Cotinus, come si coltiva e quando fiorisce l’albero della nebbia

Il Cotinus è tra gli alberi ornamentali più belli da coltivare, e il suo soprannome ne descrive perfettamente il mistero: le cure dell'albero della nebbia

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Serena De Filippi

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Tra gli alberi ornamentali più eleganti, il Cotinus è conosciuto come albero della nebbia o scotano per le infiorescenze leggere che in estate avvolgono i rami come un velo. Fiorisce tra maggio e luglio, con sfumature che vanno dal rosa al porpora, talvolta dorate. Si coltiva facilmente in giardino, in pieno sole e con terreni ben drenati. Non ama l’acqua in eccesso, ma tollera il freddo. In autunno, le foglie cambiano colore e regalano tonalità accese, dal rosso all’arancio. È una pianta adatta anche a chi non ha grande esperienza: con poche attenzioni e una potatura leggera, lo manteniamo rigoglioso stagione dopo stagione.

Cotinus o scotano, cos’è

Se pensiamo a un albero che cambia volto con le stagioni, il Cotinus coggygria ci regala un effetto quasi sospeso, come una lieve nebbia colorata tra le foglie; in autunno il fogliame si accende di sfumature calde, dal rosso all’arancio. Possiamo coltivarlo come pianta isolata anche in un giardino piccolo, oppure in un grande vaso sul terrazzo: cresce lentamente, ma con il tempo supera i due metri d’altezza e regala una chioma tondeggiante e folta. Le foglie variano dal verde al porpora, fino al giallo dorato, a seconda della varietà.

Si può coltivare in vaso?

Possiamo coltivarlo anche in vaso, una scelta perfetta se vogliamo portare un angolo di natura su terrazzi o balconi: prima di tutto serve il contenitore giusto, ovvero ampio, profondo, con un buon drenaggio per evitare che l’acqua ristagni. All’interno prepariamo un terreno morbido, mescolando torba e un materiale drenante. In vaso, però, la crescita è più lenta rispetto al giardino. Durante la primavera possiamo nutrirlo con poco concime, quanto basta per sostenerlo. Quando arriva il freddo, invece, spostiamolo in un punto riparato, così da proteggerlo dal gelo.

Come coltivare il Cotinus

Iniziamo ad approfondire come coltivarlo, tra posizione, clima, irrigazione. Come anticipato, meglio che il terreno sia leggero e ben drenato, così da far respirare le radici. Nei primi anni possiamo osservare come si sviluppa la sua chioma armoniosa, che diventa sempre più ampia e piena di sfumature. Poi, una volta che la pianta si è assestata, servono piccole cure: una potatura leggera, un po’ di acqua quando serve, e tanta luce.

Posizione e clima

Rende al meglio dove il clima è mite, tra la primavera e l’autunno, quando le giornate sono luminose ma non eccessivamente calde e sopporta senza problemi le gelate invernali, a patto che non si prolunghino troppo. Quando il freddo si fa più intenso, possiamo proteggere le radici con uno strato di pacciamatura per mantenere il terreno più caldo e asciutto. Con l’estate arriva la fase opposta: se le temperature superano i 35 gradi, il sole diretto non è la soluzione. In quei giorni scegliamo una posizione luminosa ma un po’ schermata.

Irrigazione

Dopo la messa a dimora, soprattutto nei primi mesi, conviene controllare che il suolo non si asciughi troppo: le radici giovani sono ancora superficiali e più sensibili. Solo dopo, quando si sarà ben stabilita, potremo diminuire le annaffiature, anche perché è in grado di sopportare brevi periodi di siccità.

In estate, invece, dobbiamo fare attenzione alle temperature: se il caldo è intenso e prolungato, irrighiamo una o due volte a settimana. L’acqua deve essere sempre a temperatura ambiente e versata lentamente, in modo che venga assorbita in profondità. Poi, appena arriva la stagione fredda, riduciamo le irrigazioni al minimo, anche se possiamo sospenderle del tutto: il ristagno idrico è il nemico principale e causa marciumi alle radici, soprattutto nei vasi privi di un buon drenaggio.

Terreno e concime

Dà il meglio di sé in un terreno profondo, che resti leggero e ben drenato. Prima di piantarlo possiamo mescolare alla terra un po’ di sabbia o lapillo: un piccolo accorgimento che aiuta le radici a respirare meglio. La fine dell’inverno è il momento ideale per nutrire la pianta per favorire la fioritura che arriverà nei mesi successivi. In primavera possiamo ripetere l’operazione, giusto per sostenere la crescita e preservare i colori vivi del fogliame nel corso delle stagioni.

Quando fiorisce il Cotinus

La fioritura del Cotinus coggygria è uno dei momenti più suggestivi dell’anno. Tra maggio e luglio — talvolta fino a settembre, se il clima resta mite — i rami si riempiono di piccole infiorescenze leggere, raccolte in pannocchie che sembrano nuvole di fumo.

È proprio da questo effetto che nasce il soprannome di albero della nebbia: dopo la fioritura, i peduncoli si allungano e si ricoprono di sottili filamenti che avvolgono la chioma come una foschia colorata. Le tonalità variano sempre a seconda della varietà: rosa tenue, porpora, sfumature dorate o ramate. Anche in autunno è bello da vedere: i fiori lasciano spazio al fogliame, ma i colori sono caldi e intensi. Il giardino è così vivo anche quando la bella stagione volge al termine.

Malattie e parassiti del Cotinus

Pianta robusta e poco soggetta alle malattie, qualità che la rende perfetta anche per chi non ha grande esperienza in giardino, può capitare tuttavia che qualche esemplare venga attaccato da piccoli parassiti, in particolare gli afidi, che si nutrono della linfa giovane e indeboliscono i germogli.

Nei periodi più umidi o quando l’aria circola poco, sulle foglie del Cotinus compare una sottile polvere bianca. È il cosiddetto mal bianco, o oidio, un fungo che si sviluppa facilmente negli ambienti troppo chiusi o con irrigazioni abbondanti. Per evitarlo, cerchiamo di mantenere la pianta ben arieggiata: come sempre, cerchiamo di capire anche se ci sono ristagni alla base, che possono peggiorare le condizioni.

Cosa fare se notiamo le prime tracce di quella patina farinosa? Interveniamo lavando le foglie con acqua e un po’ di sapone di Marsiglia. In alternativa, ci sono dei rimedi naturali o prodotti specifici che aiutano a contenere la problematica: l’importante è usarli seguendo sempre le dosi consigliate e rispettando i tempi di ripresa della pianta.