Pachira, dove posizionarla e quanto innaffiarla

La pachira, pianta conosciuta anche con il nome di "Albero dei Soldi", è facile da curare e richiede poche attenzioni: ecco cosa sapere

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Serena De Filippi

Lifestyle Editor

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Pubblicato: 11 Marzo 2025 17:29

Il suo fusto intrecciato è estremamente particolare, e di certo la pachira (o castagno della Guyana) è tra le piante più interessanti da avere in casa, non solo per il suo aspetto estetico, ma anche e soprattutto perché, secondo la tradizione, porta un pizzico di fortuna. E c’è di più: per chi ha cani e gatti in casa, è di certo la pianta più indicata poiché non è tossica per loro. Vediamo come coltivare la pachira in appartamento, come prendercene cura e quali sono gli accorgimenti da seguire (a prova di pollici neri).

Cos’è la pachira, la pianta che porta fortuna

Pianta tropicale, originaria delle foreste pluviali dell’America Centrale e del Brasile, è in realtà diffusa in ogni parte del mondo poiché viene coltivata anche in Oriente: del resto appartiene alla famiglia del baobab ed è una pianta sempreverde che riesce a tollerare anche un clima come quello presente nei nostri appartamenti. Di certo a una prima occhiata ci innamoriamo subito del suo fusto intrecciato, ma anche delle sue foglie lunghe e piuttosto grandi, oltre che di un verde molto intenso.

Per quanto riguarda i suoi fiori, anche in questo caso le tonalità sono piuttosto accese come il rosso, ma capitano anche fiori di colore bianco o crema. Uno dei motivi per cui questa pianta è tanto diffusa in appartamento è legata a una credenza popolare perché si dice che porti fortuna e che il gesto di regalarla sia in realtà di buon auspicio. La sua fama di pianta portafortuna è legata proprio all’Oriente, dove delle leggende popolari la associano al potere di attrarre denaro. Un po’ come la Chamaedorea elegans, la “Palma della Fortuna”.

Come coltivare la pachira in appartamento

Possiamo coltivare la pachira o “albero dei soldi” nei nostri appartamenti senza far andare in sofferenza la pianta, che, no, contrariamente al suo aspetto, non è in alcun modo delicata ma anzi richiede delle piccole cure adatte persino ai cosiddetti pollici neri. Uno degli aspetti da non sottovalutare per coltivare la pachira in appartamento è di prestare grande attenzione nei confronti della temperatura: cresce in un range tra 18°C e 24°C, mentre dobbiamo assolutamente evitare di posizionarla in un ambiente dove le temperature minime sono sotto i 10°C.

Passiamo dunque al substrato e alla concimazione, due elementi essenziali per prenderci cura della nostra pachira in casa. Per il substrato, è meglio optare per una miscela con inerti, mentre per la concimazione possiamo semplicemente preferire un concime liquido per piante verdi che va dato durante la bella stagione, quindi in primavera e in estate. Durante l’autunno e l’inverno, possiamo ovviamente diminuire la concimazione. In ogni caso si consiglia sempre di seguire le istruzioni del prodotto per evitare problemi. Estremamente bella e decorativa, questa pianta predilige comunque un ambiente umido, ed è il motivo per cui dobbiamo avere cura di annaffiarla ogni circa tre giorni. Grande importanza va data al tipo di acqua, che non deve mai essere solo quella del rubinetto, ma piovana o distillata.

Dove posizionare la pachira in casa

Uno dei punti essenziali da ricordare, e questo vale un po’ per tutte le piante, dipende naturalmente dalla posizione, poiché va a determinare l’esposizione solare. Tutto cambia in base alla stagione in cui ci troviamo: per esempio, in estate la pachira acquatica necessita della luce indiretta altrimenti il sole potrebbe potenzialmente bruciare le foglie. In inverno invece possiamo posizionarla in un punto dove la luce è abbondante. Volendo, in estate possiamo posizionarla anche sul terrazzo ma in inverno dobbiamo avere cura di spostarla dentro casa.

Ogni quanto bagnare la pachira?

La pachira, come ogni pianta, ha la necessità di essere irrigata: il terreno non può in alcun modo risultare estremamente asciutto ma è anche vero che le sue esigenze variano in base alle stagioni. In inverno possiamo far asciugare il terreno anche di qualche centimetro ma poi dobbiamo prestarle le cure necessarie e quindi procedere con l’irrigazione. Un altro consiglio che diamo durante l’inverno è di nebulizzare le foglie soprattutto se siamo soliti accendere spesso il riscaldamento. In estate invece aumenteremo le annaffiature, ricordando che, nonostante sia conosciuta con il nome di pachira acquatica, in realtà non è una pianta che sopporta eccessive irrigazioni.

La pachira va potata?

La pachira in realtà non richiede in alcun modo delle potature frequenti come altre piante, ma possiamo comunque effettuare una corretta manutenzione per favorire la crescita armoniosa della pianta e mantenerla di conseguenza in salute. Possiamo svolgere questa attività in primavera o all’inizio dell’estate, nel momento in cui la pianta si trova nella fase di crescita attiva.

L’obiettivo è di mantenerne comunque la forma ed evitare che sviluppino dei rami troppo disordinati: ecco perché, una volta che i rami si allungano, possiamo magari intrecciarli tra loro usando dei legacci di gomma. Se poi osserviamo dei rami secchi o danneggiati, possiamo procedere con la rimozione. Consigliamo di svolgere questa operazione solo se la pianta lo richiede, poiché in genere, comunque, non va potata.

Pachira, parassiti e malattie

Quali sono i parassiti e le malattie a cui è soggetta la pachira? In condizioni di coltivazione non ottimali, possono infatti verificarsi dei problemi comuni: in tal caso è molto importante agire tempestivamente per far tornare la pianta sana e rigogliosa. Per esempio possiamo notare le cocciniglie: tra i sintomi, citiamo foglie ingiallite e una crescita rallentata, oltre che la presenza di una sostanza appiccicosa che è la melata. Anche gli afidi talvolta attaccano i germogli giovani: ancora una volta notiamo la melata e foglie deformate. Purtroppo è potenzialmente sensibile al ragnetto rosso, e questi minuscoli acari rossi sono visibili sulla parte inferiore delle foglie, che a volte tendono a scolorirsi e a diventare più secche. Possiamo inoltre notare delle sottili ragnatele, segno inequivocabile della loro presenza.

La pachira è tossica per cani e gatti?

Come riporta l’ASPCA (American Society for the Prevention of Cruelty to Animals), possiamo considerare la pachira una pianta pet friendly, poiché non è tossica per i cani né per i gatti. Ideale da avere in casa per la sua bellezza, dunque, e chissà, anche per avere un pizzico di fortuna in più.