L’orrore di una donna che vive in una società patriarcale è presentato in modo esilarante in Poor Things (il cui titolo in italiano è Povere creature!), un film che è stato celebrato come un capolavoro femminista moderno dell’acclamato regista Yorgos Linthantimos.
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Di cosa parla Povere creature!
Il film, basato sul romanzo del 1992 di Alasdair Gray, è una versione postmoderna di Frankenstein ambientata nel diciannovesimo secolo che racconta la storia di Bella Baxter (interpretata da Emma Stone), una giovane donna incinta che viene rianimata dal brillante scienziato Godwin Baxter (Willem Dafoe), soprannominato God, che sostituisce il suo cervello con quello del suo bambino non ancora nato.
Povere creature! è la storia di Bella che scopre le varie meraviglie e le tragedie del mondo mentre respinge le aspettative apparentemente infinite imposte su di lei dalla società, dal capitalismo e da numerosi uomini volitivi. È una commedia romantica e di fantascienza, perfidamente divertente, su una donna che impara ad amare se stessa in un mondo che sottovaluta la sua stessa esistenza.
Bella Baxter esplora un nuovo concetto di femminismo
La storia di questa donna-Frankenstein, che dall’ingenuità diventa artefice del suo destino, è stata acclamata dalla critica come un’ode al femminismo moderno. Fin dai primi minuti, infatti, Povere creature! evoca idee molto interessanti: ad esempio, la situazione di Bella suggerisce che le donne vengono infantilizzate, trattate con condiscendenza e sessualizzate allo stesso tempo.
In questo senso, il film include forme radicali di femminismo che riguardano aree più ampie del socialismo e del marxismo. Bella Baxter non solo cerca emancipazione e libertà all’interno della società e della cultura, ma anche al di fuori di questi costrutti, chiedendosi perché alcuni elementi fondamentali della vita, dell’economia e della socializzazione sono come sono e perché non supportano una gamma più ampia di persone. Povere creature! colpisce nel segno allineando il desiderio di Bella di cambiare il mondo con la radice del pensiero femminista secondo cui il vero cambiamento deve provenire dal basso e dall’esterno del sistema patriarcale piuttosto che all’interno dei suoi parametri stabiliti.
E impara a decidere per se stessa
L’emancipazione femminile è la forza trainante del film, che viene messa in piena mostra attraverso l’inarrestabile determinazione di Bella a fare ciò che vuole.
Per esempio, Bella decide di camminare da sola in pubblico indossando la sua versione del classico abito vittoriano, preferendo abiti considerati insoliti per l’epoca. E scopre che la cosa non sembra importare a nessuno; diventando così un’eccezione alla conformità, una donna audace e sfidante.
L’unica minaccia alla sua libertà è il modo in cui i singoli uomini nella sua vita cercano continuamente di rinchiuderla in lussuose dimore. È come se la determinazione di Bella nel condurre se stessa e la sua vita fosse un attacco costante e diretto contro gli uomini che desiderano utilizzarla, confinarla e possederla per soddisfare i propri desideri e le proprie aspettative.
La liberazione sessuale di Bella Baxter è un punto fermo della teoria femminista
Una delle caratteristiche più evidenti del pensiero femminista in Povere creature! è il periodo di liberazione sessuale che Bella attraversa nel film. Bella sperimenta innocentemente con il suo corpo e cerca di esprimere i suoi desideri e bisogni sessuali senza limitazioni o vergogna, il che esiste in diretto contrasto con la condotta imposta alle donne dalla “società educata”.
L’entità e la frequenza delle scene di sesso in Povere creature! portano con sé lo spirito ideologico femminista delle donne che hanno piena libertà di azione e scelta delle loro attività sessuali e dei loro partner senza essere guidate dal ridicolo o dal giudizio esterno.
Il suo corpo è lo strumento attraverso il quale si impadronisce di ciò che le appartiene di diritto, motivo per cui la possibilità di scelta delle donne, allarmando così la società patriarcale per il quale non c’è nulla di più spaventoso del controllo delle donne sul proprio corpo.