alexsej Navalny ha annunciato la presa del testimone del marito nella traduzione di Aleksej Larionov per La Repubblica.
“Ciao, sono Yulia Navalnaya. Oggi per la prima volta su questo canale voglio rivolgermi a voi. Non dovevo esserci io in questo posto, non dovevo registrare io questo video. Al mio posto doveva esserci un’altra persona, ma questa persona è stata ammazzata da Vladimir Putin. Tre giorni fa Vladimir Putin ha ammazzato mio marito Aleksej Navalny. Putin ha ammazzato il padre dei miei figli, mi ha tolto la cosa più cara, la persona più vicina ed amata. Non solo: Putin ha tolto Navalny a voi. Da qualche parte nella colonia oltre il Circolo polare artico, nel perenne inverno, Putin ha ammazzato non solo l’uomo, Aleksej Navalny, ma assieme a lui ha voluto uccidere le nostre speranze, la nostra libertà, il nostro futuro, ha voluto distruggere la migliore prova che la Russia può essere diversa, che siamo forti e intrepidi, che crediamo, lottiamo e vogliamo vivere in modo diverso”.
“Tutti questi anni sono stata accanto ad Aleksej: elezioni, manifestazioni, arresti domiciliari, perquisizioni, fermi, carceri, avvelenamento, di nuovo manifestazioni, arresti e carcere di nuovo. Il nostro ultimo incontro è stato a metà febbraio del 2022. La nostra ultima foto insieme. Esattamente due anni dopo Putin lo ammazzerà”.