“Viaggi all’estero? Queste le vaccinazioni da fare. In Italia? Attenzione alle zecche”

La Professoressa Roberta Siliquini ci spiega quali vaccinazioni fare e perché prima di partire per le vacanze in Italia e all'estero. E il kit del pronto soccorso

Foto di Federica Cislaghi

Federica Cislaghi

Royal e Lifestyle Specialist

Dopo il dottorato in filosofia, decide di fare della scrittura una professione. Si specializza così nel raccontare la cronaca rosa, i vizi e le virtù dei Reali, i segreti del mondo dello spettacolo e della televisione.

La Società Italiana d’Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI) ha fornito delle indicazioni per viaggiare all’estero con tutte le diverse tipologie di vaccinazioni consigliate e, in alcuni casi, obbligatorie.

I viaggi internazionali infatti ci espongono a nuovi ambienti, alimenti e contatti con persone provenienti da diverse parti del Mondo. Tutto ciò potrebbe aumentare il rischio di contrarre malattie infettive, da tempo eliminate in Italia, ma ancora endemiche o epidemiche in altri Paesi. Ne abbiamo parlato con la professoressa Roberta Siliquini, Presidente della Società Italiana d’Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI).

Quali sono le vaccinazioni consigliate prima di andare in vacanza e quanto tempo prima occorre farle?
Il viaggio può diventare l’occasione per mettersi in regola con le vaccinazioni obbligatorie e raccomandate ed è di cruciale importanza avviare le procedure con largo anticipo, tra i 3 ed i 6 mesi rispetto alla data prevista di partenza. Il vaccino DTPa (tetano-difterite-pertosse), l’antipolio, quello per l’epatite B, l’anti morbillo-parotite-rosolia-varicella e l’anti-HPV sono vaccinazioni efficaci contro patologie infettive che, in parte, soffrono ancora di una copertura non ottimale a livello di popolazione. Altre vaccinazioni raccomandate o richieste obbligatoriamente, a seconda delle aree dove si intende recarsi, sono l’Epatite A, l’Encefalite giapponese (JE), la Febbre Gialla, la Meningite meningococcica (A, C, Y, W, B, X), la Rabbia, la Febbre tifoide e l’Encefalite da zecche (TBE).

 Cosa consiglia se si affronta un viaggio all’estero in gravidanza?
È importante che la donna in attesa sia stata vaccinata prima per tutte le patologie più comuni nel nostro Paese, infatti alcune di queste non possono essere offerte durante la gravidanza, come per esempio, tutti i vaccini composti da virus vivi attenuati. Durante la gravidanza, soprattutto se si affronta un viaggio all’estero, è importante invece vaccinarsi contro difterite-tetano-pertosse, Covid e influenza se in periodo invernale. Il vaccino contro l’epatite A, se si va in paesi ad alto rischio, è consigliato. È tuttavia necessario valutare insieme al medico, di caso in caso, i rischi di un viaggio e i relativi benefici di un vaccino.

Allarme zecche, lei consiglia il vaccino anche se si resta in Italia?
Al momento il vaccino contro l’encefalite da zecche non è raccomandato a meno che non si soggiorni a lungo in aree endemiche, soprattutto zone boschive. Tuttavia il vaccino – 3 dosi – impiega un lasso di tempo non breve ad essere efficace, pertanto la vaccinazione deve avvenire qualche mese prima della possibile esposizione che è tipicamente tardo primaverile-estiva.

A chi ci si deve rivolgere per richiedere la vaccinazione?
Su tutto il territorio italiano esistono dei Servizi, nelle ASL di riferimento, dedicati alla Medicina dei Viaggi. I numerosi esperti a disposizione possono fornire consulenza personalizzata e informazioni aggiornate sulle malattie endemiche, le vaccinazioni consigliate e le precauzioni da adottare. Oltre a consultare la propria ASL territoriale di riferimento, per avere maggiori informazioni, potrebbe essere utile consultare  VaccinarSì, il portale della Società Italiana d’Igiene (SItI) per approfondire i molteplici aspetti legati alla prevenzione vaccinale, in cui è presente una sezione dedicata proprio ai viaggi e alle vaccinazioni.

Roberta Siliquini
Fonte: Ufficio stampa
La Professoressa Roberta Siliquini, Presidente SItI

Che cosa non deve mancare nel kit di pronto soccorso per le vacanze all’estero?
In caso il viaggiatore assuma dei farmaci regolarmente prescritti, è senz’altro utile assicurarsene una scorta, assieme ad una copia della prescrizione che ne attesti l’impiego. Altre accortezze riguardano i farmaci antidiarroici, che richiedono un consulto medico in previsione della partenza. Altre categorie frequentemente utili sono gli antipiretici e gli analgesici (paracetamolo, ibuprofene), ma anche gli antistaminici, in caso di sintomatologie allergiche. Occorre infine tenere in considerazione le restrizioni applicate al trasporto di farmaci stupefacenti o psicotropi, verificando sempre la normativa vigente nel Paese ospitante e avendo cura di segnalare, con anticipo, la necessità di portare quel determinato farmaco, abbinato alla prescrizione medica.

E in Italia?
Per l’Italia portare con sé i farmaci normalmente assunti. In ogni Regione esistono servizi di guardia medica che potranno, in caso di necessità, prescrivere ulteriori farmaci dovessero rendersi necessari.

Se si parte con neonati o bambini piccoli, quali accorgimenti bisogna prendere?
I neonati o bambini piccoli devono partire coperti da tutte le vaccinazioni normalmente offerte in Italia nell’età neonatale/infantile. Per viaggi in aree particolari è necessario consultare il servizio di medicina dei viaggiatori tenendo conto che molte vaccinazioni sono anche disponibili in preparazione pediatrica.

Fonti bibliografiche

Travelers’ Health, CDC

VaccinarSì

Viaggiare Sicuri