Insegnare ai bambini a svolgere piccole attività domestiche, in base all’età, alle proprie capacità ed anche inclinazioni personali, è più importante di quanto si pensi. I benefici che ne conseguono sono a vantaggio degli stessi piccoli/piccole, comprensibilmente recalcitranti alla richiesta di mettere in ordine i proprie vestiti o anche solo di riposizionare i giocattoli nel cestino, se non abituati. Svolgere un compito domestico, come chiesto da mamma o papà, si traduce nella scoperta delle proprie capacità, nel rafforzamento dell’autostima, oltre ovviamente ad essere un modo per alleggerire, in modo più o meno impattante, il carico che grava in famiglia. La consapevolezza del valore del contributo personale, in famiglia, è quindi un obiettivo importante da non sottovalutare, e che non deve farci desistere di fronte al loro primo “No!”.

Indice
Prime attività per i bambini di 2-3 anni
Non ci si può aspettare che un bambino/bambina piccolo/a si rifaccia il letto o stenda i panni, come non ci si può aspettare che a dieci anni lo faccia chi non è mai stato abituato a dare una mano in casa.
Il segreto è quindi iniziare sin da subito, ma con compiti molto semplici, adatti all’età e alle capacità del bambino, trasformando ogni gesto in un’occasione di apprendimento e divertimento. Insegnare a mettere in ordine le proprie cose può essere un modo per cominciare, come ad esempio con: le scarpette appena si entra in casa, il peluche portato all’asilo, da riposizionare sul lettino, la giacca sull’apposito appendino. Si tratta di piccolissimi gesti, da fare con l’aiuto dell’adulto, anche con qualche canzoncina o filastrocca che permetta al bambino/a di ricordargli cosa deve fare. Questo crea anche un sano rispetto per gli altri in famiglia e per quell’ambiente che tutti devono contribuire a rendere sempre vivibile e piacevole.
A questa età abbiamo un vantaggio, quando gli chiediamo di darci una mano nei lavori domestici: i bambini sono curiosi e desiderosi di imitare gli adulti! Dunque a 2-3 anni è il momento perfetto per introdurre piccole responsabilità, sempre sotto forma di gioco e con l’aiuto di un adulto. È più facile che ci aiutino in questo momento, che dopo. Ma, affinché questo avvenga, dobbiamo creare un ambiente montessoriano, dove tutto sia alla loro portata. Ad esempio, non possiamo chiedere ad un bambino di mettere a posto i libri, se gli scaffali sono in alto. Un ambiente a misura di bambino, per altezza e sicurezza, è la chiave affinché il figlio/a sia disponibile ad aiutare in casa.
Educazione domestica a due/tre anni, cosa possiamo chiedergli:
- riporre i giocattoli dopo averli usati;
- gettare i vestiti sporchi nel cesto della biancheria;
- annaffiare una piantina.

Attività per bambini di 4-6 anni: verso la responsabilità
Con l’ingresso nella scuola dell’infanzia, i bambini iniziano a sviluppare una maggiore coordinazione e capacità di concentrazione. È il momento di introdurre compiti un po’ più complessi, che richiedono più attenzione e costanza. In questa fase avremo un’alleata in più: la scuola. Educatori e maestre saranno loro stesse/stessi a dare compiti ai bambini ed un lavoro ben fatto a scuola aiuta a casa e viceversa. Non dobbiamo però dimenticare che non tutti hanno gli stessi ritmi di crescita e c’è chi a livello motorio quanto cognitivo è più veloce di un altro. A fronte di capacità diverse, non possiamo attribuire gli stessi compiti domestici. Inoltre, affinché questi vengano svolti, non possiamo chiedere la perfezione, né tanto meno essere critici, il nostro approccio deve essere costruttivo e paziente. Se facciamo sentire il bambino/a inadeguato rispetto al compito attribuito, non solo non sarà più disposto a portarlo a termine ma minoreremo la fiducia in se stesso, inutilmente.
Educazione domestica a quattro/cinque anni, cosa possiamo chiedergli:
- rifare (insieme) il proprio letto ogni mattina;
- apparecchiare la tavola con piatti, posate e tovaglioli;
- aiutare a piegare i panni puliti.
Quando poi a cinque o sei anni si inizia con la scuola primaria, entrano in gioco anche altre responsabilità, prima fra tutti la gestione dei propri materiali scolastici. Insegnare ai bambini a prepararsi la cartella è uno di quei passaggi che saranno fondamentali per la loro crescita. Renderli man mano più autonomi in quello che rappresenta il loro lavoro (dalla gestione dello zaino allo svolgimento dei compiti) non è procrastinabile, dunque va fatto da subito, a piccoli passi, all’inizio con il nostro aiuto.

Dai 7 ai 9 anni: imparare a gestirsi
In questa fase, i bambini iniziano a capire il concetto di responsabilità in modo più profondo. Del resto, sono anni in cui cominciano ad avere a che fare con relazioni sociali più complesse, ruoli da rispettare (alunno-insegnante), comprendono il legame fra il loro impegno e ciò che ne consegue (compiti scolatisi, condotta- voti). Possono quindi capire e gestire compiti regolari e prendersi cura dei propri spazi, in maniera può o meno autonoma.
Educazione domestica a sette/nove anni, cosa possiamo chiedergli:
- rifare il letto da soli ogni giorno;
- tenere in ordine la propria cameretta;
- aiutare a cucinare semplici ricette;
- stendere o piegare il bucato;
- preparare lo zaino per la scuola senza aiuto.
È utile creare una piccola “tabella delle attività” settimanale, da compilare insieme, per rendere la routine più chiara e gratificante.

Dai 10 anni in poi: verso l’autonomia consapevole
Arrivati a questa età, i ragazzi sono pronti a gestire compiti più complessi e a comprendere il valore del lavoro domestico. L’obiettivo non è solo insegnare a “fare”, ma anche a pianificare e organizzare. Da questa età in poi, sappiamo quanto aumenti anche il carico scolastico e di altre attività, come quelle sportive, che possono richiedere anche un’ organizzazione parallela. È importante, da un lato renderli sempre più autonomi ma al contempo non caricarli troppo di responsabilità e aspettative, rimanendo pur sempre dei bambini/e.
Educazione domestica dai dieci anni in poi, cosa possiamo chiedergli:
- gestire la propria camera;
- aiutare a cucinare piatti semplici;
- passare l’aspirapolvere;
- caricare lavatrice e lavastoviglie;
- prendersi cura degli animali domestici;
- aiutare nella spesa.
In base al bambino/a, al luogo in cui si vive, si può anche cominciare con piccole commissioni fuori casa: andare a prendere il pane, portare il cane a fare una passeggiata e così via. Necessarie ancora una volta sono le condizioni di sicurezza e di inidoneità in relazione all’età e alla maturità dei nostri figli.