In psicologia, la resilienza è una parola che indica la capacità di far fronte in maniera positiva a eventi traumatici, di riorganizzare positivamente la propria vita dinanzi alle difficoltà, di ricostruirsi restando sensibili alle opportunità positive che la vita offre, senza alienare la propria identità.
Sono persone resilienti quelle che, immerse in circostanze avverse, riescono, nonostante tutto e talvolta contro ogni previsione, a fronteggiare efficacemente le contrarietà, a dare nuovo slancio alla propria esistenza e perfino a raggiungere mete importanti.
Essere resilienti non significa essere immuni da debolezze o difficoltà. Significa solo saper affrontare traumi e perdite, rimettersi in gioco dopo un duro colpo incassato. La scuola per i bambini è doppiamente un banco di prova, oltre ad acquisire nozioni nuove, si impara a confrontarsi con l’altro, con gruppi di pari, e possono arrivare le prime delusioni, i litigi e le incomprensioni.
Si tratta di una risorsa indispensabile, insieme all’autostima, per crescere affrontando la vita a testa alta. Una persona dotata di resilienza è una persona più serena. Come insegnare questo sentimento estremamente positivo ai nostri figli? Come insegnare loro a fronteggiare le avversità e addirittura trasformarle in un punto di forza?
Secondo Sam Goldstein, specialista della resilienza nei bambini, i tre promotori da considerare sono: il temperamento, la famiglia e i sistemi di supporto comunitario, in cui rientra l’ambito scolastico. Secondo Goldstein le vie principali per insegnare e formare alla resilienza sono: praticare l’empatia, incoraggiare la responsabilità, potenziare l’abitudine a prendere delle decisioni, insegnare l’ottimismo attraverso critiche costruttive.
Alcune idee per aiutare a sviluppare resilienza:
- Siate disponibili ad aiutare vostro figlio, ma a volte lasciate che se la cavi da solo, senza sostituirvi a lui: non riesce ad aprire un barattolo? Lasciatelo sperimentare e tentare, e non strappategli via il barattolo dalle mani, ma aspettate che sia lui a chiedervelo, incitatelo e sostenetelo. Lasciate che possa rendersi utile, per esempio con i fratelli o sorelle minori se lo desidera, dategli fiducia e sostegno, può farcela.
- Insegnategli ad aspettare, aspettare senza avere intrattenimenti come tablet o videogiochi, insegnategli la pazienza dando l’esempio di come si aspetta il proprio turno, e se si annoia? Sviluppate la sua fantasia, trovate insieme un modo più piacevole per aspettare.
- Non dite sempre di sì, anche se questo può farvi sembrare di essere buoni genitori. Leggere frustrazioni, come dei no, aiutano a crescere.
- Non fategli frequentare sempre gli stessi posti, come il solito parco, portatelo a dei nuovi giardini, con bambini diversi, con giochi diversi e lasciategli fare esperienze diverse.
- Insegnategli ad affrontare con i suoi tempi e modi le difficoltà che inevitabilmente gli si porranno davanti, riconoscete e valorizzate le sue emozioni, siano esse dolorose che gioiose.
- Valutate le richieste di vostro figlio. Se vi chiede un giocattolo o un capo di abbigliamento o un taglio di capelli solo perché va di moda e ce l’hanno tutti i suoi amici… bè queste non sono buone motivazioni per accontentarlo. Insegnategli a rendersi diverso dalla massa, a ragionare con la sua testa, a volere quel cappello o quella maglia perché gli piace e non perché altrimenti i suoi amici lo prendono in giro.
- E’ giusto che anche i figli sbaglino. Non potrete esserci per sempre ed evitare sempre gli scivoloni. Gli errori e le cadute servono a crescere, servono a rialzarsi più forti e determinati di prima. Non è tenendolo chiuso dentro una bolla di vetro che gli impedirete di soffrire. Insegnateli piuttosto ad affrontare gli ostacoli.
- Lasciategli vivere le proprie emozioni, che se si rivelano particolarmente forti e dolorose. Non sminuite mai i suoi sentimenti, siate il loro porto sicuro ma senza mai sostituirvi a loro.
- Insegnate già da subito ai vostri figli a prendersi cura dei propri oggetti fin da piccoli. Pretendete che vostro figlio si prenda le sue piccole e grandi responsabilità e svolga i suoi doveri, commisurati all’età ( rifare il letto, dar da mangiare agli animali domestici, portarli fuori, lavarsi i denti e prepararsi per andare a dormire).
- Stabilite delle regole insieme, poche ma chiare e ben definite. Regole che dovranno essere rispettate, anche se vostro figlio per corrompervi si metterà a fare quello sguardo da cucciolo che tanto amate.