Tra i nomi più conosciuti e apprezzati del panorama letterario contemporaneo svetta ormai da anni quello di Donatella Di Pietrantonio. Una donna, una scrittrice, che vive delle sue storie e della sua professione: quella di dentista pediatrica. Una scrittura, la sua, che nasce dalla voglia di raccontare una visione del mondo molto chiara, che tocca temi importanti legati al mondo femminile ma non solo. Ecco qualcosa in più su di lei.
Chi è Donatella Di Pietrantonio
Nata nel 1963 ad Arsita, in provincia di Teramo, Donatella Di Pietrantonio ha iniziato fin da subito a lavorare per lasciare la sua impronta nel mondo. Dopo essersi trasferita all’Aquila per studiare odontoiatria, si è spostata a Penne, in provincia di Pescara, per esercitare la professione di dentista pediatrica.
Una donna di talento, che ha iniziato a scrivere fin da giovane, concentrandosi su fiabe e poesie. Poi, nel 2011, il suo romanzo d’esordio: Mia madre è un fiume, una storia che l’ha portata a vincitore numerosi premi tra cui il Premio Letterario Tropea.
Nel 2014 arriva Bella mia, il secondo romanzo ambientato all’Aquila e fortemente influenzato dal terremoto del 2009: un racconto fatto di ferite interne ed esterne in cui l’imperativo categorico è la ricostruzione. Il romanzo ha partecipato al Premio Strega di quell’anno e ha vinto il Premio Brancati.
Nel 2017 Donatella pubblica L’arminuta, romanzo che ha avuto un incredibile successo tanto da vincere il Premio Campiello. Anche Borgo Sud, quarto romanzo della scrittrice, arriva in alto grazie alla nomina di finalista al Premio Strega 2021.
Il suo ultimo romanzo è L’età fragile , vincitore del Premio Strega Giovani 2024. Riservata e molto attaccata all’Abruzzo, Donatella nei suoi romanzi lascia sempre un posto speciale alla sua terra, che definisce quasi come fosse un personaggio.
Per ciò che riguarda il metodo di scrittura, invece, la scrittrice ha raccontato a Il Libraio di dare molta importanza a ciò che arriva dall’esterno: “Il mio ‘non-metodo’ consiste innanzitutto nel pormi in una condizione di estrema permeabilità verso il mondo. Mi lascio attraversare, invadere da tutto ciò che arriva da fuori. So che poi dentro di me avverrà una selezione spontanea degli elementi che nel tempo potranno essere ricompresi nelle narrazioni. E sono sempre in ascolto attento e curioso di quello che avviene nel mio teatro interno. Nella stesura seguo il flusso così come sgorga e torno poi sulla pagina ad asciugare, scolpire, sottrarre”.
Donatella Di Pietrantonio vincitrice del “Premio Strega Giovani”
L’ultimo incredibile successo di Donatella Di Pietrantonio deriva da L’età fragile, il suo romanzo pubblicato da Einaudi, che ha vinto l’undicesima edizione del Premio Strega Giovani.
Il racconto di un rapporto difficile tra una madre e una figlia che dipinge l’adolescenza come un momento complicato e che si concentra su un tema oggi importantissimo, quello del femminicidio, ha letteralmente stregato la giuria, vincendo con 138 preferenze su un totale di 605. A sceglierlo, una giuria composta da ragazze e ragazzi di età compresa tra i 16 e i 18 anni provenienti da 103 scuole superiori in Italia e all’estero.
L’annuncio del libro vincitore è stato fatto da Loredana Lipperini durante un evento al Teatro Tor Bella Monaca di Roma. Sul podio, insieme alla Di Pietrantonio, Antonella Lattanzi con Cose che non si raccontano, che ha ottenuto 72 voti, e Chiara Valerio con Chi dice e chi tace con 67 voti.
“Sul palco di Tor Bella Monaca ero troppo emozionata, non so come l’ho detto. Lo ripeto da qui: a nome della mia generazione chiedo scusa ai/alle giovani di non aver preparato per loro il migliore dei mondi possibili. Di aver consegnato guerre, un pianeta fragile. Mi scuso per tutte le volte che non li ascoltiamo e non diamo fiducia. E li ringrazio, anche di leggere. Ragazze e ragazzi della giuria hanno letto in poco tempo dodici libri. Buona vita!” Ha commentato la scrittrice in un post Instagram.