Casatiello: come nasce questa specialità rustica napoletana

Scopri la storia del casatiello, una delizia napoletana salata tipica della Pasqua

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Maria Iniziato

Content Editor, esperta di cucina

Content writer, copywriter e traduttrice. Scrive di cucina ed enogastronomia, arte, arredo e design, viaggi, salute e benessere, sessualità, animali.

Il casatiello è una specialità rustica della tradizione napoletana che si prepara soprattutto nel periodo pasquale. Negli ultimi anni, complici i lockdown e la proliferazione di influencer sui social network, molte ricette che un tempo erano relegate solo a una specifica area hanno avuto una rapida diffusione lungo tutto lo stivale. È successo lo stesso anche per il casatiello, tanto che oggi è facile trovarlo sulle tavole pasquali di tutto il sud e di gran parte delle regioni italiane.

Ma, al di là della bontà di questa ciambella salata tipica delle feste pasquali, è interessante conoscerne la storia e le origini, che si fanno risalire addirittura all’epoca degli antichi greci.

Facciamo un salto indietro nel tempo e preparatevi a immergervi in un viaggio culinario attraverso la storia del casatiello napoletano, con la ricetta originale e le diverse varianti.

Casatiello: storia e origini del nome

Il nome “casatiello” deriva dal termine latino caseus, che significa formaggio, uno dei principali ingredienti di questa preparazione salata. Anche in napoletano la parola formaggio viene spesso tradotta con caso (cacio), quindi possiamo dire che il significato di casatiello è “piccolo pane al formaggio”.

In origine, infatti, il casatiello era una sorta di pane farcito con il formaggio, ma con il passare del tempo sono stati aggiunti altri ingredienti come il prosciutto, il salame, la pancetta, lo strutto, il pepe, fino ad arrivare al rustico come lo conosciamo oggi.

Il casatiello non rappresenta solo un piatto gustoso e ricco, ma anche una testimonianza storica della cultura e delle tradizioni di Napoli. La sua storia, le sue origini e la sua evoluzione nel tempo ci raccontano di un mondo di sapori e di incontri tra culture diverse, che hanno contribuito a creare una delle cucine più amate e apprezzate in tutto il mondo.

La nascita del casatiello napoletano

La storia del casatiello affonda le sue radici nel lontano Medioevo, in un’epoca in cui Napoli era una città ricca e fiorente. Questo rustico nasce come un piatto popolare, ideato per celebrare la Pasqua e la fine della Quaresima, periodo durante il quale i fedeli si astenevano dal consumo di carne e latticini. Il casatiello, con il suo impasto ricco di uova, formaggio e salumi, rappresentava un modo per festeggiare la fine di questi giorni di digiuno e abnegazione.

In realtà ci sono attestazioni di un pane condito con formaggi e salumi già nella letteratura greca. Pane che veniva preparato in primavera in onore di Demetra o Cerere per i romani. In seguito, il tipico pane farcito a forma di ciambella diventa il simbolo della Pasqua cattolica.

Il casatiello compare insieme alla pastiera – dolce tipico della Pasqua – nella celebra fiaba di Giambattista Basile “La gatta Cenerentola”, risalente ai primi del Seicento. Le due preparazioni della tradizione pasquale erano presenti sulla tavola del re in occasione dei festeggiamenti per trovare la proprietaria della scarpetta.

La forma e il significato simbolico

A rendere il casatiello un prodotto riconoscibile è soprattutto la sua forma circolare. L’impasto ripieno di salumi e formaggi viene infatti disposto in uno stampo a ciambella, che simboleggia la corona di spine di Cristo. Nella cultura popolare, la rotondità è anche simbolo di abbondanza, completezza e armonia. Mangiare un prodotto con quella forma era quindi un auspicio di prosperità, salute e fertilità per i mesi a venire.

Anche gli ingredienti utilizzati hanno un forte significato simbolico: i salumi rappresentano la ricchezza e la prosperità, i formaggi simboleggiano la comunione religiosa dei fedeli, i cicoli sono simbolo di abbondanza e benessere, mentre le uova sono da sempre legate alla rinascita e alla fertilità, temi centrali della festa pasquale.

Il casatiello napoletano oggi: una cultura che si rinnova

Nel corso dei secoli, il casatiello è diventato un elemento insostituibile della cultura napoletana. Oggi è una preparazione casalinga, tanto che ogni famiglia ha la sua personale ricetta, ma fino a poco più di 100 anni fa si usava cuocere il casatiello nei forni pubblici, come parte di un rito collettivo.

Il casatiello è un piatto immancabile sulle tavole dei napoletani durante le festività pasquali, ma è anche diventato uno dei simboli della cucina campana nel mondo. Ne esistono numerose varianti, che si adattano ai gusti e alle esigenze dei consumatori moderni: oggi si possono trovare versioni vegane, senza glutine o con ingredienti alternativi, che rendono questo rustico napoletano accessibile a tutti.

Nonostante le nuove interpretazioni, la ricetta tradizionale del casatiello rimane la più amata e apprezzata, capace di trasmettere il sapore autentico della storia e delle origini di questo delizioso pane farcito. Le pasticcerie e i panifici di Napoli continuano a produrlo con passione e dedizione, mantenendo viva una tradizione che si tramanda di generazione in generazione. Così, questa antica ricetta napoletana continua a diffondersi e a farsi conoscere, testimoniando la ricchezza e la varietà della cucina italiana.

Differenza tra casatiello e tortano

Il casatiello è molto simile a un altro pane ripieno della tradizione napoletana: il tortano. In tanti confondono i due rustici perché vengono preparati entrambi nel periodo pasquale (ma, detto tra noi, nessuno vieta di gustarli in qualsiasi altro periodo dell’anno!). Inoltre, sia per realizzare il tortano che il casatiello si utilizzano gli stessi ingredienti.

La differenza principale tra le due torte salate sta nelle uova, presenti in entrambe le ricette. Ma, mentre il casatiello si contraddistingue per le uova disposte in superficie e fermate da striscioline di pasta, nel tortano le uova, rigorosamente sode, vengono tagliate a pezzettini e messe all’interno, insieme agli altri ingredienti.

Quindi, se volessimo riassumere la differenza tra tortano e casatiello, possiamo dire che si tratta principalmente di una questione estetica.

Casatiello: la ricetta originale

La ricetta del casatiello prevede la preparazione di una pasta di pane fatta lievitare per diverse ore e poi arricchita con salumi e formaggi. La tradizione vuole che le dosi siano molto abbondanti, perché, oltre a mangiarlo il giorno di Pasqua, è consuetudine consumare il casatiello avanzato nel picnic di Pasquetta.

Ingredienti

Per la pasta:

 

  • 1 kg di farina
  • 500 g di acqua tiepida
  • 300 g di strutto
  • 20 g olio extravergine d’oliva
  • 200 g di pecorino grattugiato
  • 200 g di parmigiano grattugiato
  • 25 g di lievito
  • sale
  • pepe

Per il ripieno:

  • 400 g di pecorino a cubetti (oppure di formaggi misti: pecorino, emmenthal, provolone piccante, grana)
  • 400 g di salame tipo Napoli a cubetti (oppure di salumi misti: salame, pancetta, speck)
  • 200 g di cicoli
  • 5 uova per guarnire

 Preparazione

Fate sciogliere il lievito in un bicchiere di acqua tiepida. Versate la farina in una ciotola, unite il lievito, lo strutto, l’olio, il sale e il pepe. Fate in modo che il sale non entri direttamente in contatto con il lievito. Aggiungete la restante acqua un po’ alla volta, continuando a impastare.

Una volta assorbita tutta l’acqua, aggiungete il pecorino e il parmigiano grattugiati e continuate sempre a impastare.

Lavorate con energia fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo, che farete lievitare in un posto caldo per circa due ore o fino a quando non sarà raddoppiato di volume.

Trascorse le due ore, riprendete il panetto e trasferitelo su un piano di lavoro. Tagliate un pezzetto di pasta e mettetelo da parte per la decorazione finale.

Stendete l’impasto fino a ottenere un rettangolo alto circa 1 cm. Disponete uniformemente il ripieno su tutta la pasta: formaggi, salumi e cicoli.

Arrotolate la pasta con delicatezza su sé stessa e formate un rotolo avendo cura di fissarlo ben stretto.

Adagiatelo in uno stampo per ciambella precedentemente unto con lo strutto e unite bene le due estremità. Coprite con un panno e lasciate lievitare per almeno altre due ore.

Trascorso questo tempo, disponete le uova in superficie, fermandole con delle striscioline di pasta disposte a mo’ di croce.

Infornate in forno preriscaldato a 170 gradi per circa 75 minuti.

Lasciate intiepidire, sfornate e servite.

Varianti del casatiello

Esistono diverse varianti del casatiello in Campania. Oltre al già citato tortano, c’è anche il casatiello dolce, detto anche “pigna di Pasqua”, tipico del casertano. Si tratta di un lievitato preparato con uova, farina, strutto e criscito (il lievito naturale) e decorato in superficie con glassa e confettini colorati.

Le versione più contemporanee del casatiello vedono l’assenza dei cicoli e dello strutto, che viene spesso sostituito con l’olio evo, considerato più leggero.

In qualsiasi versione, il casatiello, con il suo mix di sapori e la sua forma simbolica, è un vero e proprio emblema della gastronomia napoletana, e continua a incantare e a conquistare chiunque lo assaggi.