La festa della donna è una celebrazione molto sentita dalle donne di tutto il mondo che, almeno una volta l’anno, si sentono protagoniste indiscusse di un evento. Questa festa rappresenta per le donne un sentimento di uguaglianza rispetto agli uomini che storicamente ha dominato la scena sociale oscurando il ruolo femminile nel mondo. La ricorrenza cade l’8 marzo di ogni anno, una data alla quale sarebbe legato un fatto storico piuttosto importante. Ma non tutti sanno che è un falso: scopriamo quali sono le vere origini della festa della donna e il significato delle sue tradizioni.
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Festa della donna, che cosa si celebra
Ogni 8 marzo, in molti Paesi del mondo si celebra la festa della donna: è una ricorrenza ancora oggi molto sentita, sebbene in pochi conoscono davvero il suo significato e il motivo per cui è nata. In questo giorno, infatti, si vuole ricordare l’impegno delle donne che hanno lottato contro le discriminazioni e le violenze, conquistando un ruolo sociale, economico e politico sempre più importante in un mondo che, fino a pochi decenni fa, era unicamente a misura d’uomo. Questa ricorrenza è dunque un momento di riflessione, ancor prima che una festa: per questo motivo viene più correttamente chiamata la Giornata internazionale dei diritti della donna.
Le vere origini della festa della donna
Secondo una storia che ha trovato ampia diffusione in tutto il mondo, la nascita della festa della donna sarebbe legata al terribile incendio che nel 1908 distrusse la fabbrica di camicie Cotton di New York. Nel rogo sarebbero morte centinaia di operaie, e la celebrazione avrebbe dunque il suo scopo principale nel ricordare questa grande tragedia. In realtà, questo evento non si è mai verificato (e probabilmente la stessa fabbrica Cotton non è mai esistita): si è fatta confusione con un altro avvenimento simile, l’incendio che nel 1911 colpì la fabbrica Triangle, uccidendo 146 persone – in gran parte donne. Ma neanche questo ha qualcosa a che fare con la giornata dedicata alle donne.
Qual è dunque la vera origine della festa della donna? Tracciare la sua storia non è facile, ma la ricorrenza è nata senza dubbio per rivendicare quei diritti ai quali le donne erano ancora escluse. Storicamente, la prima festa della donna venne celebrata il 23 febbraio 1909 negli Stati Uniti: il motivo che spinse il Partito socialista americano ad istituire questa giornata fu il sentito desiderio di mettere in piedi una grande manifestazione in favore del diritto di voto a tutte le donne. In quel periodo ebbero inizio alcuni sommovimenti che portarono, alla fine del 1909, ad un importante sciopero femminile che si protrasse sino al 15 febbraio seguente. Al termine di esso, ben 3000 donne decisero di partecipare al Woman’s Day, il 27 febbraio 1910.
Negli anni successivi, diversi altri Paesi istituirono una giornata dedicata alle donne, che però venne celebrata in date diverse per lungo tempo. In Francia si scelse ad esempio il 18 marzo, mentre Germania, Austria, Svizzera e Danimarca festeggiarono la ricorrenza il 19 marzo. In Svezia, addirittura, si arrivò a celebrare il 1° maggio, in concomitanza della Festa del Lavoro. Con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, in quasi tutto il mondo decadde la ricorrenza della festa della donna. Per arrivare alla celebrazione come la conosciamo oggi, dobbiamo dunque fare un piccolo salto in avanti.
Festa della donna, perché ricorre l’8 marzo
A San Pietroburgo, l’8 marzo 1917 (secondo il calendario giuliano all’epoca in vigore, questa data corrisponderebbe al 28 febbraio) centinaia di donne decisero di manifestare a favore della fine della guerra: questo movimento, che non trovò contrasto da parte delle forze armate russe, diede il via a quella che oggi conosciamo come Rivoluzione Russa di febbraio. Un evento di tale portata non potè rimanere inosservato, quindi la Seconda Conferenza Internazionale delle Donne Comuniste, che si tenne a Mosca nel 1921, istituì ufficialmente la Giornata internazionale dell’operaia fissando come data proprio l’8 marzo.
In Italia, la prima festa della donna venne celebrata il 12 marzo 1922 (era la prima domenica successiva all’8 marzo), su iniziativa del Partito comunista italiano. Questa tradizione si diffuse un po’ in tutto il mondo, ma ci vollero ancora molti anni prima che potesse trovare la sua ufficializzazione. Solo il 16 dicembre 1977, infatti, l’Assemblea Generale dell’ONU propose l’istituzione di una giornata dedicata ai diritti delle donne e alla pace internazionale, per riconoscere il ruolo femminile nella vita sociale ed economica di ogni Paese e per lottare contro le discriminazioni. Venne così fissata ufficialmente la data dell’8 marzo, seguendo la scia di tante Nazioni che già celebravano in quel giorno.
I simboli e le tradizioni della festa della donna
Oggi la festa della donna è un’occasione per divertirsi un po’ insieme alle amiche, ma il profondo significato di questa ricorrenza dovrebbe portarci a riflettere. È poi molto affascinante scoprire quali sono le tradizioni e i simboli legati a questa giornata. Ad esempio, sapevate che nella città di Quito, capitale dell’Ecuador, c’è un bellissimo giardino pubblico chiamato Parque de las Mujeres (Parco delle Donne), dove vengono organizzati spettacoli ed eventi culturali dedicati al mondo femminile? In Cina, invece, la festa è così sentita che vengono addobbate persino le strade, con grandi manifesti rossi.
E in Italia? È tradizione, per le nostre connazionali, ricevere un mazzolino di mimose in occasione dell’8 marzo. Tanto che questo grazioso fiorellino giallo è diventato ben presto il simbolo della festa della donna. Lo dobbiamo a Teresa Noce, Rita Montagnana e Teresa Mattei, tre donne speciali che ebbero un ruolo di primo piano nella nostra storia politica dell’epoca. Furono loro a scegliere la mimosa, al posto della violetta (troppo costosa) che veniva regalata in Francia: il bel fiore giallo era reperibile ovunque, crescendo spontaneamente in ogni parte d’Italia. E da quel momento la mimosa divenne tradizione.