Il dramma silenzioso dei bambini scomparsi: la situazione in Italia

Il 25 maggio è dedicato alla Giornata Internazionale dei Bambini Scomparsi: i numeri italiani

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Virginia Leoni

Giornalista e Lifestyle Editor

Nata nel 1981, giornalista, ufficio stampa e socia di una casa editrice, ha trasformato la sua passione in lavoro. Ama scrivere, leggere e raccontare.

Numeri da far tremare le mani, perché se c’è una cosa che toglie il fiato è quella di sapere che una persona che amiamo è scomparsa e non sapere come fare per ritrovarla.

I minori scomparsi sono tanti, troppi, e – per non spegnere i riflettori su questo tema – è stata istituita una giornata apposita che cade il 25 maggio. Una data che non è stata scelta a caso dalle Nazioni Unite che hanno istituito la giornata nel 1983; infatti, si tratta del giorno in cui un bimbo di soli sei anni, Etan Patz, scomparve mentre camminava lungo la strada per arrivare a scuola a New York. Era il 25 maggio 1979.

Oggi questo dramma silenzioso non è stato ancora arginato e, numeri alla mano, si può fare un’analisi di quella che è la situazione in Italia.

Bambini scomparsi: i numeri di un dramma silenzioso

Un dolore sordo, costante, che può andare avanti anni, senza trovare una risposta. È difficile spiegare a parole quello che possono provare i genitori di bambini scomparsi, che si ritrovano a dover fare i conti con un dramma silenzioso.

A tracciare una panoramica dei dati del primo quadrimestre del 2023 è il Ministero dell’Interno che lo ha fatto proprio in occasione della Giornata internazionale dei Bambini Scomparsi. Dall’inizio del 2023 sono 5.908 i minori scomparsi, di questi va segnalato che 1.319 sono di nazionalità italiana e 4.589 stranieri. A diffondere i dati è stato l’Ufficio del Commissario straordinario del Governo per le persone scomparse. Sempre numeri alla mano è interessante sottolineare un aspetto: la percentuale dei ritrovamenti è stata del 73,84% per i bambini italiani e di 31,58% per i piccoli stranieri.

Un trend che sembrerebbe seguire quello del 2022, quando in totale erano stati 17.130 gli scomparsi: 4.128 italiani e 13.002 stranieri. Una suddivisione che è importante fare perché di frequente è la conseguenza di due tipi di scomparse diverse. I minori stranieri, infatti, spesso vanno via dalle strutture di accoglienza per ricongiungersi con i propri familiari. Diverso è, invece, quello che spinge un minore a italiano ad allontanarsi. Il sito del Ministero dell’Interno sottolinea che in questi casi i giovani se ne vanno per motivi di disagio, nella maggior parte dei casi però o vengono ritrovati oppure ritornano in maniera spontanea.

Cosa fare in caso di scomparsa di minore

Sembra scontato dirlo ma, la cosa più importante da fare in un caso di scomparsa di un minore, è quella di agire in maniera tempestiva: prima lo si fa maggiore sarà la buona riuscita dell’intervento. È anche bene sapere che la denuncia può essere sporta da chiunque e non solo dai genitori o dai tutori. I numeri da contattare sono: il 112, ovvero il numero unico di emergenza, oppure il 116.000, europeo, che in Italia è affidato al Ministero dell’Interno e gestito dal Telefono Azzurro.

Alle forse dell’ordine dovranno essere segnalati particolari utili come aspetto fisico, abbigliamento, oggetti che possono aiutare a rintracciare il bambino nel minor tempo possibile.

Nel corso degli anni sono stati tanti i casi balzati agli onori delle cronache, alcuni di questi trattano scomparse avvenute da anni, le famiglie però non hanno mai smesso di cercare. Basta leggere i nomi perché le storie di questi bimbi tornino subito alla mente. Angela Celentano, sparita a tre anni nel 1996 mentre faceva una gita sul Monte Faito. Denise Pipitone, che aveva solo 4 anni quando si sono perse le sue tracce nel 2004 a Mazara del Vallo: la mamma Piera Maggio la continua a cercare. E poi ancora Maddie McCann, sparita il 3 maggio 2007 in Portogallo: aveva tre anni e si trovava in vacanza con i genitori.

Storie vere, che tolgono il fiato, su cui è bene non spegnere mai i riflettori.