Abbandonata nella culla termica della chiesa: decine di richieste per adottare Maria Grazia

La bimba lasciata nella culla termica della chiesa San Giovanni Battista di Bari, sta bene e presto "rinascerà" grazie alle moltissime richieste d'adozione

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Redazione

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Un futuro carico di promesse, con tanti aspiranti genitori che non vedono l’ora di essere la sua mamma e il suo papà: Maria Grazia, la bambina che è stata lasciata nella culla termica della chiesa San Giovanni Battista di Bari, avrà presto una famiglia che la coccolerà, la crescerà e la farà sentire amata come non mai. Come mai ne siamo sicure? Perché in questo momento solo all’ospedale dove attualmente la piccola si trova ed è sotto controllo, sono arrivate diverse richieste per lei.

La piccola Maria Grazia e la scoperta a Natale

Ma raccontiamo questa storia dall’inizio: erano le 7.20 del 23 dicembre del 2023, proprio a ridosso del Natale, quando la neonata è stata lasciata nella culla termica. Lasciata, non abbandonata: è corretto ricordarci che “abbandonata” è infatti un termine improprio, perché la piccola non ha rischiato neanche per un istante di rimanere da sola. Infatti, immediatamente, la sua presenza è stata rilevata dal parroco, don Antonio Ruccia.

Bambina nella culla della vita

Don Antonio ha ricevuto un allarme-notifica direttamente sul cellulare, perché è così che funziona la culla termica: pochi istanti dopo che il neonato viene deposto, i sensori rilevano il suo peso e fanno scattare gli “allarmi”, avvisando tutti gli operatori che gestiscono la culla. Don Antonio si è subito recato dalla bambina, commuovendosi alla sua vista: la bimba stava bene, era curata, bellissima, vestita di tutto punto. Naturalmente, nonostante fosse apparentemente perfetta, era fondamentale chiamare i soccorsi. Così, il parroco ha chiamato un’ambulanza ed avvisato anche il primario di Neonatologia del Policlinico di Bari, il dottor Nicola Laforgia.

Le richieste per la bambina

È stato proprio il dottor Laforgia a comunicare il fatto che l’ospedale, in questo momento, ha ricevuto più di una decina di richieste per la bambina. A queste andranno aggiunte quelle che sono arrivate alla chiesa dove la bambina è stata lasciata e quelle che dovranno essere vagliate dal tribunale. Tutte le persone interessate, infatti, depositano la dichiarazione di disponibilità ad adottare un bambino ed è poi il Tribunale dei Minori, con l’aiuto degli assistenti sociali, a stabilire a chi andrà in affido.

Perché le culle per la vita sono importanti?

Come abbiamo già detto, si parla impropriamente di bambini abbandonati nelle culle della vita. In realtà queste strutture sono fondamentali perché, appunto, scongiurano l’abbandono del neonato, rendendo del tutto responsabile e sicuro l’allontanamento dei genitori/del genitore. Queste strutture vengono sempre posizionate in luoghi facilmente raggiungibili ma che allo stesso tempo garantiscono l’anonimato della persona che vuole lasciare il bambino. Non è assolutamente detto che il distacco sia facile, anzi, spesso è un momento duro, doloroso, dettato da cause di forza maggiore che non vanno facilmente giudicate.

Bambina nella culla della vita

Le culle della vita sono per altro dotate di una serie di dispositivi fondamentali per il neonato/la neonata: si va dal riscaldamento all’allestimento di un vero e proprio materassino agevole e comodo, passando per una chiusura del tutto sicura che garantisce il benessere del piccolo ospite. Sono inoltre presidiate ventiquattro ore su ventiquattro e collegate con il servizio di pronto soccorso medico. I bambini che vengono lasciati al loro interno, in realtà, sono e restano al sicuro. E hanno la possibilità di avere una vita migliore e piena d’amore, che magari non avrebbero potuto avere altrimenti. Maria Grazia, dunque, non è una bimba abbandonata: è una bimba che è stata lasciata al caldo e al riparo. E che presto sarà felice.