Chi sono le altre due ex Farfalle che hanno denunciato violenze psicologiche

Dopo la vicenda delle due campionesse, aumentano le denunce di giovanissime atlete nei confronti degli allenatori per sopprusi durante gli allenamenti

Il mondo della ginnastica ritmica è piombato nella polemica dopo la denuncia di due ex Farfalle della Nazionale Italiana, Nina Corradini e Anna Basta, per abusi psicologici subiti da allenatori e dirigenti. Il caso continua a ingigantirsi, con l’esposto di due sorelle, giovanissime, che hanno abbandonato la disciplina dopo che i genitori hanno scoperto vicende simili a quello delle due campionesse. La situazione è al vaglio degli inquirenti.

Nuovo caso di abusi nel bresciano

Non si placano le polemiche per le denunce per presunte violenze psicologiche nel mondo della ginnastica ritmica. Un nuovo caso si aggiunge a quelli già noti di Nina Corradini e Anna Basta. Si tratta due giovanissime sorelle, la cui madre ha firmato un esposto, presentato alla Squadra Mobile della Questura di Brescia, denunciando i presunti maltrattamenti psicologici subiti dalle figlie da parte degli allenatori della palestra che frequentavano. Una situazione inaspettata e non giustificabile, con l’aggravante della minore età delle vittime.

Le ragazze, che stavano inseguendo il loro sogno sportivo, sono state ora ritirate dai corsi che frequentavano, per decisione dei genitori, secondo i quali le ragazzine avrebbero dovuto rispettare, per decisione degli allenatori, una serie di rigidissime regole per il peso, con risvolti umilianti: dalla prova della bilancia in mutandine a frasi vessatorie ogni volta che un esercizio non veniva eseguito in modo impeccabile.

La faccenda avrà un seguito: l‘esposto, infatti, è stato trasmesso in Procura e ora si trova sul tavolo del pubblico ministero Alessio Bernardi, del Dipartimento dei soggetti deboli. Una storia molto triste, se si pensa che il sogno di due adolescenti è stato interrotto a causa di gesti spregevoli e disumani nei loro confronti, che con lo sport o con i valori trasmessi da queste discipline non hanno assolutamente nulla in comune.

Rimane in silenzio, invece, la famiglia di una quindicenne, stellina nascente della ginnastica ritmica, che nei mesi scorsi aveva improvvisamente abbandonato la squadra e interrotto i rapporti con l’allenatrice.

Nina Corradini e Anna Basta, le prime denunce

Se non fosse stato per il coraggio di Nina Corradini e Anna Basta, forse, questo scandalo non sarebbe mai esploso: le due atlete ci hanno messo la faccia, denunciando violenze psicologiche, tra allenamenti di una durezza disumana e un regime alimentare tremendamente sbagliato, tanto da arrecare danni alle loro menti oltre che al fisico.

La Federazione Ginnastica d’Italia non poteva restare ferma dopo un tale scandalo: “Non tolleriamo alcuna forma di abuso – hanno fatto sapere in una nota ufficiale – e siamo sempre al fianco di tutti i nostri tesserati. “Lo sport, con la ginnastica in primis, è rispetto della persona, celebrazione del talento e del benessere”.

La Federginnastica ha aggiunto di aver già informato la Procura Federale e Safeguarding Officer, per gli accertamenti e le azioni di rispettiva competenza. Non solo, c’è stato un incontro urgente, per discutere dell’accaduto, tra il ministro dello Sport e dei giovani Andrea Abodi, il presidente del Coni, Giovanni Malagò, e quello della Federginnastica, Gherardo Tecchi.

Giulia Galtarossa: “Mi hanno rovinato la vita”

Nelle ultime ore anche la campionessa Giulia Galtarossa ha raccontato la sua. Oggi trentunenne, ha reso note alcune delle umiliazioni subite in passato: “Una volta le allenatrici fecero schierare tutte le compagne davanti a me, poi una di loro mi chiese di fare un passo indietro e di girarmi di spalle per far vedere quanto fosse grosso il mio sedere”.

Le parole vengono dalla sua intervista su Repubblica, alla quale la sportiva ha dichiarato che sarebbe disposta a riconsegnare le medaglie vinte pur di riavere indietro quegli anni che le hanno rovinato la vita.